Le reazioni contro Biden che invoca il golpe a Mosca sono il nuovo segno che Francia e Germania vogliono affrancarsi dall’Alleanza. Lo stop al divieto per Berlino di avere l’atomica è sempre più necessario […]
(Massimo Fini – massimofini.it) – Finalmente l’Europa ha dato un colpo, un segno di vita. Per la verità le reazioni del presidente francese Emmanuel Macron e dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, spagnolo, alle parole con cui in sostanza Joe Biden, dopo aver definito Vladimir Putin “macellaio”, “criminale di guerra”, “assassino”, faceva capire non solo di augurarsi un colpo di Stato in Russia, ma di stare operando per attuarlo, non sono che il proseguimento del tentativo in atto da anni dell’Europa, e in particolare di Germania e Francia, di affrancarsi, sia pur con prudenza e lentamente, a parer nostro troppo lentamente, dalla tutela della Nato, che è un’organizzazione in totale possesso degli Stati Uniti, e quindi dall’“amico americano” e da quell’“atlantismo” cui siamo condannati dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Aveva cominciato cinque anni fa Angela Merkel affermando “gli americani non sono più i nostri amici di un tempo, dobbiamo imparare a difenderci da soli”. Il che voleva dire armare un vero esercito europeo. E aveva proseguito Macron definendo la Nato in uno stato di “morte cerebrale”. Una mano in questo senso l’aveva data anche Donald Trump, forse il miglior presidente che gli Stati Uniti abbiano avuto nel dopoguerra, uno che, ragionando da imprenditore, ha deciso di ritirare il proprio contingente dall’Afghanistan considerando una follia spendere 100 miliardi di dollari l’anno per “una guerra che non si poteva vincere” (la fuga indecorosa dei contingenti occidentali dall’Afghanistan non è attribuibile a Trump, ma alle incapacità di Biden, quella italiana all’insipienza dei nostri Comandi). Uno che, a differenza dei suoi predecessori, non ha inanellato guerre disastrose (Iraq e Libia) le cui conseguenze si sono poi regolarmente riversate sull’Europa, preferendo investire le risorse nel proprio Paese. Bene, per questi stessi motivi, Trump aveva definito la Nato “inutile”.
Ad alimentare questo latente antiamericanismo e antiatlantismo ha provveduto Biden quando a Bruxelles ha partecipato al vertice Nato, al G7 e al Consiglio europeo, con l’arroganza del padrone che detta legge. Biden non si è comportato semplicemente come il capo effettivo della Nato, cosa che tutti sapevamo, in questo senso un chiarimento utile, ma anche come il padrone della politica europea. L’arroganza di Biden in tutti i consessi cui ha partecipato in Europa è stata, prima ancora delle parole pronunciate in Polonia in cui prefigurava un colpo di Stato contro Putin, la goccia che ha fatto traboccare il vaso di chi non si sente un atlantista doc e vuole un’Europa unita, sufficientemente armata per difendersi, equidistante dai due blocchi e forse, a bocce ferme, non in questo momento in cui Putin sta aggredendo sanguinosamente l’Ucraina, più vicina alla Russia che agli Stati Uniti per motivi geografici, energetici e anche culturali. Alle spalle della tradizione europea ci sono la Grecia antica e la latinità, largamente estranee alla cultura yankee. Insomma l’atlantismo ha risposto a uno stato di necessità, ma nulla dice che debba continuare in eterno. In un mondo tanto cambiato dal punto di vista geopolitico e dove si è affacciata con forza un’altra Superpotenza, la Cina, con cui bisognerà pur fare i conti senza preconcetti ideologici perché rappresenta un mercato enorme e attraente per le imprese europee (anche se è vero pure il contrario).
Naturalmente quello che stiamo dicendo vale solo per una parte, in genere carsica per il timore delle ritorsioni della cultura dominante, del pensiero europeo. Non vale per chi è sdraiato come una sogliola ai piedi dello zio Sam. Prendiamo, a titolo di esempio, un articolo di Marco Gervasoni pubblicato sul Giornale (24.03): “Non c’è bisogno di una sentenza di tribunale internazionale: se la principale potenza del pianeta ti definisce così (“un criminale di guerra”, ndr) e non lo aveva mai fatto neppure con i leader sovietici…, vuol dire che sei finito. Ti sei posto al di fuori dal consesso civile”. A parte che i Tribunali internazionali per “crimini di guerra” sono una tragica farsa perché, da Norimberga in poi, sono i tribunali dei vincitori (per i crimini nella ex-Jugoslavia sono stati condannati solo i Serbi, non i Croati che ne avevano commessi altrettanti) non spetta al capo di una Potenza, foss’anche la più grande delle Superpotenze, sentenziare sui crimini altrui. I criminali si combattono, quando occorre, non si giudicano. Questa è una visione molto americana del diritto internazionale.
