(ilmessaggero.it) – «Per quel che riguarda le trattative con la Russia, la questione si complica ogni giorno perché ogni giorno i russi occupano villaggi, perché molte persone hanno lasciato le loro case, sono state uccise dai russi e vedo tracce di torture e uccisioni. Questo complica molto la possibilità di condurre trattative, vogliamo che capiate che la nostra società è molto pacifica, da otto anni volevamo fare una trattativa. Io sono pronto a parlare con Putin, ma senza ultimatum». Lo ha detto il premier ucraino Volodymyr Zelensky intervistato da Bruna Vespa a Porta a Porta. «Non credo che Putin riuscirà a salvare la faccia», ha aggiunto. 

«Non vedo tutta questa differenza tra la posizione europea e quella americana. Siamo tutti uniti sull’obiettivo di ripristinare l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma senza forze armate ucraine potenti la base delle trattative con la Russia non sarà potente». Ha detto il premier ucraino. 

«Noi non dobbiamo cercare una via d’uscita per la Russia. So che Putin voleva portare a casa qualche risultato ma non lo ha trovato. Proporre a noi di cedere qualcosa per salvare la faccia del presidente russo non è corretto da parte di alcuni leader, non siamo pronti a salvare la faccia a qualcuno pagando con i nostri territori, non penso sia una cosa giusta», ha sottolineato Zelensky. «Sono molto grato a Mario Draghi e felice che l’Italia abbia adottato le sanzioni europee. Credo che questi passi, anche nell’ambito del turismo, sono stati molto forti. So che sono bloccati conti degli oligarchi russi per un valore di circa 1 miliardo, e sono grato all’Italia per questo passo».

«Non ho mai parlato di riconoscere l’indipendenza della Crimea, non la riconosceremo mai come parte della Federazione russa». Lo ha detto il premier ucraino Volodymyr Zelensky intervistato da Bruno Vespa a Porta a Porta. «Anche prima della guerra – ha aggiunto – la Crimea aveva autonomia, ma è sempre stato territorio ucraino. Noi abbiamo detto che siamo pronti a parlare con la Russia. Ora non possiamo deliberare una decisione sulla Crimea perché c’è la guerra, la lasciamo da parte se ostacola l’incontro e credo che questa proposta sia stata giusta».