Regoliamo i giganti del web

(Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – È l’edizione 2.0 di Davide contro Golia. Il nostro Garante della concorrenza da una parte e i giganti di Internet e del commercio elettronico dall’altra. Colossi che fatturano quanto interi Stati sovrani, e dettano legge in tutto il mondo, al punto da pagare le tasse che decidono loro, se gli va di farlo, e comunque senza che questo interrompa i guadagni miliardari dei Paperoni che controllano tutto, diventati così sfacciatamente ricchi da prenderci pure in giro con le periodiche manifestazioni di disponibilità a versare più imposte, come se non fossero loro stessi ad ordinare quel fuoco di sbarramento che parte ogni qualvolta gli si chieda di pagare.

Ne sa qualcosa la Commissione europea, che ha raggiunto un accordo definito “storico” per fargli versare il 15% dei guadagni. Roba da fare giustamente schiattare di rabbia i piccoli artigiani o i professionisti, che a fine anno di riffa o di raffa lasciano all’Erario fino al 70% dei ricavi. Da qualche tempo, però, l’Antitrust italiana si è scrollata di dosso il tradizionale timore reverenziale per i giganti dell’Information technology e gli sta chiedendo conto di ogni cosa, sanzionando i frequenti abusi di posizione dominante.

L’ultimo salasso è di ieri – un miliardo ad Amazon – ma nelle scorse settimane era stato il turno di Apple, Google e ancora Amazon. Tutti – a loro dire – immacolati come gigli di campo e rispettosi di ogni regola, a partire dal non spremere fino all’osso dipendenti e fornitori. Eppure tutti faticano ad arrivare a fine mese, mentre questi non sanno più dove mettere i soldi.

Per capirci: solo Facebook, Apple, Amazon, Microsoft e Google nel 2020 hanno portato a casa oltre mille miliardi di dollari, il 5% dell’intero Pil americano. Dunque, o siamo tutti fessi tranne loro, oppure stanno abusando dei mercati che sicuramente hanno inventato, ma che non possono restare senza regole speculari a quelle dell’economia tradizionale, o peggio, con regole confezionate su misura di Lor signori per farli strafogare.

7 replies

  1. Giustissimo far pagare i big DOVE PRODUCONO REDDITO, ma non diciamo sciocchezze come questa “i piccoli artigiani o i professionisti, che a fine anno di riffa o di raffa lasciano all’Erario fino al 70% dei ricavi”. Innanzitutto le tasse si pagano sull’utile e non sul ricavo, quindi dedotti tutti i costi… sono stato libero professionista e imprenditore per anni e pur pagando le tasse fino all’ultimo centesimo, a differenza di concorrenti e purtroppo anche amici, ho pagato meno di quanto pagano i lavoratori dipendenti, unici veri tartassati e vessati.

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  2. Little Tony1:(Immenso Gaetano!! Che ci si strozzino con tutti i loro miliardi.?)Mi sa che qualcosa non l’hai capita.

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  3. Tutto il gruppo dei Måneskin non vale un’unghia dei Coldplay. Un banalissimo prodotto dell’odierno marketing musicale.

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