Alessandro Di Battista: M5S, erano francescani, oggi sono “franceschini”…

(Alessandro Di Battista) – Le elezioni sono finite ed una schiera di politici professionisti o aspiranti tali pensa esclusivamente alle elezioni del 2023. D’altronde i palazzi sono la loro unica ragion di vita e sarebbero disposti a vender la madre pur di continuare a starci dentro. Figuriamoci cosa gli importa di vendere i propri ideali. La parola d’ordine oggi è: alleanza! Alleiamoci per battere gli altri. Con gli “altri” sostengono il governo Draghi ma fa poca differenza. E’ la politica politicante, bellezza! Quella che ha allontanato milioni di italiani dalle urne. La politica oggi è morta. Siamo tornati al triste “votateci altrimenti vincono i comunisti” o al “votateci perché abbiamo dall’altra parte la peggior destra d’Europa” (cosa sicuramente vera ma non basta). Una pantomima vista e rivista che il Movimento, un tempo lontano, ebbe il merito di smascherare. Ex-fascisti, ex-comunisti, clericali, anti-clericali, moderati, progressisti, nazionalisti, secessionisti, liberali, radicali oggi sono tutti al governo del Paese. D’altronde il PNRR è un’occasione troppo ghiotta. Sì, tutti insieme appassionatamente. Insieme stanno regalando MPS a Unicredit, insieme hanno votato la riforma della giustizia cara ai ladri, insieme stanno pensando di eleggere Casini Presidente della Repubblica (mi è arrivata questa voce dall’interno e mi hanno detto di non dirlo a nessuno. Io lo dico nella speranza di bruciarlo). Insieme (non sempre sono d’accordo con Travaglio ma ha ragione da vendere quando dice che c’è un pezzo di establishment che vuole replicare il governo Draghi con tutti dentro anche al prossimo giro) stanno pensando ad un modo per restare tutti, o quasi, al potere anche dopo il 2023. Insieme hanno difeso la guerra in Afghanistan, insieme hanno accettato il ritorno delle trivelle, insieme eviteranno di cambiare la legge elettorale per permettere, ancora una volta, ai capi partito di scegliersi i servitori parlamentari. Insieme eviteranno di affrontare sul serio il tema dei costi della politica, insieme (salvo eccezioni) intascheranno tra un anno e mezzo il TFR da parlamentare. Insieme stanno pensando di assegnare a TIM (tra l’altro azienda il cui socio di maggioranza è francese) e Cassa Depositi e Prestiti un appalto miliardario che riguarda la gestione dei dati sensibili della pubblica amministrazione in barba alla concorrenza e a progetti probabilmente più economici e professionali. Questo è il quadro ed è desolante. Tant’è che la maggior parte degli italiani neppure va più a votare. Penso, tuttavia, che si possa combattere, fare contro-informazione (cioè informazione tout court in un momento di osceno conformismo). Penso si possa fare “politica” al di fuori dei palazzi battagliando per i nostri diritti senza pensare alla convenienza personale. Io nelle prossime settimane lo farò. Vediamo in quanti saremo a denunciare i conflitti di interesse in MPS, lo strapotere dei fondi di investimento, l’impoverimento della classe media, l’abbandono dei padri separati, l’accentramento di potere mediatico (gruppi editoriali), finanziario (fusioni), politico (cartelli elettorali). Vediamo in quanti saremo ad impegnarci, ad alzare la testa, a fare proposte, a “urlare” ciò che oggi viene insabbiato per non disturbare i manovratori. E poi vedremo…

P.S. Mi state chiedendo di commentare i risultati del M5S. Non è più compito mio non facendo più parte del Movimento da da mesi. Quel che è avvenuto ieri lo immaginai un anno e mezzo fa quando sostenni che un’alleanza strutturale con il PD fosse nefasta o 8 mesi fa quando lottai contro tutti affinché il Movimento non entrasse nel governo dell’assembramento. Non mi hanno ascoltato. Oggi l’alleanza con il PD non è più una scelta. E’ una necessità per qualcuno e per la sua poltrona. Almeno fino a quando, dalla parte del PD, non si renderanno conto che a Napoli e Bologna il centro-sinistra avrebbe vinto anche senza M5S. Che altro vi devo dire? Erano francescani, oggi sono “franceschini”…

18 replies

  1. Condivido, e a proposito di Casini (chiusi -Merlini) presidente della R.I. ricordo la “cartolarizzazione” che fa rima con Caltagirone.

