(pressreader.com) – Conte non ci sta. Pontieri al lavoro, ma Grillo non si muove. Il D-day sarà lunedì. L’ex premier riceve i big “Il problema non è personale, è politico sui ruoli del garante e del capo”. Il grosso della base sta con lui
di Luca De Carolis – Il Fatto Quotidiano – L’avvocato è “tranquillo”, assicura chi gli ha parlato. Ostenta “serenità”, giurano. E magari è la posa tattica del mediatore di mille arbitrati, ma probabilmente è molto peggio, è la freddezza di chi si appresta a calare la sua carta, che fa rima con addio. Perché Giuseppe Conte è davvero a un passo dall’abbandonare il Movimento che doveva rifondare. Potrebbe non bastare, la visita dei big contiani Paola Taverna e Stefano Patuanelli, che assieme al capogruppo in Senato Ettore Licheri lo vanno a trovare a casa per cercare l’appiglio per una mediazione. Non sembra sufficiente, il lavoro dietro le quinte di Luigi Di Maio, che spinge per un incontro chiarificatore con Beppe Grillo.
Perché non pare possibile poter ricucire lo squarcio aperto giovedì dal Garante, con quella valanga di frasi a rintuzzare e quasi a deridere l’ex presidente del Consiglio, accusato davanti ai deputati di “non conoscere il M5S”, perfino imitato a uso e risate degli eletti. Ma dopo i sorrisi ora c’è il rumorosissimo silenzio di Conte: che ieri ha taciuto, ancora. Però non starà zitto ancora a lungo. Lunedì parlerà, l’avvocato. E saranno parole affilate. Risposte nel merito, punto su punto, alle stilettate di Grillo. La premessa per arrivare alla conclusione che può essere la cesura definitiva, con il Garante: “Non potrò mai accettare una diarchia, ho bisogno dell’agibilità politica che mi era stata promessa, e Grillo deve essere contento del progetto”, Con accluso un promemoria importante: “È stato lui a venirmi a cercare”. Quindi ora Conte non può subire la linea del fondatore, che vuole prendere ogni decisione assieme all’avvocato, insomma essere il co-pilota.
Inaccettabile, per l’ex premier. Pronto a scandire le sue condizioni. E qualcuno spera ancora che dicendolo ai microfoni possa smuovere Grillo, fargli fare un passo indietro. Ma il primo a non crederci è Conte. Tradotto, quella di lunedì potrebbe essere una conferenza stampa praticamente di addio ai 5Stelle. A cui seguirà una pausa dalla politica. “Giuseppe non vuole fare un suo partito, almeno non adesso”, dicono fonti a lui vicine. Non è questo il momento. Ma arriverà la sua lista. C’è già un gruppo di maggiorenti del Movimento pronto a passare con lui. Ed esiste un mondo di professionisti legato all’avvocato che potrebbe riempire le sue liste. “Qualcosa farà” dicono fonti trasversali. Ma non subito.
Prima c’è da replicare a Grillo, che lo attende al varco. “Se mi risponde stavolta sarò durissimo” sibila il Garante ai suoi. Pronto a un post al tritolo, dicono. Di certo è nervoso il fondatore, anche per la lettura dei giornali. Così Di Maio prova a fare il pontiere. “Dobbiamo far sbollire tutto e poi farli incontrare”. Ma a far scendere la temperatura non è servita neppure la telefonata del Garante all’avvocato, giovedì sera: “Giuseppe non dare retta alle agenzie, ci vogliono mettere l’uno contro l’altro”. Ma Conte ha reagito in modo gelido. Per poi iniziare a preparare la sua contromossa. Dal giro di Grillo sibilano: “Vuole solo alzare il prezzo, bluffa”. Ma fonti vicine a Conte suonano un’altra nota: “Il nodo è che attualmente lui e Grillo hanno visioni inconciliabili tra loro di ciò che dovrà essere il M5S”. Nel pomeriggio Taverna, Patuanelli e Licheri vanno a trovare l’avvocato. Gli chiedono di aspettare fino a lunedì per la conferenza, di non chiudere subito.
