(affaritaliani.it) – Sta per cadere anche l’ultimo tabù, poi il Movimento Cinque Stelle diventa sostanzialmente un partito come tutti gli altri. Lo scrive Repubblica, che spiega come i pentastellati siano pronti al “superamento parziale del tetto ai due mandati elettivi per i portavoce del Movimento. A conti fatti è l’ultimissimo tabù da abbattere; il problema però è il come. Nel senso che non lo si cancellerà del tutto — Beppe Grillo in primis è contrario — ma verranno pensate delle deroghe da far poi votare agli iscritti”.

Si chiede Repubblica: “Già, ma quali deroghe? Ad personam? O con criteri generali? Qualsiasi scelta verrà fatta scontenterà più di qualcuno. Aleggia un incubo, specie tra i parlamentari al primo mandato, che sono la maggioranza (166 su 233): per loro rientrare in Parlamento sarà impossibile, o quasi. Fatto che ha, avrà, ripercussioni politiche sul breve termine”.

Secondo il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, “tra i futuri e possibili nuovi deputati e senatori ci saranno verosimilmente le vecchie glorie con le non ancora chiare deroghe (da Luigi Di Maio a Roberto Fico, da Paola Taverna oggi vice di Conte a Vito Crimi); poi, com’è normale che sia, Conte pescherà nomi esterni della cosiddetta società civile. Si fa presto a far di conto e di posti per tutti gli altri ne rimarranno pochi. Una trentina? Un po’ più, un po’ meno? Un orientamento possibile sulle deroghe è che, sulla falsariga del mandato zero, si “abboni” un mandato in alternanza”.