(quotidianodelsud.it) – Una nuova inchiesta giornalistica mette in evidenza le indagini delle procure calabresi sui rapporti tra la Lega e i clan. L’articolo firmato da Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian e pubblicato oggi da il Domani, suscita la reazione sdegnata di Matteo Salvini e dà occasione al candidato alla presidenza della Regione Calabria Luigi de Magistris di mettere alla berlina lo stesso leader leghista.

«Oggi un giornale nazionale, edito da De Benedetti – tuona Salvini dai social – pubblica una mia foto con un titolo tipo “Gli affari della Lega con la ’ndrangheta”. Dicono che in Calabria la criminalità vota Lega: sono dei poveretti, ma questo vuol dire che hanno una paura terribile della Lega».

L’inchiesta pubblicata oggi con il titolo «Sulla Lega l’ombra della ’ndrangheta», ricostruisce le indagini sui rapporti tra i boss e gli uomini di Salvini. Nei giorni in cui l’ex ministro dell’Interno era in tour in Calabria per festeggiare la vittoria alle elezioni politiche del 2018 – scrivono Fittipaldi e Tizian – gli investigatori antimafia ascoltavano le voci di ’ndranghetisti e affiliati registrate da cimici e da virus informatici. Un’intercettazione più di altre ha colpito la loro attenzione.

Un presunto narcotrafficante dice di aver votato per Domenico Furgiuele, candidato della Lega. E dice di essersi recato nell’abitazione del fratello del politico «il giorno prima che venisse Salvini». L’intercettazione risale al 20 marzo 2018, 17 giorni dopo il voto delle politiche e 72 ore dopo l’arrivo di Salvini in Calabria.

Sul punto si è espresso Luigi de Magistris, sindaco di Napoli in corsa per la presidenza della Regione. «Da Furgiuele ai suoi contatti e ciò che ne consegue – ha detto -, è chiaro che queste elezioni sono fondamentali». Per quanto riguarda la Lega, ha aggiunto, «ci sono frequentazioni chiare, e inchieste giudiziarie chiare, e Salvini non ha fatto nulla, neanche quando era ministro dell’Interno per arginare l’organizzazione mafiosa più potente che c’è in questo momento in Italia».

Per l’ex pm Salvini non ha scuse: «Il segretario della Lega è perfettamente a conoscenza delle candidature, delle frequentazioni, dei rapporti, e di quale è la situazione reale. Non solo non prende le distanze, ma li consolida, li avalla e li certifica».