Conte si mostra padrone di sé. Ma ripete: “Sono stato chiamato per rifondare il Movimento e avevo chiesto i poteri per farlo. Non posso accettare una diarchia”. E prosegue: “Quello che è accaduto nelle ultime ore è un suicidio a livello di immagine per un movimento. Se ero stato chiamato per un semplice maquillage avrebbero dovuto dirmelo, io avevo altre idee ed ero stato chiaro al riguardo, da subito”. Ma ciò che conta lo riassume un big: “Grillo deve fare un passo indietro, chiarire che lui sarà solo il Garante”. Ipotesi del terzo tipo. In questo clima, in serata, i 5Stelle di governo si riuniscono. Patuanelli è duro: “Beppe vuole dettare la linea anche sulla politica estera”. Si discute, anche di simbolo e rotta politica. Molti insistono: “Grillo e Conte devono parlarsi”. E pare l’ultima boa, per il M5S che affonda.
“Il grsso della base sta con lui”.
Il grosso della base lo metti ai voti e poi lo vedi dove sta.
Chi non vuole il voto dei CITTADINI so bene chi è. E non è grillo!
I CITTSDINI. I CITTADINI.
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@Andrea
Sei proprio un leccaculo schofoso di Grillo.
Le tue invettive contro i ladri di regime servono solo a darti una patina di onestà, utile a dare forza alla tua propaganda (scadente devo dire) per Grillo.
“Chi non vuole il voto dei CITTADINI so bene chi è. E non è grillo!”
Ma brutta testa di cazzo, ci sono un’infinità di casi in cui Grillo ha dimostrato che il voto dei cittadini (a partire dai militanti M5S) non conta un cazzo.
Non ha detto una parola sul ritorno al nucleare del suo ministro (perché lui nomina i ministri senza avere l’opinione degli attivisti), eppure c’era stato un referendum in cui “i CITTADINI” di cui vai cianciando si erano espressi chiaramente, manifestando la loro contrarietà.
Ha deciso e benedetto l’alleanza con Draghi (Draghi grillino) prim’ancora che ci fosse una discussione sul web in cui gli attivisti potevano confrontarsi (la famosa intelligenza collettiva alle quale uno come te non può dare alcun apporto).
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@andreaex
sei solo un troll
sei solo un troll
sei solo un troll
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Tutto qui?
Argomenti?
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…potessero confrontarsi, credo si dica così, credo.
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ANTONIO PADELLARO
Poiché è molto probabile che in mancanza di fatti nuovi, lunedì, Giuseppe Conte metta la parola fine al suo tentativo di guidare i 5Stelle, penso che nelle prossime ore chi può non dovrà lasciare nulla d’intentato per convincere Beppe Grillo che sta commettendo un gigantesco, drammatico errore. La sua uscita sgangherata, e per molti versi autolesionista, contro Conte davanti ai gruppi parlamentari M5S assomiglia in modo impressionante al famoso video, sgangherato e sicuramente autolesionista, diffuso in mondovisione in difesa del figlio Ciro. Con la differenza che adesso non tutto è irrimediabile purché chi ne ha le capacità faccia ragionare l’Elevato convincendolo che il Movimento privato della guida di Conte in modo così traumatico (e offensivo) rischia l’implosione e quindi l’inevitabile dissoluzione. È in gioco anche la stabilità del governo Draghi, ragion per cui ministri come Di
Maio e Patuanelli sapranno già cosa fare. Dispiace usare un linguaggio da pronto soccorso nei confronti di un personaggio che ha creato dal nulla una straordinaria esperienza politica, ma questo è quanto.
BARBARA SPINELLI
Per come ha saputo gestire l’emergenza Covid, primo in occidente, e ottenere un Recovery Fund fin an zi at o dall’indebitamento comune degli Stati Ue (qualcosa di impensabile prima di lui, e probabilmente irripetibile) Giuseppe Conte era, e resta, l’uomo più adatto a rifondare e guidare il Movimento 5 Stelle. Il più adatto a preservare la scabrosa alleanza con il Pd, in un’epoca che sotto la
guida di Draghi sta appiattendo/azzerando tutti i partiti e quasi tutta la stampa. Sono in tanti, nel Pd, a esultare più o meno segretamente di fronte all’autodaf é dei Cinque Stelle, prima forza politica in Parlamento e componente cruciale di un fronte alternativo alle destre. L’idiozia dei demolitori – Grillo in primis, oggi – è senza fine e lascia trasecolati. S’illude chi pensa ci sia del metodo, nell’offensiva autolesionista sferrata da chi ieri definiva Draghi un grillino, e ora vede in Conte un usurpatore.
Il Conticidio di Travaglio include da oggi la figura di Grillo, nella dei potenziali accoltellatori.
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Si, è vero, Travaglio dovrà aggiornare il suo ultimo libro con un nuovo e deprimente capitolo.
