(Giancarlo Selmi) – Merlina sempre più gaia e ridente. Ormai i risolini dilagano. Ride di qualunque cosa essa stessa dica. E se lei si ride addosso, proviamo per un attimo a immaginare quanto ridano gli incolpevoli telespettatori. Almeno quelli dotati di due dita di fronte. Se tanto mi dà tanto devono avere gravissimi problemi di sganasciamento, tanto gravi da rendere necessario l’intervento di un chirurgo maxillo-facciale.

La trasmissione della bionda e presunta giornalista, scivola irrimediabilmente ad un livello sempre più basso, dove la cifra dell’interesse causato dal dibattito, per colpa della gaia conduttrice, raggiunge livelli da temperature artiche, condizionata dall’inesistente etica giornalistica della stessa. Sì passa da un risolino ad una risata (ride solo lei), passando per una sparata contro i cinque stelle, un riferimento contrario ai cinque stelle, una domanda ad un ospite condita da un risolino ed una risposta, contenuta nella domanda, contro i cinque stelle. Uno schema paradossalmente monotematico, con l’eccezione di piccole variazioni di spartito, riguardanti solo eventuali ammiccamenti a Renzi, o slinguazzature a Draghi e richiami all’infallibilità dello stesso, però sempre in funzione anti cinque stelle e, in questo caso, anti Conte ed il suo governo. Una versione riveduta e corretta di “ha stato la Raggi” o del “piove cinque stelle ladri”. Se fosse un programma di cucina e il tacchino si bruciasse nel forno, sarebbe colpa di Conte (o dei cinque stelle) che ha sbagliato il tempo di cottura.

Oggi perfino Feltri ha fatto un figurone. Guarda un po’, sono costretto a scrivere pure questo. Un gigante rispetto al sotterraneo livello della interlocutrice. Dimostrando un limite etico che la gaia merlina evidentemente non ha. Per non parlare di una sontuosa (complimenti) Azzolina, semplicemente da applausi, nonostante le costanti interruzioni, le battute merliniane con risatina incorporata e le pause pubblicitarie. Hanno completato il cast: Il leghista Centinaio a cui crollava la testa in preda a furiosi colpi di sonno (ha parlato poco ed abbiamo tirato un sospiro di sollievo); un tipo che ha scritto un libro dove il parlare male della classe politica, è stato solo un pretesto per salivare abbondantemente in direzione del dragone. Un inaspettato Boccia, che ha smentito ed asfaltato con garbo l’autore del predetto libro. Un Boccia rigorosamente anti-renziano, difensore del Conte 2 e che ha parlato della caduta di quel governo con toni che neanche Travaglio. Sorprendendo la sempre più gaia e meno giornalista merlina (non se l’aspettava). Ultima ospite la pausa pubblicitaria. Fra un risolino (o un cinque stelle) e l’altro.