(adnkronos.com) – Con Giuseppe Conte il M5S a un passo dalla rottura torna ad affacciarsi prepotentemente l’ipotesi di un nuovo partito guidato dall’ex premier. Ma quanto potrebbe valere, in termini di consenso, questa ipotetica creatura politica? Molto, secondo il sondaggista Fabrizio Masia (Emg Acqua), che nei mesi scorsi ha già avuto modo di testare le potenzialità di un partito di Conte attribuendogli circa il 15%.
“Partiamo da una premessa doverosa”, spiega Masia all’Adnkronos: “Un dato certo a livello sondaggistico è che Conte gode ancora della fiducia di un 40% degli italiani. Considerato che in passato, quando lo avevo testato, un possibile partito dell’ex premier valeva circa il 15%, non escludo che oggi possa intercettare una buona parte dei voti 5 Stelle, almeno il 70%, ma anche del campo di centrosinistra: Partito democratico, Sinistra italiana, Articolo uno, Verdi, più qualche decimale centrista”.
Conte, sottolinea il sondaggista, “può ridimensionare fortemente il consenso del M5S portandolo sotto il 10%, e di molto. E potrebbe diventare la quarta forza politica del paese dopo Lega, Fratelli d’Italia e Pd”. Masia si spinge oltre: “Non escludo che possa diventare addirittura la terza forza politica. Se il Pd oggi vale il 18%, Conte potrebbe erodere consenso e ridimensionarlo. Tutto nasce dalla sua capacità ecumenica e trasversale di intercettare vari segmenti di elettorato”.
Parliamo sempre di “un dato virtuale”, precisa Masia, perché “bisogna capire come l’ex presidente del Consiglio presenterà il partito, le alleanze, chi si porterà dietro. Il suo potenziale può essere davvero molto rilevante”. “Ma la domanda è un’altra: al M5S conviene davvero questa frattura con Conte?”, si interroga il sondaggista.
Conte ha bisogno di me, sosteneva delirante.
Un delirio di potere.
Come quello del video in difesa del figlio in cui arriva addirittura ad appellarsi alla magistratura, alla faccia del conflitto di interessi visto che Grillo è il capo indiscusso (fino ad ora) di una forza politica che sostiene l’attuale governo.
Governo che doveva farci uscire dalla pandemia e gestire i miliardi del recovery.
Una bella pressione, “non fatemi girare i coglioni” – sembra aver detto – “che Draghi smette di essere un grillino e riprende ad essere un banchiere del cazzo in men che non si dica”.
Da leader di una forza politica è grave, se la forza politica è di maggioranza, è ancora più grave.
Tra le sacre regole originarie del M5S di cui qualcuno ciancia, non c’è neanche quella che prevede la sostituzione del leader.
Il M5S è un partito padronale dove se il capo sbrocca, te lo dovi tenere.
Ma le cariche nei partiti non padronali sono elettive, soprattutto quella del leader.
Ma Grillo non si presenta come il capo indiscusso ma come “garante”, ruolo a cui lui attribuisce tutti i poteri.
Un giochino di parole che un bambino normodotato smaschera in due minuti.
Il M5S alcuni lo immaginano come altri immaginano il fascio littorio.
Altro che democrazia dal basso, qui garantito è solo il delirio dall’alto.
Triste epilogo di un movimento che aveva generato tante speranze.
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Ognuno la pensi come vuole, ma francamente a me del M5S in quanto tale, non importa nulla. L’ho votato sin dal 2013 poiché potevo aspettarmi che facese cose buone, e ne ha fatte. Grillo secondo me son anni che le sta sbagliando a josa, ma me lo son tenuto in silenzio, nonostante tutto. Non certo per tifo, bensì per decenza. Ci pensavano i giornaloni a parlarne male senza che mi ci mettessi anche io. Dopo il video del figlio, però, mi son veramente sentito male, dicendomi che ormai Grillo si sia del tutto bevuto il cervello. E dopo le scene di due giorni fa, ho capito che avevo ragione… da sempre.