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“… chi ne ha le capacità faccia ragionare l’Elevato convincendolo che il Movimento PRIVATO DELLA GUIDA DI CONTE in modo così traumatico (e offensivo) rischia l’implosione e quindi l’inevitabile dissoluzione…”.
Capisco lo stato d’animo di Padellaro, visto che Grillo sta sfanculando la linea politica del Fatto Quotidiano Contiano.
Ma possibile si sia giunti al punto che la sopravvivenza stessa del M5S dipenda dalla guida o meno dell’avvocato Giuseppe Conte?
La disperata richiesta di aiuto di Padellaro è già una certificazione di morte. Se non altro del M5S conosciuto fino ad ora.
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Sei patetico
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@Tracia
Tu lucida e geniale, come al solito.
Tra un’intuizione e l’altra trova il tempo di dare un’occhiata a viviana v. qui sotto.
Abbracci
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Se condividi Viviana con le sue contradizioni, il lucido e geniale sei tu.
Quindi scusa ,niente patetico ma lucido e geniale come piace a te.
Alla prossima abbracciata
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@Tracia
Ma io non condivido nessuno. Solo che nel delirio (e panico) totale in cui tutti annaspano, ancorarsi a quelle due, tre regole basiche su cui è stato fondato il movimento, come accenna viviana v. e come ripete ossessivamente Andrea, mi sembra saggio e lungimirante.
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Da Grillo un vaffa a se stesso. Se salta Conte fa un danno al M5S
Parla il politologo Revelli: Un brutto spettacolo. “Non solo il Movimento, problemi in tutti i partiti”
di Raffaella Malito 26.6.2021
Il braccio di ferro tra il leader in pectore, Giuseppe Conte e il garante del Movimento, Beppe Grillo si è trasformato in una frattura grave e forse insanabile. Ne abbiamo parlato con Marco Revelli, politologo e ordinario all’Università del Piemonte Orientale.
*** Professore cosa accade?
“E’ complicato capire quello che sta succedendo: mi pare domini una gran voglia di farsi del male. E’ difficile da ricondurre il tutto a una qualche razionalità politica. Mi sembra che il tutto rientri nel generale processo di decomposizione che sta travolgendo il nostro sistema politico e i suoi partiti. Non c’è un partito che si salvi. Ma mi pare che i Cinque Stelle siano in testa alla classifica in questa operazione di autolesionismo sistematico”.
*** Eppure sembrava arrivato il momento in cui il Movimento dovesse rilanciarsi con l’investitura ufficiale di Conte a partire dalla benedizione di Grillo.
“Qualsiasi ragionamento razionale portava a concludere che i due dovessero accordarsi e non che il fondatore ragionasse in termini di après moi le déluge (dopo di me il diluvio, ndr)”.
*** Ma cosa secondo lei è risultato indigesto a Grillo?
“Non saprei dirlo con precisione, perché entriamo in una dimensione caratteriale in cui probabilmente la figura del fondatore non sopporta l’idea di dividere la gestione della sua creatura con qualcun altro. Ma è una patologia questa che Grillo faccia un vaffa a sé stesso”.
*** Ci può spiegare meglio.
“Se il Movimento decide di affidarsi a un leader che ha sperimentato quasi per un’intera legislatura non è che poi lo dinamita nel momento in cui deve compiersi quest’operazione. Non si manda a fanculo quello che dovrebbe guidare il proprio Movimento. Mi sembra un’operazione autodestabilizzante. A questo punto si sceglieva un altro yes man e salvava le apparenze. Ma non si conduce un’operazione con una figura come Conte che è stato presidente del Consiglio, dalle elezioni fino alla fine dello scorso anno, per poi decidere che ti dà fastidio. A questo punto si doveva scommettere su un’altra leadership. Non si lavora per alcuni mesi a un’ipotesi e poi la si butta per aria. Mi sembra una follia. Non si fa”.
*** A questo punto cosa dobbiamo aspettarci se il M5S dovesse perdere Conte?
“Esiti disastrosi soprattutto se lo perde in questo modo con il capriccione di un fondatore infantile. Mi sembra che il Movimento finisca il proprio ciclo politico. Eppure la nostra politica avrebbe bisogno di una forza come quella che avrebbe potuto essere il Movimento. Mi dispiace che una forza che si muoveva in direzione ostinata e contraria rispetto a tutte le derive cui assistiamo si autoaffondi”.