Che fare, dunque? L’Europa deve armarsi adeguatamente e avere un unico comando militare. E quando diciamo “adeguatamente” intendiamo anche che debba essere tolto alla Germania democratica l’anacronistico divieto di possedere armi nucleari. Non è tollerabile che quest’arma decisiva, oltre alle grandi potenze, Stati Uniti, Russia, Cina, India, ce l’abbiano il Pakistan, la Corea del Nord, Israele e non il più importante e trainante Paese del Vecchio continente. La cosa è tanto più urgente adesso che la Gran Bretagna, altra potenza nucleare, ha lasciato di fatto l’Europa ed è legata, per motivi storici più che legittimi, agli americani. La Bomba, è vero, ce l’ha anche la Francia. Ma sulle capacità militari dei francesi c’è molto da dubitare, le hanno sempre buscate da tutti anche se hanno avuto l’abilità di far finta di aver vinto una guerra, l’ultima, che avevano invece perso.
L’Atomica, dunque, non per aggredire alcuno, ma per avere il deterrente necessario per non dover eternamente dipendere dalla tutela altrui. “Un’Europa unita, neutrale, armata, nucleare e, nei limiti del possibile, autarchica” questa è la mia formula da sempre.
Anche se io NON odio gli ammeregani come Massimo Fini & Co. sono d’accordo con lui quando dice che la strada da seguire è quella dell’Esercito europeo. Qualcuno dice, giustamente, che mettere d’accordo tutti i paesi UE è praticamente impossibile. Ma se riascoltate Prodi a Piazza Pulita, sull’argomento indica una via, che è quella di un accordo iniziale tra i quattro, cinque Paesi più importanti, come fatto per la moneta.
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l’unica maniera per toglierci dalle palle gli americani è sperare che lo zar chiuda i conti in fretta con l’ucraina e con il guitto travestito.
se succede poi lo zietto di staminchia dovrà fare i conti con russi e cinesi.
In caso contrario gli americani ben che vada ci metteranno a raccogliere il cotone nelle loro piantagioni di amazon
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@franco, perché non ti arruoli nell’esercito dello zar?
A sparare sulla folla ce la puoi fare pure tu.
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Non bastano i tg a raccontare le versioni naziNato della guerra?
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Gli scenari che si stanno delineando per ora sembra non lascino tempo ad organizzare un esercito europeo, e gli USA faranno di tutto per impedirlo, noi gli serviamo da colonia, difatti Fini mette in risalto l’arroganza di Biden che viene in Europa e detta l’agenda assicurandosi contratti per il gas.
In America è ormai diventato un problema psichico, con gravi sintomi di demenza senile e già nel suo entourage ci sono grosse preoccupazioni tanto che pare possibile il ricorso al 25° emendamento per la sua rimozione.
Le problematiche che sono sorte legate alle sanzioni alla Russia tengono alcuni paesi come la Germania e l’Italia sul ciglio di un baratro, se non troveremo un’intesa a breve si può già dire che per la Ue sarà l’inizio della fine, l’inflazione ora al 6 7 potrà arrivare a breve al 12%
Come UE paghiamo un mare di soldi alle “mafie” delle armi ed a quelle farmaceutiche per i vaccini e via dicendo. Se non riusciamo a dare a breve un colpo di timone sarà la rovina.
Ma di questo non sembrano preoccuparsi i nostri politici, poichè non fanno la politica per il paese , ma fanno i camerieri servitori proni della finanza.
Paradossalmente speriamo che gli industriali non legati direttamente ai traffici dei nostri guerrafondai riescano a dare una sveglia perchè è già prevista una crisi delle materie prime che fermerebbero molte produzioni.
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Fintanto che in Italia ci saranno delle zucche senza semi riempite di spazzatura il futuro non ci riserverà che miseria,
Basta leggere i commenti demenziali di alcune zucche ma definirle zucche è offendere le zucche.
