(Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – “Orsini ha sbagliato tutte le previsioni”: così dicono RepubblicaLibero e certi parlamentari pro-guerra in Ucraina. Ho sottoposto questa affermazione a verifica empirica ponendo a confronto le mie affermazioni nei primi giorni di guerra con la situazione odierna. Ecco il risultato dell’indagine basata sulla documentazione disponibile.

La mia PRIMA previsione è stata che la Russia avrebbe invaso l’Ucraina, come dissi il 14 febbraio 2022 nella trasmissione “Tutta la città ne parla” a Radio Tre, diretta da Rosa Polacco. In quell’occasione, il generale Vincenzo Camporini, già capo di Stato maggiore e “responsabile sicurezza” del partito di Carlo Calenda, si diceva certo che Putin non avrebbe invaso l’Ucraina. La mia previsione si è verificata ma non quella di Camporini, candidato da Carlo Calenda al Parlamento.

La mia SECONDA previsione è che la Russia avrebbe sventrato l’Ucraina. Questa previsione si è verificata eccome. L’Ucraina è un Paese devastato con oltre centomila soldati morti o feriti, intere città rase al suolo, centinaia di bambini uccisi, l’infrastruttura energetica semidistrutta e milioni di profughi. Gli stessi Zelensky e Kuleba, nei loro tweet, denunciano la devastazione dell’Ucraina da parte della Russia.

La mia TERZA previsione è che il rifiuto occidentale della diplomazia, e l’invio indefinito di armi senza una strategia di fuoriuscita dalla guerra, avrebbe allontanato la pace invece di avvicinarla causando una escalation sempre più severa. Anche questa previsione si è avverata. La guerra non si è mai attenuata; è sempre peggiorata.

La mia QUARTA previsione è che le sanzioni occidentali contro la Russia non avrebbero arrestato l’invasione di Putin e non avrebbero causato il suo rovesciamento repentino. Così è stato.

La mia QUINTA previsione è che la strategia di Biden, “Diplomazia zero, armi e basta”, avrebbe accresciuto il consenso dei russi verso l’invasione ed è accaduto.

La mia SESTA previsione è che le sanzioni occidentali si sarebbero ritorte più contro l’Unione europea che contro la Russia. Così sta accadendo. Il Fondo monetario internazionale ha appena annunciato che il Pil della Russia nel 2023 non subirà il crollo sperato. Il Pil della Russia, dice il Fmi, regge piuttosto bene considerata l’enormità delle sanzioni occidentali e il contesto di guerra.

La mia SETTIMA previsione è che il tentativo di legarci al gas dell’Algeria per liberarci da quello russo avrebbe creato all’Italia una serie di problemi sottovalutati dal governo Draghi. Anche questo si è verificato. L’Algeria, firmati gli accordi con Draghi-Di Maio, ha stretto un’alleanza militare sempre più salda con la Russia che mette in pericolo gli interessi nazionali dell’Italia in Libia e non solo. Comprando il gas dall’Algeria, l’Italia si rende potenzialmente ricattabile da un Paese legato alla Russia, la cui autoproclamata zona economica esclusiva lambisce le acque italiane. L’Algeria ha appena condotto un’esercitazione militare con la Russia che ha suscitato viva preoccupazione nel Parlamento europeo.

La mia OTTAVA previsione è che lo Stato ucraino sarebbe collassato in poco tempo e così è stato. L’Ucraina è un Paese in bancarotta, completamente dipendente dagli Stati Uniti per il denaro, le armi, l’addestramento e anche Internet, che riceve in dono da Elon Musk.

La mia NONA previsione è che la Russia, per ogni sconfitta subita, avrebbe accresciuto la violenza degli attacchi e così è stato: “Per ogni proiettile subito – avevo detto – la Russia ne sparerà dieci e la pace si allontanerà anziché avvicinarsi”.

La mia DECIMA previsione è che la politica occidentale, “diplomazia zero, armi e basta”, avrebbe sirianizzato la guerra. Non ho mai previsto che la guerra sarebbe stata di breve durata, al contrario, ho previsto che sarebbe durata a lungo. Tale è il significato della frase “sirianizzazione della guerra”. È falso che abbia previsto che la Russia non avrebbe subito sconfitte. Non ho mai fatto tale previsione.

La mia UNDICESIMA previsione è che la strategia “diplomazia zero, armi e basta” avrebbe accresciuto il rischio del lancio dell’arma nucleare tattica. Tale rischio è cresciuto eccome. L’intelligence americana ha fatto trapelare, tramite New York Times, di avere intercettato un gruppo di generali russi che discutevano “dove e quando” lanciare le armi nucleari tattiche.

La mia DODICESIMA previsione è che a Kherson ci sarebbe stato un massacro poiché la Russia avrebbe combattuto per mantenere la città. Dopo i festeggiamenti iniziali, Kherson è sotto le bombe: “La Federazione russa ha iniziato a bombardare sistematicamente Kherson dalla riva sinistra”, scrive su Twitter Mykhaylo Podolyak, consigliere di Zelensky. Alcuni ucraini sono stati uccisi mentre erano in fila per il pane, mentre le autorità di Kiev annunciano l’evacuazione di tutti i civili per ripararli dal massacro. Come avevo anticipato, il problema di Zelensky non è soltanto riconquistare Kherson, ma anche mantenerla.