Per me il M5S in mano a Conte (e lo scrivevo anche qui, a febbraio o marzo scorso, più di una volta) era (lo metto volutamente al passato) il top, a patto che gli dessero carta bianca e capacità di fare e disfare, letteralmente il capo politico. Grillo, sbagliandone un’altra ancora una volta, pare che voglia far cascare tutto, con le scene penose appunto di qalche giorno fa, assieme ai gruppi parlamentari.
E allora, sai cosa, sai che c’è? Pazienza. Io non seguo il M5S PERCHÉ È il M5S, come detto: lo seguo perché fa cose buone, e mai ne ha fatte di tanto buone come con Conte nel Conte 2. Ecco spiegata la cosa, dal mio modesto punto di vista. Qui non c’è da edser tifosi: c’è da essere desiderosi di cose “di sinistra” fatte da una persona capace (secondo me estremamente capace) come appunto Conte, e fine del discorso. Anche perché le uniche cose “di sinistra” che avrebbe da decenni dovuto fare per l’appunto la sinistra e che non ha mai fatto… le ha fatte lui, assieme al M5S e un PD seppur moribondo.
Se Conte fondasse un suo partito, quasi sicuramente lo voterei. Ripeto: non è tifo, e non deve esserlo. È una questione di ideali. Conte è l’unico che mi pare che li assecondi e li porti avanti in maniera veramente eccellente. Opinione mia, certamente, ma… it’s as simple as this. 🤷🏼♂️
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Anche questo post mi trova completamente d’accordo, bravo andreaex
Io vorrei coinvolgere senza offendere Andrea, Cagliostro ed altri per cercare di capire! Lo statuto 5s era lo stesso sia nel 2013 sia nel 2018
Voi volete i duri e puri alla Crimi-Lombardi del video con Bersani, che sono riusciti a bruciare una brava persona come Bersani e lanciare prima Letta e poi il mitico Renzi? O preferite i 5s del 2018 con Di maio e Conte? La maggioranza assoluta è utopia, cosa serve avere il 25% o il 33% scarso? Se decidi di fare politica coi 5s per due soldi e due mandati, dovrai almeno cercare di realizzare qualche sogno( chiamiamola stella)
Che parte fanno crimi-lombardi dopo 2 mandati? Siete contenti, hanno gestito il 25%!!!!! Risultati?
Come pensate di realizzare le idee, stando all’opposizione? Grillo è stato contento?
Siete sicuri che il 33% sia merito di grillo? E non del viso pulito e parole chiarissime prima del voto e no dopo di Di maio? Aiutato dallo schifo che intorno regnava? Non credete che grillo debba scendere dal palcoscenico e uscire dal teatro, che gli altri cercano di risolvere per il bene di tutti, problemi enormi?
Ho terminato di leggere il libro di Di Battista e di Travaglio, non avendo letto di querele, sono arrivato a pensare che di maio conte e di battista siano il futuro
Penso e concludo che il comico abbia strafatto il suo tempo
Saluti
P. S. Gradirei leggere il pensiero di Adriano 58, di viviana v, di jonny dio, di tracia, anail, paola pci, e di altri notevolissimi, GRAZIE
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Secondo me scriveranno tutti. Dai loro tempo. Siam tutti frastornati, rintontiti per questa botta. Dobbiamo soprattutto capire che succederà da lunedì (secondo me nulla di buono, ma vabbè, opinione mia), poi il da farsi… ma con Conte. È l’unico che può reggere questo carico da novanta, ammesso che ne abbia ancora voglia (al posto suo avrei sfanculato tutti già da tempo). Penso anche io che Grillo ormai le sue carte migliori se le sia giocate da mo’. È il momento di cambiare… di nuovo.
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Ovviamente adesso arriveranno gente come Andrea e Mazzuolatore che faranno i doverosi distinguo distribuendo titoli di troiani e troll a chi dice quel che è ovvio: non è Grillo ad essere in condizioni di gestire un partito di successo.