Dall’ospedale di Belgorod:
“Abbiamo scambiato 50 prigionieri di guerra soldati ucraini curati nel nostro ospedale di Belgorod con i nostri. Le nostre dita sulle nostre mani sono tagliate, gli organi riproduttivi sono tagliati. Le infermiere non riposano per tre giorni, piangono, si vestono. I ragazzi sono tutti incasinati. …
Non ci sono parole. Ma devi sapere questo”.
https://t.me/epoddubny/9358
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@Cagliostrovich
Sai che ci faccio con la tua propaganda russa? Vuoi proprio che te lo dica?
Я вытираю наши задницы!!
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To!!!!
Tuttoguasto ti sei identificato per ciò che veramente sei?
Zucca senza semi riempita di spazzatura e propaganda, bravo, dimostri almeno, nella tua pochezza un minimo di perspicacia.
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Oltretutto sei in misero individuo e da quello che scrivi lo strofinaccio ti serve per pulire quella zucca senza semi che ti ritrovi attaccata al collo per separare l’orecchi
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Santo, non ci sono civili se sono armati e sono stati armati tutti: Mi pare peggio quanto scrive Alessandro. Fatti far prigioniero dagli Azof e io volentieri vado a combattere con Putin piuttosto.
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Per la zucca senza semi
https://www.maurizioblondet.it/se-vi-parlano-dei-crimini-della-russia-in-ucraina/
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Fini sembra dimenticarsi che le spese militari di USA + GB sono 4 volte più di quelle dell’Europa (800 miliardi contro 200).
Quindi prima di litigarci bisognerebbe perlomeno pareggiare le spese. Cioè quadruplicarle!
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Manca solo l’atomica tedesca, la Germania è il paese più criminale e pericoloso al mondo, meglio gli americani, per carità, con tutti i loro difetti e ipocrisie
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A proposito di far finta di non capire:
«Il gas si ferma, per l’Europa catastrofe in conto terzi
Da venerdì scorso il gigante russo del gas, Gazprom ha ufficialmente fermato le consegne in Europa tramite il gasdotto Yamal, una delle arterie fondamentali per gli approvvigionamenti energetici del continente e secondo Gascade, l’operatore di rete, i flussi si sono invertiti e invece di andare verso la Germania e l’UE, ora vanno nella direzione opposta. Mosca ha anche fermato le forniture alla Gran Bretagna che è l’unica ad aver imposto sanzioni alla Gazprombank. Dunque essendo impossibile sostituire il gas russo per molti anni visto che mancano le strutture necessarie per aumentare i flussi di gas liquefatto, mancano le navi necessarie per trasportarlo e che infine gli Usa, come hanno dimostrato i ricercatori di Goldman Sachs, avendo raggiunto il massimo di produzione di GNL non possono esportarne di più. Chi ha un’idea dell’estrazione di gas mediante il fracking in pozzi a rapido esaurimento sa anche che aumentare di molto la produzione è estremamente difficile e in ogni caso farebbe schizzare il prezzo alle stelle. Già ora il prezzo del gas liquefatto sta mettendo fuori gioco l’industria del continente.
Dunque l’Europa deve scegliere se cedere al pagamento in rubli o suicidarsi economicamente. Anzi per dire meglio deve decidere se preferisce rubare alla Russia e impoverire i propri cittadini o essere ragionevole.
Infatti a questo punto però occorre spiegare molto bene alle persone alcune cose essenziali, perché di certo nei prossimi giorni saremo investiti da quantità di menzogne e stupidaggini che scorreranno al posto del gas: il diniego di pagare in rubli è solo una questione di puntiglio voluta dagli Usa che così sacrificheranno gli europei per la loro sporca guerra alla Russia condotta peraltro anche trasformando l’Ucraina in carne da cannone. Questo va chiarito subito: non è Mosca che causerà il disastro ma Washington e quella cupola di conigli mannari obbedienti alla finanza che costituiscono il milieu politico della Ue e dei singoli stati.
