(di Luca De Carolis – Il Fatto Quotidiano) – Il Movimento che fu sembra già roba d’archivio, quello che sarà è soprattutto nelle mani di Giuseppe Conte, il rifondatore ancora bloccato da mille grane. Massimo Bugani, veterano del M5S e capo staff della sindaca di Roma Virginia Raggi, non pare sorpreso: “L’avevo previsto che non sarebbe stato facile, perché il Movimento è composto da persone molto diverse tra loro per storie personali e orientamento politico. Ma ora è tempo di imboccare una strada, con una direzione politica chiara”.

Il M5S negli ultimi tempi sembra intento a discutere soprattutto dei due mandati e di soldi, no?

Sono fuori da queste dinamiche, ma mi auguro davvero che questi argomenti non siano il vero punto di discussione: soprattutto ora, in un Paese che vive la crisi provocata dalla pandemia. Non è bello leggere di discussioni sulle ricandidature o sul Tfr dei parlamentari. Auspico che ci si confronti su un percorso politico.

Conte rinvia da settimane il piano di rifondazione, anche per i problemi irrisolti sulla piattaforma web.

Io auspico un accordo con Rousseau. Non è facile tenere assieme i vari pezzi del Movimento. Conte sa che deve iniziare una nuova stagione e non tutti gli stanno aprendo la strada.

L’ex premier ha sostenuto che il M5S “è senz’altro di sinistra”. Non è una definizione forzata, visto anche che ha governato con la Lega?

Spero che il Movimento scelga una strada chiara ed esca dalle ambiguità. Per me porta al centrosinistra. Negli anni dei successi elettorali, il M5S ha costruito un percorso per il governo ma non ha creato un proprio perimetro culturale, essenziale per costruire a medio termine, e ora deve farlo. Va bene parlare di transizione ecologica, ma i temi del lavoro e del sociale sono fondamentali.

Per l’alleanza “a tutto tondo” però bisognerà aspettare le Politiche, hanno ammesso Conte e Letta. Le Comunali saranno solo “un primo passaggio”.

Io posso parlare del lavoro che sto facendo a Bologna, con un percorso molto serio e trasparente iniziato già anni fa con persone come Pier Luigi Bersani, Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Già ai tempi delle Regionali in Emilia Romagna dell’anno scorso proposi al M5S di non presentarci, per non rimanere schiacciati e cominciare a pensare a qualcosa di nuovo. Peccato però che in questi giorni Matteo Renzi abbia come al solito fatto il demolitore, presentando come candidata di Iv Isabella Conti.

Ci saranno le primarie. E lei sosterrà l’assessore del Pd Matteo Lepore.

Sì, sostengo chi vuole portare avanti Laboratorio Bologna, ossia il progetto con le forze politiche che hanno sostenuto convintamente il governo Conte.

Ne ha parlato con l’ex premier?

Tra me e lui i rapporti sono ottimi, e ci teniamo aggiornati.

Però Conte non ha mai detto nulla della ricandidatura a Roma di Virginia Raggi, che il Pd voleva a tutti i costi fermare…
Lo scontro con i dem è stato sempre duro anche a Bologna, ma poi bisogna voltare pagina. Il Pd a Roma dovrebbe riconoscere quanto ha fatto Virginia.

Anche la sindaca è durissima con i dem: la pace si fa in due, non crede?

Toccava e tocca a loro dare un segnale. A volte in politica arriva il momento dell’onestà intellettuale.

E un segnale di Beppe Grillo dopo quel terribile video sul figlio se lo aspetta?

Le cito Seneca: i grandi dolori rendono muti.

Grillo non potrà più essere il Garante dei 5Stelle?

La seconda domanda non elimina il dolore e il silenzio.

L’associazione Rousseau ha ormai rotto con il M5S. Davide Casaleggio pensa davvero a un suo partito?

Davide vuole sviluppare i suoi progetti per la partecipazione e la democrazia diretta, e non è solo la politica a poter trarre vantaggio dal suo lavoro.

protagonisti

Virginia Raggi

La sindaca di Roma

si ricandiderà al Comune per i Cinque Stelle, senza l’appoggio del Pd

Davide Casaleggio

L’ex pre

Nome e cognome
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