Sarebbe un buon risultato se al bagno di folla ne seguisse uno di umiltà

(Bartolomeo Prinzivalli) – Come sempre alla fine oltre i proclami, le illusioni, i sondaggi in famiglia, le foto delle piazze, arriva quella cosa terribile, spietata e disarmante chiamata realtà. La realtà si basa su un concetto semplicissimo: per ottenere un risultato vero occorrono voti veri di persone vere che si recano ai seggi con i propri documenti e le tessere elettorali per esprimere una preferenza, a favore o contro qualcosa o qualcuno. Se la metà degli aventi diritto non ha partecipato significa semplicemente che non abbia avuto motivazioni sufficienti, non sentendosi rappresentata o ritenendo l’atto ininfluente in quanto i contendenti non apparivano convincenti o alternativi gli uni agli altri, soprattutto in seguito all’effetto Draghi.

Un risultato figlio di una precisa scelta politica quindi, di una direzione intrapresa da tempo che adesso comincia a mostrare l’impatto reale sull’elettorato, di cui si potrà sempre dire che non ci abbia capito nulla o che magari invece ha capito fin troppo bene.

E allora i bagni di folla? Chiunque abbia maturato un minimo di esperienza politica sa che in città medio grandi con la sola gente che riempie una piazza ci si prende al massimo un consigliere, ammesso che sia tutta del posto e non composta da curiosi e fedelissimi accorsi da comuni limitrofi per fare numero, altrimenti significherebbe che sia arrivata semplicemente per vedere il proprio beniamino e non per ascoltarlo, fregandosene dello scopo che ne ha concretizzato la presenza in loco.

Sarebbe comunque un buon risultato se a quel bagno di folla ne seguisse uno di umiltà, ma a questo non crede nessuno, né fra chi ha boicottato la tornata né fra i partecipanti.

Invece come al solito si tenterà di buttarla in caciara accusando stampa e media di quello che hanno sempre fatto, come se il popolo non li conoscesse o in passato non avesse già mostrato di saperne ridimensionare il peso, ma un alibi è sempre un alibi e questo viene buono per tutte le stagioni.

In conclusione le scelte sono state fatte, le conseguenze arrivate, i risultati parlano chiaro. Ci si può consolare applaudendo il Pd di Letta, vero vincitore di questa campagna, per aver scongiurato il trionfo delle destre. È sempre una bella cosa, no?

E allora onore ai vincitori, e scuse plausibili o capri espiatori agli sconfitti…

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