(Stefano Rossi) – Ho ascoltato con interesse e rispetto il suo intervento a difesa della regola che limita il mandato parlamentare, per il Movimento 5 Stelle, a due legislature. Quando Lei, con sincera onestà, non lo dubito, ha detto che conosce bene il palazzo e che dopo tanti anni alla fine un parlamentare pensa più ai propri interessi che a quello dei cittadini, ho avuto un sussulto.

Pensavo al Prof. Sileri o a Luigi Di Maio. Il secondo si appresta a finire la seconda legislatura da ministro degli Esteri dopo aver svolto diversi incarichi importanti. Tocca a lui smorzare l’incidente diplomatico con la Turchia causato, ma tu guarda alle volte il caso, proprio da quello ritenuto il più bravo, il più professionale, il più autorevole: Draghi che ha parlato come potrei parlare io al bar de Nando a piazza Giovenale.

Il suo discorso, in teoria, è corretto ma poi ci si deve scontrare con la realtà. Vuol sapere oggi qual è la realtà? Nel 2015, l’Ufficio di Presidenza del Senato e della Camera dei Deputati abolirono i vitalizi ad alcuni parlamentari condannati per gravi reati. Il Movimento 5 Stelle, Lei lo ricorderà senz’altro, votò contro in quanto la delibera, di fatto, andava a salvare i più rispetto ai meno colpiti dal provvedimento. Ma era già qualcosa. Oggi si apprende che la Commissione Contenziosa del Senato della Repubblica ha annullato quella delibera facendo rivivere il vitalizio a quei parlamentari, come Formigoni, ai quali era stato tolto questo vitalizio.

Ora, so bene che è solo un esempio, ma le regole parlamentari sono dettate dal Diritto Parlamentare che non è per tutti. Non si possono prendere delle persone al bar e metterle dentro una commissione perché alla fine rimangono stritolati da regole, cavilli, prassi, precedenti che si assimilano solo dopo anni di esperienza. Proprio ora che il Movimento ha finito il rodaggio e marcia di suo ecco che si azzera il motore e si ricomincia da capo.

Questa, mi scusi, è pura follia! Lei sa bene che nella Lega, movimento che nacque, più o meno, da cittadini stanchi di vedere una politica per pochi e non per molti, c’è un certo Calderoli, e non è l’unico, che passa come uno dei massimi esperti in Diritto Parlamentare. Lui è lì da decenni.

Ecco, Lei vorrebbe che i parlamentari del Movimento, con esperienza, vadano via per lasciare il posto a gente che non sa nemmeno dove si trova la buvette per un caffè e magari pensano che Calderoli sia una ridente località della Basilicata. Non parlo poi di come il Movimento si dovrebbe difendere da una stampa vergognosa che oscura le condanne e i commissariamenti di Zingaretti (dirigenti e rifiuti) e attacca falsamente la Raggi, questo merita un discorso a parte.

Ripensateci. La politica ha bisogno di un Movimento con esperienza non per fare, a vita, sempre e solo  le prime esperienze. Prima o poi bisogna diventare adulti.