
(Pietrangelo Buttafuoco) – La crisi in Occidente ha un significato opposto a quello che ne ha l’Oriente, ovvero “opportunità”. Non è nemmeno pensabile cavarsela con Holderlin – “Là dov’è il pericolo cresce ciò che salva” – perché nelle previsioni più verosimili queste crisi s’accatastano senza mai averne benefici, anzi. Alla crisi finanziaria segue quella del terrorismo, quindi quella della crisi sanitaria, manca poco e arriva quella climatica, quella che – secondo Mario Draghi – “porterà altre guerre e altro terrorismo”. Il millenarismo emergenziale, insomma. Al grido di penitentiagite. Col povero Draghi, ormai savonarolizzato: da uomo della Provvidenza a custode della Penitenza.
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Inedito gioco politico, “Squid Draghi”: premier conteso tra Colle e “X-Factor”
(di Alessandro Robecchi – Il Fatto Quotidiano) – È probabile che la politica italiana dei primi anni Venti verrà ricordata come un gigantesco gioco di ruolo dal suggestivo titolo: “Dove mettere Mario Draghi”.
Certo, parlare oggi di “politica italiana” è un po’ esagerato, e uso questa figura retorica per dire dell’indefessa attività di applaudire il premier in ogni contesto e situazione.
Insomma, corre il decennale dell’avvento a Palazzo Chigi di Mario Monti e non si scopre niente di nuovo: l’ovazione pare obbligatoria e sembra ieri che la stampa nazionale si spellava le mani perché un tizio andava a Roma in treno, metteva il loden e mandava i lavoratori in pensione più tardi.
Da allora, l’evoluzione dell’elettronica è stata poderosa, quindi non parleremo di un Mariomonti due-punto-zero, semmai di un Mariomonti a realtà aumentata. Resta il fatto che “Dove mettere Mario Draghi” è il gioco di società del momento e tocca quindi mettere in fila le ipotesi più accreditate.
Draghi a Palazzo Chigi.
Molti giocatori desiderano fortemente questa ipotesi. I partiti al governo per non avere il fastidioso grattacapo di metterci uno dei loro;
Silvio Berlusconi nell’astrusa speranza di finire lui al Quirinale, cosa che Salvini e Meloni cercano di fargli credere per fargli poi “marameo” all’ultimo momento.
L’ipotesi si scontra con le rigidità del regolamento, cioè che nel 2023 ci saranno le elezioni, per cui si teorizza un Mario Draghi capo del governo anche dopo che si sarà votato, un piccolo azzardo.
Si potrebbe però – come ha già chiesto in un editoriale il primo giornale italiano – evitare la seccatura delle votazioni, tenersi Mario Draghi a vita perché votare è ormai inutile e démodé.
Draghi al Manchester United.
L’arrivo di Cristiano Ronaldo ha velocizzato la manovra della squadra inglese, ma il talento portoghese ha ormai una certa età e la dirigenza si sta guardando intorno per potenziare la rosa in prospettiva futura.
Di Mario Draghi piace il dribbling e la visione di gioco, ma soprattutto il fatto che – come avviene nel campionato italiano – nessun arbitro si sognerebbe mai di fischiargli contro, ha tutta la grande stampa dalla sua parte e gli altri giocatori gli ubbidiscono ciecamente.
Draghi a X-Factor.
Rilanciare un programma che ha avuto enorme successo, si sa, non è mai facile e i piccoli aggiustamenti spesso non bastano. Serve dunque una rivoluzione del format, con una giuria più verticistica e autorevole.
Chi meglio di Mario Draghi potrebbe giudicare i concorrenti in gara? Pare già di vederlo davanti al cantante che propone di andare in pensione a 82 anni (“Per me è un sì”), o al cospetto del giovane artista che chiede il salario minimo (“Per me è un no”).
Draghi al Quirinale.
