(Roberta Labonia) – E bravo il Pd. Ieri in commissione Finanza è passato l’emendamento del suo senatore presidente della Commissione Luciano d’Alfonso che fa l’ennesimo regalo al Vaticano. D’ora in avanti verranno esentati dal pagamento della TA.RI. basiliche e molti altri edifici religiosi e non appartenenti alla chiesa. Eppure, non più tardi di maggio scorso, la Consulta aveva dato ragione all’AMA e torto al Vaticano sancendo che, in base ai Patti Lateranensi, l’esenzione doveva valere solo per “le imposte che gravano sui redditi degli immobili in questione” e non per il corrispettivo di un servizio quale è la Tari.

Inutile sperare che l’emendamento possa venire bocciato in aula, verrà inserito in un maxi emendamento sul quale il governo porrà la fiducia. Quindi consideratela pure cosa fatta. Sembra che il Pd, il paladino dell’europeismo, si sia come di incanto dimenticato che è dal 2019 che la Commissione europea ci chiede di farci dare indietro i soldi dell’ICI (oggi Imu), non pagata dal Vaticano. Ici non pagata grazie ad una legge di Berlusconi. Bruxelles è stata chiara: l’esenzione è stata illegittima perché si configura come un aiuto di Stato. Parliamo di qualcosa, allora, come 5 miliardi di euro.

Ed ora, grazie all’europeista a fasi alterne Partito democratico, oltre a non pagare le tasse sul reddito degli immobili, la chiesa potrà usufruire anche del servizio di raccolta rifiuti “a gratis. Cos’è, un gentile presente per rabbonire San Pietro caso mai riuscissero a ripescare dall’oblio il Ddl Zan che ai preti aveva fatto storcere il naso? Così fosse, caro ci costa.