(Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Ora che abbiamo il Super Green Pass, sarà bene tenere a mente che dopo, se non funziona, difficilmente ci sarà altro che l’obbligo vaccinale. Sta a noi dunque decidere che fare, scegliere il male minore o avventurarci verso una coercizione che pur impossibile da far rispettare, avrà l’effetto di gonfiare la rabbia e le divisioni nel Paese.

Certo, nessuno può essere felice di questo nuovo lasciapassare, ma se si potesse viaggiare indietro nel tempo di appena qualche settimana per proporlo ai Paesi che stanno tornando in lockdown, c’è da scommettere che l’avrebbero imposto anche loro.

E non parliamo di tutte quelle persone, in molti casi non vaccinate, che ogni giorno si vanno a seppellire. Perciò lasciamo perdere gli speculatori politici con i loro opinionisti di complemento, buoni a far montare l’angoscia elencando tutti i numerosi punti deboli di uno strumento di sicuro non infallibile. Purtroppo si tratta dell’unica soluzione che abbiamo per spingere la campagna vaccinale, che nel bene e nel male fa dell’Italia uno degli Stati meno aggrediti dalla quarta ondata della pandemia.

Chi ha idee migliori si faccia avanti, ma prendendosi la responsabilità di tornare a far riempire gli obitori. Diversamente è troppo facile criticare qualunque cosa o strillare di dittatura sanitaria. Una cosa ben diversa dall’assumersi l’onere di bilanciare i pericoli ancora altissimi del Covid con la necessità di non compromettere la ripresa economica e la leva dei consumi del Natale.

Per questo ora dobbiamo scegliere: vaccinarci e convincere chi non lo è a farlo, oppure metterci di traverso con i No vax e i politici perennemente pronti a rinculare, tipo il segretario della Lega, Matteo Salvini, che dopo aver detto peste e corna del certificato verde ieri si è adeguato al pragmatismo dei suoi governatori, facendo approvare in Consiglio dei ministri il Green Pass rafforzato.

Una giravolta che non fa notizia tra le mille dei nostri politici, e che fa pendant con la contestazione a prescindere dell’opposizione. Perché criticare l’azione di Governo è il sacrosanto mestiere delle minoranze, a patto però di proporre alternative. Idee al momento non pervenute, tranne quelle di far finta di niente o non respirare.