(di Monica Ricci Sargentini – corriere.it) – La spiaggia privata è bianca, il mare da sogno, la villa che si erge a poca distanza è a dir poco lussuosa: 300 stanze su un’area di 85mila metri quadri nella baia di Okluk Cove nel distretto di Marmaris, sulla costa egea meridionale della Turchia, una delle più esclusive del Paese. La megalomania di Recep Tayyip Erdogan, l’intramontabile presidente turco, ha colpito ancora. Dopo il «palazzo bianco» nella capitale Ankara, un complesso che copre un’area di 300mila metri quadri e ha più di mille stanze, è arrivato il «palazzo d’estate», costruito sul sito che ospitava già la residenza estiva dell’ex presidente Turgut Ozal. E un terzo è in via di costruzione nella città di Ahlat, nella provincia di Bitlis.

Tutto a spese dei contribuenti, naturalmente, che, in un periodo di forte crisi economica, mostrano di non gradire la grandeur presidenziale. Se si pensa che recentemente la First Lady Emine Erdoğan ha invitato la popolazione a ridurre le porzioni di cibo nel piatto per evitare sprechi, si può capire come di fronte a un palazzo costato 640 milioni di lire turche (circa 62 milioni di euro), soldi presi dal budget presidenziale tra il 2018 e il 2021, i cittadini non reagiscano bene.

La residenza estiva è stata inaugurata nel 2019 ma le foto sono circolate solo ora dopo che l’architetto turco belga Şefik Birkiye, ideatore della super villa, le ha pubblicate sul suo sito web per poi essere riprese dal giornale d’opposizione Sözcü. Il gesto del professionista non avrà sicuramente fatto piacere al presidente visto la rabbia che è montata. Eppure Birkiye è molto apprezzato da Erdogan che lo aveva scelto anche per progettare il Palazzo presidenziale di Ankara.

A insorgere sono anche gli ambientalisti perché l’area è stata sottoposta a un disboscamento massiccio per costruire altri 5 edifici di diverse dimensioni che ospitano il personale, oltre a una pista per elicotteri, mentre un’area di 10.966 metri quadrati è stata riempita con sabbia e ghiaia speciali e trasformata in una spiaggia.

La vita non è facile neanche per gli abitanti e i turisti della zona costretti a rigide regole di sicurezza. L’accesso alla baia di Okluk Cove viene spesso vietato ai pescherecci quando il presidente va nella sua villa estiva. E la sorveglianza aumenta quando capi di Stato e di governo esteri arrivano in visita come è stato per il primo ministro albanese Edi Rama e per il presidente azero Ilhan Aliyev.