(Valentina Conte – la Repubblica) – Licenziamenti bloccati per tutte le imprese fino al primo luglio, senza eccezioni. E contestuale estensione della Cassa integrazione a carico dello Stato – la Cig Covid – fino a quella data. A seguire, sostegni selettivi per un ritorno graduale alla normalità: i settori che ripartono possono ristrutturare e dunque licenziare. È questa la soluzione messa a punto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd), dopo un confronto con il ministro dell’ Economia Daniele Franco, e che sarà inserita nel corposo pacchetto lavoro del prossimo decreto Sostegno. I conti non sono chiusi, ma si potrebbe arrivare a 8-10 miliardi.

Molte le novità. Un miliardo andrà a rifinanziare il Reddito di cittadinanza. Un altro miliardo alle indennità per i lavoratori stagionali, dello spettacolo, turismo e sport: si ipotizzano tre mensilità da 800 euro. Rinasce il Rem, il Reddito di emergenza. Prorogata la Naspi – il sussidio di disoccupazione – per chi l’ha terminata. Ritorna il congedo parentale al 50% dello stipendio per i lavoratori con figli under14 in Dad o quarantena o in alternativa il bonus babysitter (una misura da 200 milioni, ma la cifra finale potrebbe salire).

Torna anche il diritto al lavoro agile, laddove possibile, del genitore per tutta la durata della malattia o della Dad del figlio fino a 16 anni.

Misure queste – congedo, bonus, smart working – scadute il 31 dicembre e ora prorogate in modo retroattivo a valere dall’ 1 gennaio. Ma andiamo con ordine. Il divieto di licenziare che dura dal 23 febbraio 2020 viene esteso ancora.

Doveva terminare il 31 marzo, proseguirà sino all’ 1 luglio. Per tutti i lavoratori e tutte le imprese, con le eccezioni sin qui previste: fallimenti, cessazioni, accordi sindacali. Il ministro Orlando, dopo il confronto con le parti sociali, ha dunque optato per la continuità. Ma nel decreto ci sarà anche una norma per il dopo e l’ inevitabile décalage dei sostegni. Si tratta dunque dell’ ultima proroga, giudicata inevitabile per il peggioramento della situazione sanitaria.

Ecco che si allunga al primo luglio anche la Cig Covid, gratis per le aziende. La sua erogazione viene velocizzata: Inps si impegna a pagare entro un mese, contro i tre mesi di oggi, grazie a una semplificazione normativa da inserire nel decreto Sostegno. I lavoratori non coperti da Cig – come stagionali, spettacolo, turismo, sport – riceveranno un’ indennità: dai 600 euro dei decreti Covid del 2020 si dovrebbe salire a 800 euro per tre mensilità. Chi invece è disoccupato e finisce la Naspi tra gennaio e marzo potrà contare su un allungamento del sussidio di un paio di mesi (costo stimato: 500 milioni).

Ci sarà anche un «ampliamento significativo » del Fondo sociale per l’ occupazione, gestito dal ministero del Lavoro, così da assicurare anche l’ integrazione salariale per i lavoratori dell’ ex Ilva.

E infine il capitolo povertà. La situazione sociale è drammatica. Il Reddito di cittadinanza necessita di 1 miliardo di rifinanziamento, dopo i 4 miliardi in 9 anni appena stanziati dalla legge di Bilancio (di cui però solo 196 milioni per il 2021).

D’ altro canto i numeri sui percettori, aggiornati a gennaio, sono chiari: 1 milione e 152 mila famiglie, quasi 2,8 milioni di persone, contro un massimo stimato (dalla legge istitutiva del Reddito) in 1 milione e 248 mila. Il limite è vicino e senza risorse extra si procede per legge al taglio degli assegni per tutti (in media 573 euro al mese).

Solo a gennaio 161 mila famiglie hanno fatto domanda di Reddito: 34 mila al Nord, 25 mila al Centro, 102 mila al Sud. Non tutte vengono poi accettate, ma il ritmo è sostenuto. Di qui la scelta di riesumare anche il Rem – Reddito di emergenza – una costola del Reddito di cittadinanza con requisiti meno stringenti, nato a maggio in post- lockdown e terminato a dicembre. Spesi 828 milioni.