È il sogno di molti. A chi ribatte che poi sarebbe un problema trovare un Mariomonti tre-punto-zero per Palazzo Chigi si ribatte che, una volta arrivato Draghi al Colle, il ruolo del capo del governo sarebbe una questione poco più che decorativa. Con un piccolo strappo al regolamento, insomma, si potrebbe avere un Mario Draghi al Quirinale che nomini Mario Draghi a Palazzo Chigi, nel qual caso avremmo spesso severi moniti di Draghi che ammonisce Draghi di non ricorrere troppo al voto di fiducia.
Draghi alle Olimpiadi.
Qualcuno ricorda che tra pochissimo, nel 2024, si svolgeranno i Giochi Olimpici a Parigi e sarebbe folle rinunciare al fondamentale apporto che Mario Draghi ha dato ai successi italiani di Tokyo 2020.
Si avanza dunque la sua candidatura in tutte le discipline, certi di un nuovo trionfo del medagliere azzurro.
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Buttafuoco a me non piace Draghi ma ho il sospetto che a te piaccia Bolsonaro.Mi sbaglio?Poi magari ti piace anche il pregiudicato di Arcore..E a proposito del tuo antico mito Almirante vai a vedere la storia della strage di Peteano
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Alessandro Robecchi ha imparato bene la lezione di Travaglio!
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Questione decorativa? Mumble mumble… di chi il Mario Draghi del momento si fida di piu’? O meglio, chi crede di poter chiedere tantro offrendo continuita’ assoluta per meglio chiedere l’ambito scranno di Presidente del Consiglio? Non e’ che Giorgetti ci sta facendo un pensierino lasciando S. e M. a scannarsi da soli?
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Al grido di penitentiagite. Col povero Draghi, ormai savonarolizzato:
a parte che è penitenziagite
ma era il motto del movimento ereticale degli Apostolici fondato da Gherardo Segarelli ripreso poi da Dolcino da Novara
roba del 1200/1300
Savonarola è di un secolo e mezzo dopo
ma lo sa Buttafuoco che esiste wikipedia e che prima di fare dotte citazioni, a memoria, almeno vanno verificate?
comunque un penitente, da Glasgow, c’è ed è il sindaco di Los Angeles Eric Garcetti, che ha ricevuto il virus come
omaggio
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Intanto il Governo (cioè Mattarella, Draghi e i suoi) è in una botte di ferro. Giornali tutti allineati ad affrettarsi con farlocchi “ma anche”.
“Vedete come è bravo Draghi? E lungimirante? Tutti gli altri Governi si sono accodati alle sue disposizioni: i Migliori hanno fatto da apripista, anche in Austria e Germania c’è il green pass obbligatorio per il lavoro!”.
Poi vai a leggere la stampa estera ( in lingua originale, e non tradotta fior da fiore da Repubblica…) e vedi che il Covid non è il primo ed unico argomento. E che, quando qualcuno ne parla e immagina restrizioni, è sempre qualcuno di politicamente connotato ed è tutto un fiorire di “se”: se succederà questo, se succederà quest’ altro… Insomma, nulla di fatto come ci vogliono far credere qui.
Poi ti informi meglio, magari da un parente o un amico, e scopri che i tamponi sono gratis o quasi e che nessuno grida all’ untore e meno che mai si pensa seriamente all’ obbligo vaccinale che, ad esempio in Germania, non esiste neppure per le millanta che prescriviamo ai nostri bimbi. Solo “raccomandazioni”. Ma come? Non hanno paura delle tremente epidemie di morbillo, rosolia, epatite, ecc… ecc… che stanno decimando il mondo intero?
Evidentemente no. Che stupidi questi Tedeschi: per fortuna noi, come sempre, siamo i migliori. Di tutti e in tutto.
O solo i più fessi? Chissà… In fondo basta dirlo, e ripeterlo: “Parla, parla, qualcosa resterà…”
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Intanto, nel Paese dei Migliori…
https://www.ilrestodelcarlino.it/veneto/covid-focolai-zona-terme-1.6993216
Ma non avevamo aperto tutto “in sicurezza” col green pass?
(Distanziamento e mascherine – pulite . Distanziamento e mascherine. Distanziamento e mascherine… E controlli, controlli, controlli… E tracciamento…
Altro che green pass…)
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