Innanzitutto la richiesta russa di pagamento in rubli, sotto tutti gli aspetti non è affatto una violazione contrattuale. Forse Draghi non conosce bene le questioni bancarie, visto che si è rivelato un bugiardo e un totale incompetente in qualsiasi materia, ma gli stati europei messi nella lista nera continueranno comunque a pagare in euro i quali solo successivamente verranno cambiati in rubli. L’essenza della questione, per chi non lo abbia compreso, vale a dire tutta l’informazione italiota o comunque i leader europei a cui Putin ha dovuto spiegare le cose per iscritto e nel modo più elementare possibile affinché persino il cancelliere tedesco Olaf Scholz, riuscisse a comprendere il senso dell’operazione, la cui raffinatezza e semplicità sfugge ai dementi occidentali. Il governo russo non sta esattamente chiedendo un pagamento diretto in rubli per il gas. Quello che Mosca vuole è che i pagamenti vengano effettuati alla Gazprombank in Russia e non su un conto Gazprom in qualche istituto bancario nelle capitali occidentali e che dunque i pagamenti siano fatti dentro la giurisdizione russa. Questo perché altrimenti i conti potrebbero essere facilmente sequestrati o congelati dagli sfrontati rubagalline della Ue che peraltro lo hanno già fatto. Gazprombank venderà la valuta estera – dollari o euro – depositata dai propri clienti alla Borsa di Mosca e la accrediterà su diversi conti in rubli. In pratica significa che per gli operatori cambia solo il conto di riferimento e questo di certo non è una violazione contrattuale. Quanti giorni ci metterà Draghi a capirlo?
Mi chiedo anche quanti giorni gli italiani o gli altri europei ci metteranno a comprendere che il diniego di “pagare in rubli” e assolutamente pretestuoso e che stanno per essere sacrificati senza nessun’altra ragione alla volontà dell’impero di andare in guerra con la Russia tentando di non consentire alla stessa di usare gli strumenti legali e logici per sostenere la propria moneta. Il rozzo piano della guerra economica era quello di pagare il gas su conti europei e americani che poi sarebbero stati congelati: ma questo lo puoi fare una volta e non per sempre, qualcosa che il potere grigio che ci domina ha dimenticato visto il totale abbrutimento intellettuale in cui ha ridotto i propri cittadini che si bevono le stesse menzogne all’infinito. In tutto il resto del mondo le cose sono evidenti: l’elite atlantista a tirannia americana rifiuta di acquistare il gas russo essenziale per il benessere della popolazione europea, mentre è pienamente impegnata nell’aumentare l’inflazione contro la stessa popolazione.
E’ chiaro come il sole che la resistenza alle richieste di Mosca non ha alcun senso per gli europei, ma è di vitale importanza per Washington visto che il pagamento in rubli (o comunque in valuta che poi verrà trasformata in rubli) è un altro tassello della dedollarizzazione ed è anche possibile che parecchi Paesi comincino a costituire riserve nella moneta russa. A questo punto l’unica vera via d’uscita da questa catastrofe è la liberazione da elite politiche comprate all’ingrosso e dirette da fiduciari della finanza.».
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@Gatto
Non fai altro che copiare e incollare spazzatura propagandistica. D’altronde qualcuno, non io, ti aveva dato della “pattumiera”.
Quando ho letto “dunque l’Europa deve scegliere se cedere al pagamento in rubli o suicidarsi economicamente”, ho smesso. Ma non l’hai ancora capito che hanno fatto il gioco delle tre carte? Lo ha spiegato chiaramente pure Roberta Labonia qualche giorno fa. Non è solo l’Europa ad aver bisogno del gas dello spacciatore russo (dio voglia che si disintossichi prima possibile). Anche la Russia ha bisogno dei soldoni europei. Ci arrivi? Che poi le sanzioni imposte alla Russia siano un danno anche per noi è fuori di dubbio. Ma la dignità, nobile parola che tu sembri ignorare, ha purtroppo un prezzo.
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Eccola qui.
(Roberta Labonia) – Non più tardi di ieri Draghi, dopo aver avuto il colloquio telefonico con Putin, ha dichiarato alla stampa estera che le forniture di gas naturale dalla Russia continueranno ad essere regolate in euro e/o in dollari, perché così prevedono i contratti.
Poche ore più tardi Putin ha dato notizia di aver firmato un decreto che modifica i termini contrattuali di pagamento con gli importatori di gas “ostili”, nella cui lista figura anche in Italia, confermando che le forniture dovranno, d’ora in avanti, essere regolare in rubli.
Chi mente dei due? Tutti e due e nessuno: entrambi hanno affermato delle mezze verità così, tanto per continuare sulla scia della propaganda politica che si da in pasto al popolo bue.
