(Dott Paolo Caruso) – Il sistema dei partiti spento all’ombra del “Deus ex Machina”, il banchiere premier Mario Draghi, porta avanti con ripetitività quasi maniacale una battaglia strategica contro il reddito di cittadinanza, cercando nello scontro politico di abbattere la bandiera simbolo dell’azione politica del Movimento 5 Stelle. I media con una informazione superficiale e falsa sul reddito di cittadinanza di certo non aiutano a mettere sotto buona luce la grande opportunità che questa misura fondamentale rappresenta per migliaia di italiani sprofondati in questi ultimi anni in vere e proprie sacche di povertà e che magari tramite questo sperano di potere essere inseriti nel mondo del lavoro. Un sostegno economico che la società italiana come del resto la maggior parte di quelle europee  eroga agli indigenti in un rapporto di solidarietà umana. Comunque non un obolo, come si vuol far credere, per i fannulloni che vengono accusati di passare le giornate impigrendo nell’ozio assoluto delle proprie case, bensì un sussidio di sopravvivenza in attesa di una riqualificazione e di una concreta opportunità di lavoro. Tale misura, e non va dimenticato, ha aiutato migliaia di famiglie in estrema difficoltà durante la pandemia e il lockdow, cosa che ai più ancora oggi rimane inimmaginabile. Contrastare così la povertà significa investire nel futuro rilanciando l’economia e mettendo in circolazione denaro nel circuito della società reale. Oggi la nostra Italia grazie al reddito di cittadinanza e al decreto dignità è diventata un paese più civile in linea con gli altri Paesi europei. Per questo bisogna contrastare al meglio le critiche che provengono da più parti politiche sia dal centro destra che dai due mini partiti ondivaghi come Italia Viva del Bomba Saudita di Rignano e “Azione” di Carlo Calenda, un vergognoso tentativo per non rifinanziare il reddito di cittadinanza modificandolo nella sua sostanza. Bisogna aumentare i controlli incrociando i dati tra Inps, Agenzia delle entrate, Comune, Finanza, così da far emergere il sommerso e le truffe. Non si può consentire che la presenza dei furbetti possa portare alla rinuncia di una conquista civile come il RdC, sarebbe come sopprimere una tratta ferroviaria per avere trovato sul treno passeggeri privi di ticket. E’ proprio vero allora che la politica oggi è lontana anni luce dai bisogni della gente e che vergognosamente non riesce a capire cosa significhi essere poveri. Con una eventuale abrogazione del RDC i partiti rischiano veramente di fare scoppiare scontri di piazza, e poi si parla di sostegno ai più diseredati e agli ultimi della società.