Non ci sono al momento indagati iscritti sul registro. Perquisizioni nelle sedi di: Moby, Europam e Watse dopo le segnalazioni alla Banca d’Italia

(affaritaliani.it) – Il presidente della Liguria Giovanni Toti è finito nel mirino della guardia di finanza per un presunto finanziamento illecito diretto alla sua fondazione Change. Una vicenda molto simile – si legge sul Fatto Quotidiano – a quella relativa a Matteo Renzi, con la lente d’ingrandimento degli inquirenti puntata sui soldi arrivati alla Fondazione Open. La Guardia di Finanza, su mandato della Procura di Genova, lo scorso marzo ha bussato alla porta di tre grandi gruppi industriali: Moby di Vincenzo Onorato, Europam della famiglia Costantino, Waste Italia di Pietro Colucci. I finanzieri del nucleo di polizia economica e finanziaria di Genova hanno chiesto alle aziende di fornire le delibere con cui negli anni scorsi i rispettivi consigli di amministrazione hanno autorizzato versamenti da decine di migliaia di euro a beneficio del Comitato Change e del Comitato Giovanni Toti Liguria, entrambi legati al presidente della Regione Liguria.

L’ipotesi degli inquirenti – prosegue il Fatto – è che le donazioni effettuate da queste aziende siano finanziamenti illeciti diretti a Toti, ex coordinatore di Forza Italia e oggi leader di Cambiamo, partito che conta 15 parlamentari tra Camera e Senato. L’inchiesta nasce da una serie di segnalazioni di operazioni sospette inviate da varie banche alla Uif, l’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia. Sotto la lente degli inquirenti, il fascicolo per ora è a carico di ignoti, sono finiti soprattutto i conti correnti del Comitato Change, fondato nel gennaio del 2016, sette mesi dopo l’elezione di Toti alla presidenza della Regione Liguria, e poi diventato Fondazione Change.