(Franco Bechis – il Tempo) – Davanti a Tommaso Labate che lo intervistava per Sette il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha voluto fare il piagnina, descrivendosi come l’ultimo dei comunisti, quasi proletario. “Non solo sono nato in una casa popolare. Tuttora vivo a La Spezia in quelle che una volta si chiamavano le “case Fanfani”, dal nome del ministro del Lavoro che portò alla realizzazione dell’edilizia popolare. Sì, certo, avrei avuto la possibilità di comprare un’altra casa.

Ma non l’ho fatto. Era la casa in cui mio nonno viveva e che poi ha riscattato. Sono rimasto lì, non per vezzo o per chissà cosa. Se sei nato in periferia, sai benissimo che la periferia non è un’esperienza esotica, come la raccontano alcuni. È una cosa normale, che va trattata come una cosa normale. E che è cambiata moltissimo in questi anni”. Verrebbe voglia di assegnargli il reddito di cittadinanza, non avesse lo stipendio da ministro. Ma secondo il terribile Dagospia Orlando non la racconterebbe giusta: “Lui vive cinque giorni su sette in un bell’appartamento in pieno centro di Roma. A La Spezia ci va una volta al mese. E in Messico ha una casa dove svacanza…”.

Sul Messico poco da dire, perché non può risultare alle banche dati italiane. Ma Orlando di sicuro non è un inquilino qualsiasi di una casa popolare. Perché al catasto italiano risulta proprietario di ben 5 fabbricati e un terreno. Quattro fabbricati sono a La Spezia, due appartamenti da 5,5 vani ciascuno, accatastati come “Abitazione di tipo economico”, e quindi non case popolari e due magazzini C/2 – uno di 33 mq e l’altro di 21, agli stessi indirizzi delle case. C’è anche una casa a Roma di proprietà di Orlando, questa sì classificata “di tipo popolare”, di 3,5 vani in una stradina però ora diventata chic dietro le Terme di Caracalla.

Dunque una certa passione per il mattone il ministro Orlando deve averla. E ne ha fatto perfino una piccola attività imprenditoriale: con la sorella Silvia Orlando e un ristoratore spezzino, Duccio Mele a lei legato, ha messo su una società (di cui Andrea è principale azionista): la Das srl, che ha come oggetto sociale “affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence”. L’attività è iniziata con il nome di Shelley proprio in uno dei due immobili posseduti dal ministro a La Spezia, vicino alla stazione.

Ed è un successo, viste le recensioni su Tripadvisor: “Il proprietario il Sig. Duccio è di una gentilezza e disponibilità davvero rara. Saprà indirizzarvi con onestà e preparazione alla scoperta di questa bellissima terra. Consigliatissimo”, scrive un cliente nel maggio 2021. E prima di lui un altro cliente: “Se Duccio ha una stanza libera non fatevela scappare . A due passi dalla stazione la struttura presenta camere moderne , pulite e ben attrezzate . Lasciatevi guidare da Duccio per il resto della vacanza”. E soprattutto, svacanzando lì a La Spezia si eviterà per sempre il reddito di cittadinanza al ministro Orlando, il comunista-immobiliarista…