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Purtroppo siamo sempre da quel pero e da quel melo: tertium non datur. PD (ancora in gran parte renziano), finti partitelli autonomi in realtà renziani (Italia Viva, Calenda, più i vari Bonaccini, Schlein, Sala..,. “usciti” fintamente dal “renzianesimo” per dare un appoggio dall’ esterno, ecc…), Forza Italia – con la sua corazzata mediatica che fa propaganda h24 – impediranno in ogni modo la nascita di un altro competitor. Il Patto del Nazareno, ancora vivissimo, accontenta tutti, non a caso dove ci sono candidati PD nelle grandi città (Bologna, Milano…) la Destra “non decide ancora” e candiderà candidati debolissimi come ha fatto nelle Regionali a Bologna: quelli del PD vanno benissimo, per fare politiche di destra occorrono governi di sinistra.
Quindi se Conte o chiunque altro creasse un nuovo partito ricomincerebbe il trattamento “calzini azzurri”, oppure quello “ciuffo” condito da un martellamento costante di “quegli incompetenti”. Il tutto sotto l’ ala del padrone Oltreoceano, che Renzi ha creato, sponsorizzato e continua a mantenere: l’ americanizzazione dell’ Italia deve continuare…
Quindi non illudiamoci: il voto ( che arriverà quando i soldi del recovery saranno stati distribuiti) non cambierà alcunchè, anche perchè avremo la scelta – al netto della propaganda – tra zuppa e pan bagnato.
Facciamocene una ragione, inutile agitarsi.
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Ottima analisi, ma ha dimenticato la variate,
popolo di mezzo!
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Il popolo di mezzo non andrà a votare, stufo di essere preso per i fondelli.
La chiamano”democrazia matura”.
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Quindi se non va ha votare significa che ha preso coscienza, intanto il serbatoio si gonfia?
Ah questo è moltissimamente Bellissimo!
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Caro Fabio
ti do qualche rispostina qua e là.
Crimi non è un duro e puro. Se lo fosse stato, si sarebbe dimesso dopo un mese come da Statuto e, se Grillo fosse stato un garante serio, dopo un mese la piattaforma Rousseau avrebbe indetto un nuovo voto per un nuovo capo politico o per un governo collegiale di 5 persone, punto fondamentale della democrazia diretta (vedi la Svizzera dove la democrazia diretta la praticano da un secolo, dal1921). Invece c’è stata quella cosa lunghissima, segreta e oscura ai più, degli Stati Generali, che sono durati un anno intero, hanno riconfermato fermamente la regola dei due mandati, hanno permesso che Rousseau votasse per un governo collegiale e poi si sono fermati lì perché le votazioni successive sui candidati non ci sono state e Grillo è uscito con la trovata del capo politico unico eletto da nessuno e addirittura tirato fuori dall’alveo del Pd, essendo Conte onestissima e bravissima persona ma uno che viene dal csx, che non è e non è mai stato un 5 stelle, ha idee di partito vecchi e e tradizionali, non sarà mai un rivoluzionario e rispetto al M5S è un alieno. Crimi non è un duro e puro e non ha mai difeso i valori fondanti del Movimento. Ha ottenuto il suo potere in modo automatico in quanto più anziano ed è stato l’esecutore passivo e smorto di Grillo, ubbidendo a qualunque pazzoide decisione Grillo prendesse.
Di Maio si è dimesso senza spiegazioni il 22 gennaio 2020.
Per ben 17 mesi il M5S non è stato guidato da nessuno. Nessuno ha preso decisioni. Nessuno ha provveduto a salvarne i connotati. Nessuno ha fatto da capo o da garante.
Per ben 17 mesi, il Movimento è andato alla deriva, abbandonato da Grillo e maldiretto da un Crimi abusivo, anche se al Governo i 5 stelle facevano un ottimo lavoro, pur nel contrasto continuo con le serpi in seno, tipo Renzi.
