Nell’orgia di retorica che ci ha investito dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina, credo che la Palma d’Oro – ed era davvero difficile primeggiare in una competizione in cui si sono cimentati tutti o quasi – spetti di diritto a Walter Veltroni. […]

(Massimo Fini – massimofini.it) – Nell’orgia di retorica che ci ha investito dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina, credo che la Palma d’Oro – ed era davvero difficile primeggiare in una competizione in cui si sono cimentati tutti o quasi – spetti di diritto a Walter Veltroni.

Mettendosi sulle spalle di Elie Wiesel (fa sempre comodo appoggiarsi a un ebreo anche se in questo caso gli ebrei non c’entrano nulla) l’onorevole Veltroni bolla l’indifferenza con cui gli occidentali, categoria cui mi onoro di non appartenere, stanno assistendo alla tragedia ucraina. A me non pare proprio. Ma quale indifferenza? L’Europa, totalmente sottomessa ai voleri di Joe Biden che sta conducendo, attraverso il burattino Zelensky, una sua personale guerra contro l’ex Unione Sovietica, sta riempiendo di sanzioni la Russia e di armi l’Ucraina.

Scrive l’indignato Veltroni, promosso per demeriti politici a editorialista della Gazzetta dello Sport e del Corriere della Sera, autore di film inguardabili: “Ci sembrano normali, davvero normali, l’invasione di un Paese sovrano, i bombardamenti sui civili – tremila morti dice l’Onu – le fosse comuni, gli stupri di donne e bambini, la sistematica distruzione di case e acquedotti? Siamo talmente narcotizzati da non stupirci più?” (Corriere della Sera, 6.5.22).

Certo che non sono normali. Ma siamo “narcotizzati” dalle violenze occidentali perpetrate negli ultimi vent’anni. Come non era normale l’invasione e l’occupazione dell’Afghanistan nel 2001, durata vent’anni, che ha causato 300 mila morti civili, cifra per difetto perché nessuno si è mai preso la briga di calcolarli in modo serio, e di 70 mila combattenti talebani che però non si sono mai abbandonati ai piagnistei di Zelensky né se la sono data da catilinari votati alla morte come quel comandante o sub comandante del dubbio battaglione Azov intervistato l’altro giorno da Sky Tg 24.

Al contrario, il capo dell’Emirato Islamico d’Afghanistan, il Mullah Omar, legittimamente al potere, se è legittimo un potere che si conquista dopo una guerra combattuta contro i prepotenti, è stato regolarmente infamato e accusato di ogni genere di nefandezze insieme ai suoi talebani che continuano a esserlo. Chi era allora l’aggredito? L’Emirato Islamico d’Afghanistan. Chi erano allora gli aggressori? Gli americani col codazzo dei loro servi occidentali e anche non occidentali (la nobilissima e democratica Turchia). Eppure per i bombardamenti a tappeto su Kabul, su Kandahar, su Mazar-i Sharif, su Kunduz, “la sistematica distruzione di case e acquedotti”, la cancellazione a suon di bombe di ospedali come quello di Medici Senza Frontiere a Kunduz, l’uso di gas tossici e armi chimiche, i proiettili all’uranio impoverito, l’onorevole Veltroni, e tutti i Veltroni dell’Occidente, non si è mai indignato. Quando siamo noi gli aggressori vale tutto. Anche le torture abbondantemente utilizzate a Guantanámo. Del resto i Talebani erano dei “terroristi” e forse nemmeno propriamente degli esseri umani. Come oggi, per la Russia di Putin, gli ucraini sono solo dei “nazisti”. Peraltro in vent’anni, prima che gli occupanti, fra cui c’erano anche gli italiani, fossero cacciati nel più ignominioso dei modi, nessuna voce, nemmeno quella del Papa che è pronto a chiagne per ogni cosa, si è mai levata a difesa degli afghani, tantomeno quella di Walter Veltroni.

Scrive ancora l’onorevole Veltroni: “Ma la comunità e il diritto internazionale non possono prescindere dall’integrità dell’Ucraina e dalla sua sovranità, dalla riconquista della possibilità per quel popolo di tornare a vivere e a decidere autonomamente il suo destino”. Evidentemente gli afghani non avevano il diritto di “decidere autonomamente del proprio destino”, se lo sono dovuti riprendere con la forza delle armi e del loro coraggio.

L’onorevole Veltroni si indigna perché con la sua aggressione la Russia ha violato l’integrità di uno Stato sovrano. Vero. Ma non era uno Stato sovrano l’Iraq di Saddam Hussein? Non era uno Stato sovrano la Libia del colonnello Muammar Gheddafi? Eppure l’Iraq e la Libia nel momento in cui sono stati aggrediti (2003 e 2011) erano Stati accreditati all’Onu. Evidentemente per l’onorevole Veltroni, e per tutti i Veltroni dell’Occidente, Stati sovrani sono solo i nostri o quelli dei nostri amici o quelli di chi ci fa comodo (come l’Egitto del molto commendevole Abdel Fattah Al Sisi o, perché ha il gas, l’Algeria dei generali tagliagole che nel 1991 con un colpo di Stato occuparono il potere o piuttosto se ne riappropriarono dopo decenni di una dittatura sanguinaria). Non era uno Stato sovrano la Serbia di Slobodan Milosevic? Eppure una grande Capitale europea come Belgrado fu bombardata dagli americani per 72 giorni a favore dell’indipendentista Kosovo. Il che non legittima i bombardamenti di Putin su Kiev, ma gli offre un prezioso precedente per bombardarla a favore degli indipendentisti del Donbass (la situazione Serbia-Kosovo e Ucraina-Donbass è simmetrica).

Veltroni scrive anche di “oceaniche manifestazioni” quando fu invaso e occupato l’Iraq nel 2003. Le ha viste solo lui, forse in sala di montaggio.

Veltroni scrive che l’indifferenza è una brutta cosa. Ma peggiore dell’indifferenza è la retorica di cui l’onorevole Veltroni, e tutti i Veltroni dell’Occidente, utilizza a piene mani piegando e falsificando, a suo uso e consumo, i dati della realtà.