(di  Massimo Gramellini – corriere.it) – Oggi, a bordo del razzo privato in viaggio di piacere verso le stelle, ci sarà anche una donna di 82 anni. Dimentichiamo per un attimo che il proprietario del razzo è Jeff Bezos, il signor Amazon, il massimo del genio ma non proprio della simpatia, considerando che in Europa paga meno tasse di un fruttivendolo. E ammettiamo che l’idea di imbarcare l’arzilla signora sia un’astuta mossa di marketing. Resta una bella storia che parla alla fantasia di ciascuno di noi. Da bambina Wally Funk giocava con gli aeroplanini, da adolescente era capace di costruirli, da ragazza prese il brevetto di pilota e a ventidue anni partecipò al programma della Nasa per portare in orbita la prima donna astronauta, ma l’atmosfera terrestre era ancora solcata da troppi pregiudizi e il programma svanì dopo che Wally aveva già superato le selezioni. Non per questo perse il celebre sorriso: si limitò ad abbassare leggermente la cilindrata dei suoi sogni, occupandosi di voli civili. Ma i desideri, cantava Battiato, non invecchiano quasi mai con l’età. E dieci anni fa, quando aveva già passato i settanta, l’aviatrice Wally comprò un biglietto per un volo suborbitale della Virgin che non decollò mai.

Oggi è il suo momento, finalmente. Sarà seduta accanto a un diciottenne e la suggestione epica avanza inesorabile: il passato e il futuro che scappano insieme da un mondo in fiamme ricordano Anchise e Ascanio in fuga da Troia. Chissà come si sentirà Jeff Bezos nei panni di Enea.