Il secondo governo Conte, con il Pd, è durato dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021, per un totale di 527 giorni, altri 17 mesi ma sfalsati rispetto ai pèrecedenti. E, se il M5S, privo di capo e di garante, non si è sfracellato, non è stato per il buon lavoro del garante che sembrava eclissato bensì per merito dei 5 stelle di Governo e di Conte che in pratica ha cercato di tradurre in leggi il loro programma, perché d’accordo con loro molto più di quanto il Pd, reo e traditore delle proprie radici, abbia mai fatto, tant’è che la parte di programma a 5 stelle realizzato nel Conte I con la Lega è stato di gran lunga maggiore, non per comunanze ideali, ma grazie al disinteresse della Lega, mentre con il Pd è stato fatto un lavoro minore e peggiore e non solo per la presenza ostacolante dell’iperliberista Renzi con la sua corte di infiltrati ma anche per la vocazione del Pd che, nel tempo, ha fatto una deriva paurosa passando dalla difesa dei senza potere e delle classi media e bassa alla difesa iperliberista dei più ricchi, di Confindustria, delle multinazionali ecc ecc ecc.
In quanto al ‘buon Bersani’, vorrei ricordati che uno non diventa ‘buono’ per un paio di frasette piazzate al momento giusto e con un vago sentore di sx, ma lo è quando si batte per cause sante e giuste, cosa che il buon Bersani’ non ha mai fatto, votando sempre passivamente e acriticamente per “quello che ordinava la ditta”, fosse pure la collusione con Berlusconi, il no al conflitto di interesse, il regalo delle televisioni, i tagli allo stato sociale e la precarizzazione del lavoro di Renzi… Bersani non ha mai opposto un no o la minima reazione. E’ sempre stato un pagliaccio, reo persino di quella cosa assurda e anti italiana che è stata mettere in Costituzione il pareggio di bilancio o fiscal compact, primo e unico in Europa. Uno così non diventa ‘buoni’ perché spara un paio di metafore o sembra tuo zio Nanni quando gioca a scopone all’oesteria.
Ti do ragione quando dici che la maggioranza assoluta è un’utopia. Non lo è solo in Italia, ma in tutta Europa dove il fallimento dei partiti parlamentari si misura proprio sull’aumento di astensionismo degli elettori e sulla impossibilità materiale di qualunque partito a raggiungere il 51%, per cui sono idioti quelli che dicono che hanno smesso di votare M5S perché si è messo prima con la Lega e poi con il Pd, perché altra soluzione non c’era, salvo non preferissero che il M5S sparisse senza mai andare al Governo. Però ti ricordo che se il M5S alle elezioni del 2018 era il 1° partito, il Pd di Bersani era il 2° e fu proprio il ‘buon Bersani’ a dire di NO al M5S, dunque tanto buono e tanto intelligente non era.
L’unica soluzione possibile sarebbe stata cambiare sistema elettorale e rimettere un sostanzioso premio di maggioranza che consentisse non solo la rappresentanza ma anche la governabilità oppure introdurre il ballottaggio come per i sindaci, salvo che questo esiste nei sistemi presidenziali, che per ora né Berlusconi né Renzi sono riusciti a imporre e finora la gran massa di partiti italiani non si sono mai curati di avere rappresentanza assieme a governabilità, quanto piuttosto a impedire al M5S di arrivare a governare usando anche sistemi elettorali incostituzionali che nessun Presidente della Repubblica si è premurato di bloccare, mentre sarebbe l’ora di fare una legge che sveltisse enormemente i lavori della Consulta imponendo tempi brevissimi all’esame delle variazioni di sistema supreme.
