(Alessandro Di Battista) – Quello in foto è uno dei politici più “antichi” d’Italia. E’ entrato in Parlamento 25 anni fa. E’ Luigi Cesaro, meglio noto come “Giggino ‘a purpetta”, senatore di Forza Italia. Pensate, Cesaro è stato sindaco di Sant’Antimo, europarlamentare, Presidente della Provincia di Napoli, eletto deputato nel 1996, nel 2001, nel 2006, nel 2008, nel 2013 e al Senato nel 2018. Cinque volte deputato ed una senatore. Niente male. Solo di assegno di fine mandato (la liquidazione dei deputati e dei senatori) ha maturato 252.000 euro. Soldi che prenderà anche qualora dovesse essere arrestato. Infatti – nonostante nel marzo scorso la giunta per le autorizzazioni (presieduta da un renziano) negò l’utilizzo di una parte delle intercettazioni che i giudici volevano usare per un’indagine che riguarda proprio Cesaro – ieri sono stati chiesti i domiciliari per “Giggino ‘a purpetta”. Dovete sapere che un parlamentare non può essere né intercettato e né arrestato senza il voto della Camera di appartenenza. Per qualcuno il posto da parlamentare è ambito più per questo che per lo stipendio.

Cesaro (che nel suo curriculum vanta anche l’esser stato autista di Raffaele Cutolo, boss della Nuova Camorra Organizzata) è attualmente accusato di concorso esterno in associazione camorristica. Per tale inchiesta, tra l’altro, sono stati arrestati 3 suoi fratelli (uno finito in carcere altri due ai domiciliari). Ad ogni modo vedremo se il Senato autorizzerà o meno gli arresti domiciliari per Cesaro. Io (magari mi sbaglio) non credo. Non c’è un bel clima nel Paese riguardo i temi di legalità. La riforma Cartabia è un’indecenza (Scarpinato, giustamente, l’ha definita “una forma di amnistia strisciante e permanente”), dei delinquenti (quelli veri) si parla sempre meno e pare che il dramma del Monte dei Paschi (che ci è costato miliardi e ce ne costerà ancora molti nelle prossime settimane) sia stato una casualità e non un prodotto di una sistemica criminalità. La questione morale dovrebbe esser la questione centrale nel nostro Paese ma non lo è più. Tutti al governo, tutti a votare la schifezza prodotta dalla Ministra Cartabia, di Trattativa Stato-Mafia se ne parla sempre meno e si accetta con tranquillità che uno degli autisti di Cutolo sia parlamentare da 25 anni.

P.S. Dopo le amministrative tornerò a fare alcune tappe in giro per l’Italia per trattare tali argomenti (legalità, lotta al crimine dei colletti bianchi, Trattativa Stato-Mafia, Monte dei Paschi). Lo farò, come sempre, da cittadino libero. Speriamo di essere in tanti!