(Marco Nepi – tpi.it) – “In questo è il problema del ministro: non capisce nulla di quello di cui si occupa”. Luigi Di Maio finisce di nuovo nel mirino del ministero degli Esteri russo, questa volta tramite la sua portavoce Maria Zakharova.

“Mi piange il cuore”, aveva detto ieri il capo della Farnesina, “vedere che dall’altra parte del mondo, a Mosca, in un’autocrazia, ci sia Medvedev che ha perché una della più potenti democrazie del mondo, l’Italia, è stata indebolita”.

Il riferimento è al commento dell’ex presidente russo e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca, che ha accostato le dimissioni di Mario Draghi a quelle del premier britannico Boris Johnson, chiedendosi chi sarà il prossimo leader europeo a cadere. “Di là festeggiano e di qua noi facciamo le riflessioni su che cosa succede domani”, ha sottolineato Di Maio al Tg1.

“Si tratta di un affare interno all’Italia”, ha dichiarato oggi Zakharova all’Agi, “ma visto che il ministro degli Esteri italiano si è permesso di menzionare la Russia nell’ambito della crisi di governo, gli rispondo che auguro al popolo italiano un governo che si occupi di risolvere i problemi creati dai suoi predecessori e non di servire gli interessi degli americani”.

Non è la prima volta negli ultimi mesi che l’ex capo politico del Movimento 5 stelle subisce gli attacchi delle autorità russe. Già il 23 febbraio, alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina, alcuni funzionari del ministero degli Esteri lo avevano accusato di avere una “strana idea della diplomazia”. “La diplomazia è stata inventata unicamente per risolvere situazioni di conflitto e alleviare la tensione. Non certo per i viaggi vuoti in giro per i Paesi ad assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala”, avevano detto le fonti russe citate dall’Agi, dopo che Di Maio aveva chiuso a un incontro con i vertici russi in assenza di una de-escalation in Ucraina. A maggio il ministro degli Esteri Sergei Lavrov aveva attaccato duramente Di Maio per il piano di pace presentato dall’Italia, dicendosi rammaricato

“per la conoscenza dell’argomento, la conoscenza della storia” del conflitto in Ucraina da parte degli autori del piano. Anche lo stesso Medvedev all’epoca si era unito alle critiche russe nei confronti del piano italiano. “Sembra che non sia stato preparato da diplomatici”, aveva detto l’ex presidente citato ieri da Di Maio.