Un’altra cosa vorre dire sul trio spesso nominato: Di Maio- Di Battista- Conte. C’è addirittura chi li ammira tutti e tre e li vorrebbe insieme. Non si accorge, il meschino, che sono 3 strade che vanno in 3 direzioni completamente diverse. Di Maio pensa solo a far carriera e ubbidisce a chi gliela garantisce, si chiami Grillo, Conte o Draghi. Di Maio e Conte votano senza battere ciglio per Draghi. Di Battista ubbidisce solo alla propria coscienza e mai, nemmeno morto, voterebbe un iperliberista come Draghi. Come questi 3 soggetti nella mente di qualcuno possano stare insieme è un mistero dell’ignoranza. Sono anche io che Grillo abbia fatto il suo tempo e debba ritirarsi, ma sul trio Di Maio-Conte-Di Battista non credo affatto, come Fabio che siano il futuro quanto piuttosto che indichino tre futuri diversi.
Sui meriti delle tante buon leggi fatte, il merito è di Di Maio finché c’è stato, di Conte poi, ma soprattutto della maggioranza parlamentare che le ha votate, maggioranza che esiste tutt’ora ma che una eventuale separazione tra Grillo e Conte, fantumerebbe in un caos assoluto di cui pagheremmo le conseguenze prima sul piano amministrativo poi su quello politico, preludendo al disfacimento del M5S. Prima di tutto questo, il merito è di noi elettori che abbiamo dato 11 milioni di voti al M5S e che nei discorsi da regime non ccompariamo mai o siamo trattati come il terzo escluso mentre dovremmo essere il pernio di ogni discussione, pernio che Mattarella ha totalmente ignorato quando ha dato ogni potere a Draghi che è l’esatto opposto di quello che era uscito dal voto popolare e che dovrebbe, a logica, avere le percentuali di preferenze di Renzi, somigiandogli come una goccia d’acqua.
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11 milioni di voti danno una maggioranza relativa in Parlamento del 33%. Un risultato straordinario se sarà confermato da future elezioni e che potrebbe valere molto o aumentare se fosse all’opposizione, comparendo unito sia a livello amministrativo che a livello di governo, dal momento che ogni legge di Draghi deve essere discussa nelle Commissioni dove noi resteremmo comunque e nel Parlamento dove i nostri voti contano e possono anche rovesciare il Governo Conte che non sarebbe mai nato senza il consenso e l’induzione subdola di Grillo. Ma è inutile dire che il nostro peso parlamentare resterebbe alto solo se restassimi uniti e si vanificherebbe se il M5S si frantumasse in tanti partiti.
Per questo le decisioni future di Conte e Grillo sono tanto importanti che faranno la storia. Mi auguro che se ne rendano conto senza pagliacciate inutili e distruttive.
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Grazie viviana v.
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@Viviana
Ho letto solo le prime righe, è incredibile la confusione che hai in testa.
Non so da cosa dipenda, forse avrei dovuto leggere tutto il tuo post per capirlo.
Conte ha idee di partito vecchie e tradizionali?
E Grillo che idea ha del partito?
Io so’ io e voi non siete un cazzo?
Qual è l’idea rivoluzionaria che Grillo ci propone per il futuro, sentiamo?
Un partito padronale che non c’entra un cazzo con le idee – TRADITE – che lo hanno portato alla ribalta?
Uno vale uno era l’idea rivoluzionaria.
Dove sta la democrazia dal basso se decide tutto il padrone/garante.
Dove sta la trasparenza?
Dove sta una vera partecipazione della base?
Queste erano le regole RIVOLUZIONARIE.
Regole di cui non c’è più traccia nel M5S di oggi.
Chi ti dice che Conte non possa tirare su un partito più democratico, più partecipato, più trasparente di questo M5S che ha subito mutazioni nel tempo così grandi da essere IRRICONOSCIBILE.
La carica di leader politico nello Statuto di Conte è elettiva, l’idea di partito che ha Conte è quella di una organizzazione il cui vertice è contendibile, scalabile, quindi una idea più democratica e più meritocratica se la base partecipa attivamente alle scelte.
Lo statuto di Grillo prevede che Grillo sia il leader indiscusso, come nelle monarchie.
Almeno sta differenza la cogliete voi della vecchia guardia?
il povero Fabio C così non ci capisce più un cazzo.
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