    "Mi piace"

    • ….Penso si possa fare “politica” al di fuori dei palazzi……Oh, finalmente ci dici che alle prossime elezioni tu non correrai, grande!!!!!! E’ cosi’, vero Ale????

      "Mi piace"

  2. Mah..forse ha ragione a rifiutare di entrare in politica. In questi tempi prevale il senso di delusione, smarrimento e di sconfitta se non addirittura di disfatta. Anche in chi si rifiuta di andare a votare non c’è assolutamente il senso di ribellione, di rivalsa e di voglia di lottare. Meglio andare in giro e fare spettacoli dicendo quello che non va e in che razza di mani siamo, guadagnando quello che è giusto per campare (bene) e sperare che un giorno ci sia il rigurgito popolare di questa classe politica. Il campo è libero. Dubito che se Grillo torna con i suoi spettacoli raccolga ancora molto credito

    "Mi piace"

  3. loro son franceschini, disse la volpe all’uva irraggiunguibile. no, era acerba, disse franceschiello.
    frances…cani… (o francesc…ani?)

    "Mi piace"

  4. “Che altro vi devo dire? Erano francescani, oggi sono “franceschini”…

    Ecco una frase veramente illuminata che può essere chiamata una verità inconfutabile. Una vera trovata da mettere in epigrafe, anche in un mo(vi)mento di trasformismo incessante quale questo.

    "Mi piace"

  5. era normale aspettarsi una tale debacle elettorale dopo aver abbandonato tanti buoni propositi ed aver scelto di governare insieme a tanta nefandezza politica.mi viene da dire ben vi sta e ben ci sta!!! mi spiace umanamente solo per la RAGGI ma anche il suo non volersi allontanare dalle nuove idee(ahahahaha) del movimento l’ha penalizzata

    "Mi piace"

  6. Certo sarebbe divertente se il Dibba mettesse su un movimento che prendesse il 20% alle politiche.

    E il vecchio M5s non andasse oltre il 10%.

    E il Pd al suo solito 20%.

    Sarebbe divertente soprattutto sentire le craniate contro il muro di Letta e soci.

    "Mi piace"

    • Vivo in attesa di quel momento!
      Anche se credo che Dibba stia aspettando i cadaveri di Conte e Di Maio seduto sulla riva del fiume….per poi prendere lui la guida di quel che resta del Movimento.
      E intanto Roma brucia….si preparano appalti nuovi per vecchi poteri in restaurazione.

      "Mi piace"

  7. Quello che non condivido nelle parole di Di Battista, e di molti che commentano, è che si tende sempre a dare ragione al popolo, come fosse un cliente di un ristorante.
    Buona parte del popolo, dopo una giornata di lavoro, vuol solo svagarsi e non certo stare a fare noiose ricerche minuziose su cosa ha fatto la Raggi, che situazione ha ereditato e fare poi il confronto con ciò che hanno fatto i soliti partiti che Roma l’hanno già amministrata. A questa gente gli basta vedere il tg che parla di cinghiali, qualche cassonetto stracolmo e le solite buche (su centinaia di km di strade), per trarre la solita frettolosa conclusione: non ha fatto niente! Son tutti uguali!
    E’ poi non capisco che senso avrebbe punire la Raggi perche in Parlamento il M5S avrebbe deluso. Quello che riguarda le amministrazioni locali non dovrebbe essere giudicato in base a ciò che si decide in Parlamento.

