(Stefano Rossi) – Giovanni Gozzini che risulta incredibilmente professore ordinario all’Università degli Studi di Siena in Storia Contemporanea, ha diffamato gravemente Giorgia Meloni con frasi del tipo: “pesciarola“, “datemi dei termini: una rana dalla bocca larga? Una vacca? Una scrofa? Cosa devo dire? Cosa devo dire per stigmatizzare il livello di ignoranza e presunzione“.

No, questo genere di offese offende solo chi le pronuncia e, come mi diceva un grande avvocato in questi casi, ha salutato con il cappello che tiene. Ma la peggior offesa è quando ha detto: “ma non io posso vedere in Parlamento gente simile, di un’ignoranza di questo livello, che non ha mai letto un libro in vita sua, che può rivolgersi da pari a pari a un nome come quello di Mario Draghi“.

DA PARI A PARI.

Eccolo. Riconosciamo subito la superbia, l’altezzosità di quella classe sociale e politica che si sente sempre dalla parte buona, superiore, giusta, e per questo si arroga il diritto di guardare dall’alto in basso chiunque osi stare dall’altra parte. Ma che ne sa questo qui dei libri che ha letto la Meloni. E che ne sa dei libri che non ha letto. Ma il peggio di sé lo da quando dice “da pari a pari”. Cioè una parlamentare non può parlare con Draghi in quanto donna di destra. Se vogliamo, Salvini, è dalla stessa parte della Meloni ma questo signore se ne guarda bene dall’offendere un uomo.

Ecco, mi chiedo, che razza di uomo è una persona che offende alla radio una donna che secondo lui non può parlare da pari a pari a Draghi. Mi torna in mente un grande uomo, lui si, come Ennio Flaiano che ebbe a dire un felice giorno: “In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti“.

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