*** Non vede tra i due la possibilità di ricucire?
“Mi sembra che prevalga il cupio dissolvi. L’impressione è che la frittata sia fatta. Le uova non si ricostruiscono”.
*** Se il M5S perde Conte, il Pd perde un interlocutore privilegiato?
“O un concorrente pericoloso. Non so cosa sperino nel Pd. Di certo quello cui abbiamo assistito non è stato un bello spettacolo anche per chi ha simpatie per il Movimento. Non vivremo tempi felici. Io sono pessimista di mio e lo sono sempre di più osservando quanto si muove sulla scena politica”.
*** In che senso?
“Il Pd sta male, sta malissimo ma nemmeno Forza Italia e Berlusconi stanno bene, neanche la Lega e Salvini. L’unica che può illudersi di essere in salute è Giorgia Meloni ma perché è fuori da questo governaccio”.
*** Sempre negativo dunque il suo giudizio sull’esecutivo guidato da Mario Draghi?
“Si tratta di un brutto governo molto spostato a destra che tradisce le aspettative che avevano determinato il terremoto del 2018 dal quale ci si aspettava un cambiamento. Qui è tutto come prima, anzi peggio di prima. Su tutti i fronti – lavoro, ambiente, grandi opere, Ilva, diritti dei cittadini, povertà – c’è un’accelerazione del cattivo ordine precedente”.
*** Un’ultima domanda. Cos’è successo a Grillo?
“Forse quella energia che gli ha permesso di mettere in moto questo ciclone gli sta lavorando contro. Forse si tratta di un fenomeno naturale: l’incapacità di condividere le responsabilità. Ma per capirlo bisognerebbe essere uno psicologo e io sono un politologo”.
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Io vedo la personificazione del famoso aneddoto dello scorpione e della rana.
Lo scorpione ha punto la rana, mentre questa lo trasportava al di là del fiume, incapace di resistere ad esercitare il suo potere, anche a costo di annegare…
È la sua natura.
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Grazie per l’esegesi filologica: era una cosa poco conosciuta in effetti…
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Beh, “esegesi filologica” non mi sembra corretto, in questo caso… il mio era un semplice parallelo.
Il significato dell’aneddoto lo conosciamo tutti, io ripetevo la risaputa storiella attribuendola a Grillo e Conte…e dimmi se non calza alla perfezione!
Praticamente era un CASTING: il copione c’era già, ora abbiamo anche gli attori. 😆😭
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Beh, oltre al significato, tutti conoscevano anche il SIGNIFICANTE del nanetto: a questo mi riferivo…
PS: anche tu asmatica? Caspita, abbiamo un sacco di cose in comune,
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BASTA CAPI POLITICI! Viviana Vivarelli.
Il M5S è stato fondato e ha preso 11 milioni di voti per come è stato fondato, non ha bisogno di rifondatori! Tanto meno di diventare un partito verticistico di vecchio tipo.
Io sono arrivata a un tale punto di noia e di rottura di scatole che dico solo una cosa:
il M5S è nostro e non appartiene né a Grillo né a Conte né a nessun altro, ma solo a noi che siamo i suoi elettori.
E che vadano a farsi fottere tutti quelli che vogliono fare il capo assoluto come tutti quelli che hanno bisogno di un capo assoluto perché sono così infantili e immaturi che senza muoiono.
La democrazia diretta è un’altra cosa!
Di partiti verticistici con un capo assoluto ne abbiamo fin troppi e le cose vanno male proprio per questo.
Abbiamo votato per un governo collegiale di 5 persone che esercitano le loro funzioni solo per due mandati.
Torniamo a quello. Votiamo queste 5 persone!
Mandiamo Grillo e Conte a casa propria!
Se domani si dovrà fare una coalizione con altri partiti, Conte andrà bene come capo coalizione. Come capo politico al momento non può andare bene perché non è nemmeno un 5 stelle né aderisce ai nostri principi e valori, ma è ancora attaccato alla vecchia forma del partito verticistico parlamentare dove il capo politico fa tutto lui e vuole fare del M5S un partito del centro sinistra, mentre siamo nati per essere una cosa a parte che non è di sx come non è di dx.
I 5 eletti dovranno essere ‘portavoce’ del Movimento senza che ci sia un capo assoluto.
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assolutamente d’accordo con te. Questo deve essere il m5s. Ecco perchè mi incazzo quando proclamano su questo blog il Dio dibba dibba come il salvatore.
