Come gli alunni ciucci e refrattari agli esami autunnali, i partiti elettorali si guardano bene dal dire alcunché sulle misure per prevenire e, se nel caso, contenere la nuova variante Covid dall’implacabile puntualità stagionale. C’è un termine che sintetizza la viltà […]

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – “Covid, Centaurus pronta a fare migliaia di contagi: da settembre sarà dominante”.
Dai giornali. Come gli alunni ciucci e refrattari agli esami autunnali, i partiti elettorali si guardano bene dal dire alcunché sulle misure per prevenire e, se nel caso, contenere la nuova variante Covid dall’implacabile puntualità stagionale. C’è un termine che sintetizza la viltà della politica quando non può evitare la concretezza dei problemi senza menare il can per l’aia: divisivo. Prodighi di promesse sui programmi più fantasmagorici – tasse piatte per tutti, grandinate di sussidi, sarà tre volte Natale e luce tutto l’anno – se appena appena si prova a sondarli sulla soluzione da dare ai problemi della vita reale, i cari leader sembrano paralizzati come dal veleno del cobra. Stante la “divisività” insita in qualunque possibile risposta sensata se c’è il rischio di scontentare questo o quello, sempre meglio tacere. Atteggiamento che potrebbe rivelarsi altamente irresponsabile nel momento in cui il Centaurus “dominante” dovesse fare la sua comparsa, prossimamente su questi schermi, come annunciano gli esperti. Al momento l’unica cosa davvero dominante è la diffusa profilassi spensierata e fai da te, a cominciare dalla famosa quarta dose somministrata a una ristretta cerchia di appassionati dell’intramuscolare. Mentre i rari indossatori di mascherine in luogo pubblico si meritano gli sguardi in genere riservati ai comportamenti stravaganti. Quanto ai distanziamenti consigliati (do you remember?) cos’altro aggiungere alle folle entusiaste che si accalcano scambiandosi ogni sorta di fluido negli stadi o ai concerti pop? Ognuno per sé e Covid per tutti sembra essere il mantra della destra di governo che si guarda bene dal turbare il mondo No vax e Boh vax con propositi e appelli minimamente apprensivi. Onde non convogliare voti in direzione Paragone-Italexit o disperderli nel variopinto circo delle liste picchiatelle. Tanto più che per commercianti e piccole imprese – serbatoio elettorale del centrodestra, già terremotato da inflazione e bollette del gas – nuove chiusure o limitazioni potrebbero essere il classico colpo di grazia. Senza offesa, ma gli spot vaccinali di un governo Meloni o un ministro Salvini giudiziosamente mascherinato non riusciamo proprio a immaginarli. Per le medesime ragioni nel centrosinistra si adotta la consueta linea della vaghezza: non so, non c’ero e se c’ero dormivo e se dormivo sognavo di non esserci. Ogni tanto il povero ministro Speranza fa capolino con raccomandazioni che suonano come un ve l’avevo detto. A futura memoria, nel caso, non improbabile, che tra una cosa e l’altra con Centaurus debba fare i conti, ancora, il governo Draghi. In carica per gli affari correnti e i virus dominanti.