(di Selvaggia Lucarelli – Il Fatto Quotidiano) – Se c’è una grande qualità che bisogna riconoscere a Renzi e ai suoi fedelissimi, è la profonda empatia col paese. Questa capacità di comprendere le ferite dei cittadini, di prenderli per mano nei momenti duri, di nuotare nel loro stesso mare. Lo scorso fine settimana per esempio, mentre Draghi ci diceva di tenere duro, Matteo Renzi si trovava al Gran Premio del Bahrain e Maria Elena Boschi negli studi di Verissimo. Lui per evidenti ragioni lavorative (tra un pit stop e l’ altro i meccanici della McLaren hanno misurato la pressione del suo ego trovandolo pericolosamente oltre i 6 bar), lei per ragioni d’urgenza nazionale: la sua storia d’amore con Giulio Berruti. Una vita a dire “giudicatemi per il mio ruolo in politica” e poi in piena pandemia ce la ritroviamo dalla Toffanin come una Belen qualunque. Anzi, come una Meghan Markle qualunque, un po’ entusiasta perché ha trovato il principe e un po’ afflitta perché si sa, la gente è cattiva. Va premesso che per reggere la visione dell’intervista senza cadere nella letargia del gatto anziano ho dovuto pensare a cose raccapriccianti, tipo Renzi vestito da arabo a bordo pista in Bahrain, l’autovettura che gli sfreccia accanto e la gonna che gli si alza fino al mento. E’ stata una delle conversazioni più soporifere della storia della tv, roba che ho quasi pensato con nostalgia al momento monologo della biologa Barbara Gallavotti a DiMartedì. L’intervista comincia con un già ficcante “Sono contenta di essere dattè, ti seguo sempre daccasa!” con la Toffanin che ha già lo sguardo raggiante chi pensa “oggi una delle due ne uscirà come una fortunata aiutata da un potente e non sarò io”. E così sarà, in effetti. “Abbiamo fatto il tuo ritratto in una scheda”, annuncia la conduttrice a Maria Meghan Boschi. Si inizia subito col suo ruolo istituzionale, ovvero la pagina Instagram, in cui la Boschi- dice la ficcante giornalista- cita Alda Merini: “Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire”. Sì, quelle tipo: “Bin Salman è il mandante dell’omicidio Khashoggi”, ecco perché si intende con Renzi. E poi, sempre nella puntuta scheda: “Ha la riservatezza femminile di una ragazza capace di reagire alla critiche”. Giuro. E lei, riservata ragazza di 40 anni, ex ministro, ha sorriso. Mancava solo “fresca, spigliata, bella e anche brava, fa delle torte buonissime”. A quel punto, nella scheda c’è l’inversione a U: “Maria Elena ha proposto un nuovo modello di politica, lontano dagli stereotipi!”, che uno dice “vabbè, ora arriverà la parte in cui ci raccontano cose che non sappiamo, tipo che entrava alla Camera su una moto Guzzi sgasando”. Invece si passa a “quando si tratta di vita privata ancora una volta va per la sua strada e si innamora di chi? Di un uomo famoso, bello, desiderato: l’attore Giulio Berruti!”. Ma tu guarda che anticonformista, si poteva innamorare di un precario con la faccia da verme cilindrico e invece si è innamorata di un attore bello e famoso. Magari le piacciono pure i letti comodi e gli inverni miti. Si passa a mostrarle quello che Giulio Berruti, settimane fa, ha detto di lei a Verissimo, cioè “ho scoperto una persona vulnerabile, che è una cosa che a me piace moltissimo in una donna”. Insomma, a lui piacciono le donne fragili, se una per caso dovesse avere autostima e risolutezza, al massimo “migliore amica”. E Maria Meghan Boschi, già ragazza, già di femminile riservatezza, ora anche fragile, ha sorriso. Di nuovo. Fin qui si è vista la parte pruriginosa dell’intervista. Poi si passa al Lexotan in compresse da due etti. Credetemi, i 10 minuti successivi erano roba da far bollire la tv nel radiatore dell’automobile. “Sono cresciuta tra i vitellini e coniglietti, avevo frutta e verdura a portata di mano, le Barbie, ho fatto la chierichetta!”. Poi passa a parlare dei nonni che “dopo la guerra hanno ricominciato daccapo, ho imparato tanto dalloro”. Cosa? E qui la solita risposta controcorrente: “Che la cosa che conta è dare amore”. Questo è il momento in cui ho chiamato Giovanni Floris, mi sono fatta dare il numero della biologa Barbara Gallavotti e l’ho chiamata scusandomi se ogni tanto dopo 75 minuti di suo monologo a DiMartedì ho detto “ok brava, bello però mo’ basta”. Ma non era ancora abbastanza. Dopo il momento “Heidi che corre felice nel prato” arriva quello Meghan Markle da Oprah. “Mi hanno fatto fotomontaggi, mi dicono cose brutte, mi insultano”. Poi passa a raccontare una sua recente scoperta: “Le critiche vanno bene, però chi esagera lo denuncio, prima non lo facevo, poi l’ho imparato negli anni, se si esagera ci sono dei magistrati che dicono se una cosa è un reato”. Ma tu pensa. Ha scoperto il ramo in cui si è laureata e specializzata: la legge. Veniamo all’amore e lo studio si fa incandescente. “Io sono goffa, Giulio è “un aggeggino”. Abbiamo pregato insieme. E’ bello ma soprattutto buono, voglio tre figli, per sposarsi bisogna essere in due”. La Toffanin ha la faccia attenta di quella che sta pensando “Non ho detto alla filippina di pulire la piscina in mansarda”, poi si sveglia di botto tipo Andreotti dopo il memorabile blackout dalla Perego e la saluta tra mille sorrisi. E quando uno pensa che finalmente sia finita, Maria Meghan Boschi aggiunge con il sorriso renziano: “Auguro tanta serenità a tutti”. Insomma, state sereni. E buona grattata a tutti.