Il m5s deve tornare, anche con il dibba al secondo mandato, quindi in regola, a fare il m5s, in modo COLLEGIALE.
Dobbiamo tornare alle origini sane per ritrovarci. E mandare a fare in kulo i grillo e i conte.
Se non ripartiamo dai nostri valori originali non ne usciamo. Le nostre poche regole SANE non si possono in nessun modo toccare o modificare. In nessun modo. Perchè fanno parte intrinseca del m5s. Se non le accetti te ne vai da un’altra parte.
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“Noi ci facciamo i cazzi nostri, scemotta. Se no ti dispiace. Si chiama democrazia.”
Passando sopra il fatto che sei un inammissibile GREZZO, ti consiglio caldamente di STUDIARE, tra uno sbocco di fiele e l’altro, perché hai le idee un po’confuse sul concetto di democrazia, che tutto è tranne “farsi i cazzi propri”.
Il tuo atteggiamento ricorda di più il “me ne frego” di mussoliniana memoria.
Ti assicuro che non trasmetti affatto i valori del m5s e che niente, ma proprio niente, hai a che fare con Viviana.
Se non fossi arrivato dopodomani su Infosannio, catapultato dal blog delle stelle che ti ha giustamente riconosciuto come un fattore estraneo, sapresti che io mi sono presentata qui come simpatizzante del m5s e futura elettrice.
Purtroppo, il M5S NON si è presentato alle amministrative, qui nel mio comune, quindi NON ho potuto votare.
Continui a fare stupidissima gare di voti, ad usare il righello, che evidentemente è il tuo strumento preferito in vari campi, cercando di fare il vuoto intorno a VOI ELETTI.
Non ti rendi neanche conto che il tuo stesso atteggiamento contraddice tutti i valori del movimento, tranne uno: VAFFANCULO.
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Anail,
“ti consiglio caldamente di STUDIARE” ? Tu (Noi ) scemotta (e) , ti permetti di consigliare ?
“Sono ingegnere con laurea al cnr.”? Non lo sapevi ? Studia cara , studia !🤣
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Mi fa ridere chi sostiene che il M5S NON debba avere un capo assoluto che decida tutto, linea politica, alleanze, ministri, modalità di comunicazione, e poi ritiene che lo statuto attuale che fa di Grillo uno che decide praticamente tutto, vada bene così.
La Gazzella a confronto sembra un fine e distaccato politologo.
Lo statuto delle sacre, pure, inviolabili ed antiche origini (tipo ampolla con l’acqua del Dio Po leghista), esiste solo nella mente bacata di chi non è in grado di ragionare con la propria testa ma è bravo ad agitare la lingua, oppure ha timori reverenziali verso un capo carismatico che dopo la morte di Casaleggio sr ha spradoneggiato nel M5S (anche quando sembrava defilarsi), senza nessuno che potesse contenere il suo egocentrismo né tantomano il suo potere.
Il sacro statuto di cui parla quel rincoglionito di pippe di Andrea, è la sòla (ma non la sola sòla) più grande che vi ha rifilato l’elevato.
I principii di Uno vale uno (democrazia dal basso), trasparenza, partecipazione attiva della base alla elaborazione dei temi e alla selezione dei rappresentanti, ANNICHILITI!
Confondete i principii che fanno di voi degli uomini liberi coi principi (una i) che fanno di voi… decidetelo voi.
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Sì, Viviana, ceeerto…poi c’era la marmotta che incartava la cioccolata.
Volete tornare al ruolo del movimento di opinione, quando siete il primo PARTITO in parlamento e avete già governato con la qualunque?
Cose così le trovi solo nella straordinaria vita di Benjamin Bottom.
Complimenti per il senso di realtà.
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@Anail
Il 4% insegna al 12% il senso della vita
Quando abbiamo governato con la qualunque, cioè ANCHE con quelle come te, allora possiamo fare il cazzo che ci pare. Ok?
E senza chiederti nessun permesso.
Tu la democrazia la concepisci solo nell’imporre ad altri il farsi i cazzi tuoi, cioè gli altri dovrebbero ascoltarti e darti pure ragione. Ma gli altri ti mandano a fare in culo.
Noi ci facciamo i cazzi nostri, scemotta. Se no ti dispiace. Si chiama democrazia.
E vedrai che faremo il 3x rispetto al tuo partitino paraculo di paracule come te al 5% (se ti va bene).
Stai nel tuo, sciocchina. E se critichi, fallo sui fatti, non sulle senzazioni tue alla cazzo di cane e sulle strategie teoriche sempre alla cazzo di cane che non ti riguardano.
