
(Andrea Zhok) – Le élite del capitalismo contemporaneo hanno un problema.
Da un lato devono continuare a far crescere il Pil, e dunque la produzione, e dunque i consumi, altrimenti la bicicletta del capitalismo, che sta in piedi solo finché avanza, crolla ingloriosamente nel fango, con loro in sella.
Dall’altro sanno che consumi e produzione in crescita globale infinita minano alle fondamenta lo stesso bel pianetino che condividono con i morti di fame. E questo è un bel problema.
Ma niente paura, la soluzione è a portata di mano.
Nel nome della necessità di far muovere l’economia e incentivare i consumi l’élite economico-finanziaria è disposta a sacrificarsi facendosene integralmente carico: “Se sarà necessario comprare uno Yacht in più, faremo la nostra parte, con abnegazione e spirito di sacrificio.
“Invece, nel nome della necessità di ridurre l’impronta ecologica antropica sul pianeta chiederemo a voi, plebe incarognita, di dare il vostro contributo, riducendo i consumi. Qualche tassa ecologica qua e là, qualche strategico aumento delle materie prime o dell’energia e il gioco è fatto.
E chi protesta è un negazionista (“De che?” – “Boh? Funziona sempre”).
Categorie:Cronaca, Editoriali, Interno, Politica
Andrea ti stimo e ti bacio, non servono pipponi (a volte si) 4 parole ben assestate, rendono bene l’idea.
È andato giù come un Rosolio questo.
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Si può vedere :
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per abbattere il sistema capitalista basato sulla crescita, sarebbe sufficiente dimezzare il numero degli esseri umani, Come? Ogni donna potrà procreare un solo figlio, poi verrà sterilizzata. In meno di un secolo si otterrà il risultato con gran beneficio per il pianeta e per la popolazione.
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