
(Massimo Gramellini – corriere.it) – Voi non conoscete Vishal Garg, ma ci sono novecento persone che vorrebbero non averlo mai conosciuto. Liberarsi di novecento dipendenti in un colpo solo rappresenta da sempre un notevole dispendio di energie emotive, oltre che un’inaccettabile perdita di tempo. D’ora in poi non sarà più così, grazie a questo autentico pioniere che ha sperimentato il licenziamento di massa su Zoom, la piattaforma digitale. Garg si è rivolto alla telecamera con poche ma sentite parole: «Se sei in questa chiamata, fai parte del gruppo sfortunato che deve interrompere il rapporto di lavoro con effetto immediato». La prima reazione dei novecento davanti al computer sarà stata sicuramente quella di chiedersi quanto stesse soffrendo il povero Garg nel licenziarli, perciò lui ha voluto rassicurare tutti, spiegando con voce dimessa che l’ultima volta in cui aveva cacciato qualcuno era scoppiato a piangere, ma che stavolta sperava di essere più forte.
Garg è il manager di un’azienda di mutui online, la Better.com (chiamarsi Meglio per comportarsi peggio è emblematico della neolingua biforcuta). Non entro nel merito dei licenziamenti: se fossero legittimi o no, necessari o no, meritati o no. Qui ci si limita a esaminare la forma, che ovviamente è sostanza. Mandare via un migliaio di persone con un unico messaggio preconfezionato rende molto bene l’idea di quanto certi oligarchi digitali arricchitisi con il web considerino importante quel «fattore umano» di cui parlano a vanvera nelle interviste.
Categorie:Cronaca, Editoriali, Mondo
Noi vendiamo armi, non è colpa nostra se poi tu entri in una scuola e fai una strage.
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In Italia invece lo fanno tramite WhatsApp o mail, qualche differenza?
Il turbo capitalismo della giugla ha globalizzato anche i licenziamenti
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Un paio di giorni fa sul FQ c’era questo trafiletto sullo studio legale che ha assistito GKN che ha vinto il premio (non ricordo il premiante) come migliore studio d’Italia e loro ne gioivano su FB. Pare che i lavoratori indignati abbiano fatto casino.
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È la globalizzazione bellezza.
L’esercito industriale di riserva, il sottoproletariato di Marx… Lavoratori-schiavi apolidi da spostarsi dove serve, disposti a tutto per un tozzo di pane, in eterna lotta tra loro.
Ma ce lo fanno passare come ineluttabile destino futuro ed “, accoglienza’ cristiana.
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Mi spieghi cosa sono le oligarchie?
Che ne so: quando si parla di oligarchia di editori che cosa si intende?
Se te la senti eh!
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@giansenio. Guardi su un qualsiasi dizionario…
Dalla Treccani: Forma di regime politico in cui il potere è nelle mani di pochi, eminenti per forza economica e sociale.
Mi pare chiaro, no? Le pare che tutti gli Editori abbiano la medesima forza di Agnelli e Berlusconi?
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