Per decodificare il loro linguaggio mi sono documentata e ne ho tratto le seguenti info:
Il decreto di Putin prevede che l’importatore, (tipo le Snam e le ENI Italiane), a partire da una data ancora da comunicare da parte russa, dovrà aprire un conto in valuta estera presso la Gazprombank, ovvero la banca della multinazionale controllata dal Governo russo risparmiata dalle sanzioni occidentali. E non a caso: la Gazprombank è quella attraverso la quale gli europei pagano a Putin le forniture di gas ergo, per lei le sanzioni non valgono. Attaverso questo conto gli importatori potranno continuare a regolare come in passato le fatture russe in euro o dollari.
La banca governativa russa poi, convertira’ questa valuta estera in rubli e li accreditera’ su un altro conto, denominato in rubli, intestato sempre all’importatore, con cui questo potrà regolare la fornitura.
In soldoni: continueremo a pagare in euro e/o dollari ma solo quando la banca russa li avrà convertiti in rubli.
Un marchingegno finanziario escogitato da Putin per sostenere il cambio del suo rublo. Insomma un piano win win (io vinco tu vinci), che salva le terga ad entrambe le parti in commedia.
L’ipocrita narrativa con cui Russia ed Europa, per interposta stampa di regime, si stanno dando battaglia sui media, si infrange sul fronte dei reciproci interessi: la Russia ha un bisogno vitale della valuta pregiata europea per finanziare la sua aggressione all’Ucraina e la sua economia (a fronte del suo gas l’Europa finanzia Putin per 800/1000 milioni AL GIORNO!), l’Europa, dal canto suo, non può fare a meno del gas russo. E così sarà ancora per almeno altri 3/5 anni; non fatevi infinocchiare da chi ci vuol far credere che gli accordi commerciali in itinere (vedi Algeria e Quatar), possano avere dimensioni tali da poter rimpiazzare il gas russo nel breve termine.
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Prima di tutto, testa di cazzo, io copio incollo quello che mi pare e piace: capito stronzo? Qualche cretino la ritiene spazzatura propagandistica, per altri è quello che copi incolli tu che andrebbe nella pattumiera… dell’umido. Quanto alla dignità, sì ha un prezzo che tu continui a pagare in dollari, anche se riscuoti euro quando mandi battere quelle della tua dignitosa famiglia: CR3TIN0!
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e.c.: a battere…
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@Gatto
Quelle élégance, quel sens des convenances ! Manières, grâce, charme!
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Sì, certo e vedi anche di andare a fare in culo velocemente!
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Gatto, che prima riga da applausi che hai scritto ❤
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Fini che definisce Trump il migliore presidente USA di sempre merita applausi, perché anche se spesso non la penso come lui, mostra in questo frangente una certa onestà intellettuale.
Biden è quello che è, ma la Clinton nella situazione attuale sarebbe stata un’autentica calamità, saremmo già in pieno inverno nucleare.
Detto questo, il progetto comune europeo potrebbe concretizzarsi solo se come primo passo la Francia rinunciasse al suo seggio permanente nel consiglio di sicurezza dell’ONU in favore della UE, cosa estremamente difficile.
Poi, occorrerebbe rendere omogenee le spese militari fra i vari Paesi, perché c’è chi, come noi, spende una buona parte in stipendi, e chi invece in ricerca e sviluppo.
Ancora, occorrerebbe che siano chiari organigramma e leadership, perché i tedeschi ad esempio non si farebbero comandare da francesi e italiani, ed ancora occorrerebbe definire i rapporti con vicini scomodi come la Turchia, che senza Nato sarebbe fuori dai giochi e potrebbe essere solleticata da antiche velleità imperialistiche nel Mediterraneo, la GB e la stessa Russia.
Ed infine, ultimo ma non ultimo, ci vorrebbe quella unità politica che è sempre mancata, se non altro con un unico Ministero degli Esteri europeo che definisca in via prioritaria i rapporti con i grandi del mondo, togliendo di fatto potere a quelli nazionali.
Ma per fare quest’ultimo passaggio, occorrerebbe definire a monte una nuova gestione del debito, delle politiche monetarie e della sussidiarietà, ma questa è tutta un’altra storia.
Forse, e dico forse, la vedranno i nostri nipoti.
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Il tutto si può riassumere così: Stati Uniti d’Europa, cioè una federazione. Ora l’Unione è confederata. La differenza è abissale.
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Vero, ma una cosa è fare una federazione fra Kentucky, Minnesota e Montana, un’altra è farla fra Grecia, Irlanda e Danimarca, realisticamente la faranno i nostri pronipoti, se saranno bravi.