Sensazioni alla cazzo di cane, da imporre a chi ha il tripo di voti, se va male.
Fatti una camminata, che fuori c’è il sole.
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Scusandomi con òla padrona di casa 🙂 …
“Il 4% insegna al 12% il senso della vita”: a parte che quel 4% non è qualitativamente diverso dal 12%, sì, di solito sono pochiSSIMI quelli che possono insegnare il senso della vita alla FOLL(I)A!
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Tutti ora sperano in lunedì quando e se ci sarà un incontro tra Grillo e Conte, ma le cose vanno molto male e se uno dei due non cede, il M5S è finito.
Il problema oggi è la diarchia ma è dal gennaio del 2020 (dimissioni da capo politico di Di Maio), che il M5S vacilla come una navicella nei flutti senza nocchiere. E non si può lasciare un partito per 18 mesi in balia della tempesta senza un capo, uno statuto certo, un ordine! Dove è stato in questi 18 mesi Grillo? Di che cosa è stato garante?
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Viviana, ma… sbaglio o in QUESTO commento (condivisibile) ti sei vagamente contraddetta rispetto al precedente?
Boh
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@Anail e Tracia
Quello che intende Viviana e che condivido (@Viviana: naturalmente se sbaglio correggimi), è che sono 18 mesi che il M5S è senza un capo legittimato dalla base, ma soprattutto che si dimentica, Grillo compreso, che è stata approvata un’oligarchia a 5 membri per cui l’idea del capo assoluto sarebbe dovuta già essere superata. Infine, cosa più importante di tutte, che nel M5S alla fine dovrebbero comandare gli iscritti e nessun altro e che quindi i litigi fra Beppe e Conte su chi debba avere più poteri sono ridicoli! Fateci votare e vi risolviamo tutti i dubbi in pochi clic.
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Per votare si sarebbe dovuto attendere che Conte presentasse il programma, ma questo assurdo, degradante(per lui) show di Grillo, ha scombinato le carte…vedremo stasera h 17,30.
Una bella strigliata alla “Conte Vs Salvini” se la meriterebbe tutta…
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“E che vadano a farsi fottere tutti quelli che vogliono fare il capo assoluto come tutti quelli che hanno bisogno di un capo assoluto perché sono così infantili e immaturi che senza muoiono.”
“E non si può lasciare un partito per 18 mesi in balia della tempesta senza un capo, uno statuto certo, un ordine! Dove è stato in questi 18 mesi Grillo? Di che cosa è stato garante?”
Capo SI? , Capo No?
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Concordo Viviana , sull’unica ripartenza possibile con le nostre regole votando per la segreteria collegiale decisa da noi con gli stati generali.Al di fuori di questa opzione il M5Stelle è finito . Il migliore partito non potrà mai essere meglio del M5Stelle originale.
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Vero, Tracia? Anch’io noto una certa confusione…
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Con conte il mv5 * non esisterà piu, solo un partituccolo che farà da puntello al pd-l e piano piano sparirà assorbito,
Il mv5 * ha solo una possibilità di sopravvivenza e rigenerazione, tornare alle sue instanze fondanti, migliorando, non stravolgendo le sue regole, 2 mandati e poi si torna alla vita precedente, il capo politico dovrà essere espressione degli iscritti e non calato dall’alto, bene un gruppo di eletti che controlla il capo politico e abbia il potere di sfiduciarlo qualora non fosse all’altezza, e equidistanza da sx a dx, solo cosi recupererà credibilita e forza.
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Dal blog delle stelle
Aldi fele
26 Giugno 2021 alle 12:20
7
il FQ in prima pagina : 5Stelle, 2 giorni per non morire
Nel caso ci sia qualcuno che ancora non ha capito che nel FQ ci sono una massa vecchi comunisti che scrivevano sull’unità e da sempre tirano la volata al piddino conte ed all’alleanza con il PD .
Noi la vediamo diversamente , sono 2 giorni per far rinascere il Movimento , quello vero senza un piddino al comando ma con un direttorio con dentro Di Battista e Morra.
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Cagliostro, ma tu ci sei o ci fai?
Ma CHI ha portato allo sfascio M5S?
Il ‘piddino’ Conte?
O il democristiano Di Maio?
E tutti gli altri poltronissimii Divani&Divani?
E adesso la colpa è di Conte e del FQ.
Un vaffa vi (ci) seppellirà.
Staisereno.
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