    Piace a 2 people

    • Si,è vero quello che dici, tant’è che ache alle altre amminitrative e regionali ,con qualche eccezione, m5s non ha mai brillato. Tuttavia capisco la posizione di Di Battista che cerca di interpretare l’assenteismo come reazione alla corruzione, al lassismo e alla malapolitica,essendo questa l’unica chiave per creare e compattare una forza politica alternativa.

      "Mi piace"

  8. Purtroppo la ragione è semplice: moltissimi italiani non si sentono né di destra né di sinistra, hanno creduto quindi di ritrovarsi nel Movimento che all’inizio non si identificava con alcuna etichetta. Ovviamente questo non andava bene al potere consolidato, che negli anni ha finto di dividersi in Ds e Sn per raccogliere consensi di qua e di là. Ognuno con la propria bandiera che funzionava come il cibo per il cane di Pavlov: la bandiera blu metteva in moto i “destri” e quella rossa i “sinistri” indipendentemente dal merito della discorso o del progetto: se era sotto la bandiera rossa andava bene, se il medesimo sotto la bandiera blu era “fascista”. E ovviamente viceversa, mentre loro, lassù, festeggiavano al Nazareno quel poco che gli US e l’Europa permettevano.
    Ora, fagocitato il M5stelle dall’odiato ” partito di Rignano” per il quale il Movimento è stato la salvezza, non c’è più alcuna ragione di votarlo e ci si astiene. O si sceglie direttamente il PD che ha poteri ovunque e quindi in molti casi conviene. Soprattutto nei comuni.

    "Mi piace"

  9. DAL WEB

    “Abbiamo perso, andiamo avanti: senza tanti giri di parole, questo è.
    Abbiamo perso: Roma fa male, anche se un elettore su cinque ci ha comunque votato. Milano o Torino fanno malissimo, e così tanti altri comuni soprattutto quelli piccoli dove ci sarà tanto da lavorare.
    Ma andiamo avanti: il nuovo M5S di Conte è nato adesso, è una creatura da coccolare, accudire e far crescere. Ci dobbiamo organizzare, da subito.
    Nel contesto negativo, bei segnali. Nel mio territorio abbiamo vinto a Castel Madama, vicino Tivoli: lì il candidato sindaco Michele Nonni ha sbancato con quasi il 55% dei voti. E poi, beh, lo vedi ecco Marino! Il nostro grande Carlo Colizza se la giocherà al ballottaggio.
    Nota finale: dove siamo uniti, vinciamo. Non parlo delle alleanze, non mi interessa. Parlo di noi, del nostro MoVimento!
    Ecco, a Marino o a Castel Madama la differenza l’ha fatta proprio questo: la nostra compattezza. Dove siamo uniti al nostro interno, come MoVimento, possiamo pure allearci. Non è tabù. Ma da protagonisti, senza fare la ruota di scorta di nessuno!
    PS Grazie a tutti i nostri candidati, attivisti ed elettori. Tutti si sono impegnati al massimo, anche dove sapevamo non sarebbe andata bene. Sappiamo com’è il voto amministrativo dove, non a caso non sono mai state le nostre elezioni: tanta gente non vuole un Comune amico, ma un amico in Comune. Se non cambierà questa “cultura” dello scambio, sarà dura sempre.
    Noi ci siamo. Avanti! ”

    Ecco la nota finale: “dove siamo uniti, vinciamo. Non parlo delle alleanze, non mi interessa. Parlo di noi, del nostro MoVimento!
    Dove siamo uniti al nostro interno, come MoVimento, possiamo pure allearci. Non è tabù.
    Ma da protagonisti, senza fare la ruota di scorta di nessuno! ”

    Chi vive di ideali non si vende e lotta per questi , chi invece vive di ideali lotta per descriverli.

    Piace a 1 persona