Per questo purtroppo, al di là di propaganda, retorica ed ideologie, occorre francamente riconoscere, con l’amaro in bocca, che l’atlantismo non sarà sostituibile nel breve periodo, si potrà solo sperare o che negli US si faccia largo un nuovo soggetto che sviluppi un modo diverso di fare politica internazionale (utopia), o che la UE rivendichi il giusto contrappeso militare e politico in questa alleanza.
Ma perché ciò sia possibile dovremmo mettere pesantemente mano al portafogli, dato che ora gli US pagano buona parte del bilancio Nato (circa il 70%), e con questi chiari di luna e certe opposizioni puramente ideologiche, ritorniamo al punto di partenza.
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Per chi ancora non l’avesse capito.
Gazprom ha reso le cose più facili questo venerdì, inviando notifiche ufficiali alle sue controparti occidentali e giapponesi.
Lo stesso Putin è stato costretto a spiegare per iscritto al cancelliere tedesco Olaf Scholz come funziona il tutto.
Ancora una volta, molto semplice: i clienti aprono un conto con Gazprombank in Russia. I pagamenti vengono effettuati in valuta estera – dollari o euro – convertiti in rubli in base al tasso di cambio corrente e trasferiti su diversi conti Gazprom.
Quindi è garantito al 100 percento che Gazprom verrà pagato.
Questo è in netto contrasto con ciò che gli Stati Uniti stavano costringendo gli europei a fare: pagare il gas russo nei conti Gazprom in Europa, che sarebbe poi stato immediatamente congelato.
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Per quanto riguarda gas dall’Algeria:
Italia: il bluff del gas algerino
Il governo, Di Maio in testa, confida di coprire l’eventuale astinenza da gas russo anche con quello del paese nordafricano. Ma un’inchiesta di Algérie Part dimostra che le riserve locali sono insufficienti per tranquillizzarci nella ricerca della sicurezza energetica. Servono investimenti miliardari e in tempi rapidi e al massimo può arrivare per tutta l’europa a 30 miliardi M3
Il Qatar
Parlando alla stessa conferenza Saad al-Kaabi, ministro dell’Energia del Qatar e amministratore delegato di QatarEnergy, ha dichiarato:
“Siamo chiari sul tentativo di sostenere gli europei e gli americani. Abbiamo detto che i volumi che sono deviabili dall’Europa, anche se possiamo ottenere un prezzo più alto, non li distoglieremo”
Pertanto le zucche senza semi farebbero meglio a far scorta di legna per scaldarsi.
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Sono d’accordo con l’analisi di Fini tranne che sul nucleare e meno che mai mi fiderei della Germania. Se oggi siamo in questa situazione è anche colpa della tradizionale “Ostpolitik” tedesca che ha portato all’ingresso in UE di Paesi come la Polonia e gli altri dell’Europa orientale che hanno poco a che vedere con noi. Già i Tedeschi hanno il predominio nella UE: non mi sembra il caso di rafforzarli ulteriormente, a danno soprattutto dell’Italia.
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Stefania Testa dice: “Se oggi siamo in questa situazione è anche colpa della tradizionale “Ostpolitik” tedesca che ha portato all’ingresso in UE di Paesi come la Polonia e gli altri dell’Europa orientale che hanno poco a che vedere con noi”
Anch’io penso che sarà molto difficile che l’Europa possa avere una solida e unitaria politica estera. Abbiamo tirato dentro in Europa cani e porci (UK compresi) e adesso non sappiamo più nemmeno chi siamo. Tutto è diluito nel dover trovare sempre un compromesso con una quantità di paesi dell’ex blocco sovietico, che si mettono sempre di traverso. Di alcuni credo che la gran parte degli italiani non abbiano la minima idea di dove siano geograficamente collocati. Continuiamo a raccontare che la Russia culturalmente non c’entra nulla con l’Occidente, ma io vorrei capire che cosa condiviamo con gli estoni o i bulgari, per non parlare degli ucraini. Se poi tutte le atomiche che gli americani hanno piazzato nel nordest italiano se le producesse e se le tenesse la Germania a casa sua, io sarei solo felice di una atomica europea 😋
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Lunedì terrorismo.
Martedì crollo economico.
Mercoledì pandemia.
Giovedì guerra.
Venerdì guerra mondiale.
Sabato e domenica piove.
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