(di Francesco Erspamer) – Tutti i profeti armati vinsero e quelli disarmati furono travolti: la celebre massima storica di Machiavelli vale anche oggi. Basta notare che le armi di cui parlava erano già allora anche politiche, e che oggi sono principalmente politiche e mediatiche. Il profeta disarmato a cui Machiavelli pensava era Savonarola, che per circa tre anni aveva avuto un’enorme influenza morale a Firenze ma non aveva mai trasformato quell’influenza in potere politico: pensava che per cambiare le coscienze bastassero l’esempio e la penitenza, senza passare attraverso la preventiva costruzione di un blocco di interessi che potesse sostenere il cambiamento nel tempo, al di là della fiammata emotiva iniziale. Per me (ma già per Gramsci) questo blocco è il partito.

Queste considerazioni mi sono venute in mente leggendo, poco fa, l’editoriale di Gomez sul Fatto quotidiano: “Ai 5stelle dico: prima di decidere su Draghi, pensate a ciò che conviene ai cittadini”. Ma guarda. Esattamente ciò che fa comodo dalla Lega e al Pd, ossia che il M5S continui a suicidarsi per il presunto bene degli italiani invece di fare il proprio bene e così acquisire la forza per far prendere coscienza ai cittadini, emanciparli dal liberismo e cominciare dunque davvero a fare gli interessi di medio e lungo termine, no, non degli italiani in generale, che non hanno interessi comuni, ma di una parte di loro, la classe media e la piccola e media imprenditoria, che il neocapitalismo globalista sta impoverendo.

Gomez è un cattivo maestro ma non è l’unico. Sono tanti gli infiltrati e i finti simpatizzanti che da anni lavorano indefessamente per impedire che il M5S maturi diventando una forza politica efficace e non soltanto pulita e generosa. I Don Chisciotte sono sempre piaciuti al potere e ai ricchi: sono i Lenin, abili, cinici e capaci sia di pianificare che di sfruttare le occasioni, che i ricchi e i potenti temono.

Non so se Gomez sia in cattiva fede o di una superficialità imbarazzante. Come si fa a riconoscere che se sostenessero Draghi “certo, il prezzo per i 5S potrebbe essere salato” e “farebbe loro rischiare un ulteriore e immediato calo di consensi”, e ugualmente chiedere loro di sacrificarsi al fine di “respingere le istanze peggiori di Iv e Forza Italia”? Tutto qui? E quando il M5S si fosse dissolto, chi ci sarebbe a respingere quelle istanze? Per non dire della successiva balla: che si possa resistere solo da dentro il governo e non dall’opposizione. Gomez lo sa benissimo che grandi risultati sono stati ottenuti in passato, anche in Italia, da opposizioni ben organizzate e dalla loro pressione su maggioranze divise quando fossero in gioco interventi impopolari. Gomez sa benissimo che i governi di unità nazionale vengono fatti appunto per evitare che sia l’opposizione a guadagnarci quando il potere voglia imporre trasformazioni non gradite alla gente. Cosa vuole Gomez? Chiaramente considera il M5S una parentesi, un accidente, che prima scompare prima si può tornare alla finta democrazia stelle e strisce, liberisti di destra da un lato e liberisti di centrosinistra dall’altro. Come dunque affrettare la fine di questa anomalia? Il Pd è ormai intenzionato a sostenere Draghi e dunque rischia un’emorragia di voti verso il M5S, come accadde quando Bersani stoltamente appoggiò la macelleria sociale di Monti; la soluzione è che il M5S questa volta ne condivida le scelte e il destino. Con l’ulteriore vantaggio che allora all’opposizione, a guadagnare voti insieme a Meloni, ci sarebbe anche la Lega.

Perdere consensi in cambio del privilegio di condividere il governo con Berlsuconi e con Renzi e senza neppure Conte: ma che bello. E per cosa? Gomez lo ripete alla fine: perché è “ciò che conviene ai cittadini”. Davvero questo è uno dei giornalisti più noti? Come lo sa cosa conviene ai cittadini? Non ci sono le elezioni per stabilirlo? Almeno metà degli italiani hanno chiaramente detto che quello che gli conviene sono la Lega e la destra liberista. Per fargli cambiare idea serve un partito, un programma, non un sacrificio.

Mi pare un punto davvero fondamentale. Contrariamente a ciò che suggerisce Gomez, i partiti non esistono per fare il bene dei cittadini: a quello deve servire lo Stato attraverso l’esercizio della democrazia e della politica. I partiti servono per proporre ai cittadini delle contrastanti visioni della società, diversi programmi, diversi ideali, cercando di aggregare un consenso sufficientemente ampio da permetterne la realizzazione almeno parziale. I buoni partiti fanno buona politica. In questo senso sono i cittadini che devono andare verso i partiti e se non ne esistono di adeguati, fondarne di nuovi, un diritto sancito dall’articolo 49 della Costituzione. Non sono i partiti a dover andare verso i cittadini, demagogicamente; i partiti devono invece cercare di emancipare la gente, guidarla, farle prendere coscienza.

Se il M5S si suicidasse per fare il bene immediato del paese, ammesso e non concesso che ci riuscisse e che si trattasse davvero di bene, il danno sarebbe gravissimo e irreparabile: perché il bene non viene acquisito una volta per tutte e se chi è in grado di realizzarlo non è poi lì a difenderlo, perfezionalo, adeguarlo alle nuove contingenze ed esigenze, è come se non lo si fosse mai raggiunto.

Gomez chiede al M5S di immolarsi per il bene dell’Italia: ma il bene che lui ha in mente per l’Italia, io lo considero un male, come (credo) la maggioranza dei pentastellati. Per realizzare ciò che noi riteniamo il bene dell’Italia, il M5S deve rafforzarsi e dunque fare in questo momento i suoi interessi; non quelli di Gomez, di Draghi, di Salvini, di Renzi, degli Elkann, della Confindustria.PS A evitare equivoci chiarisco. Certo che a certe condizioni si potrebbe andare al governo: senza Renzi però e dopo che al M5S fosse stato garantito un canale Rai. In quel caso ovviamente sarebbe un vantaggio. Ma qualcuno davvero crede che Mattarella abbia chiamato Draghi per beneficiare il M5S o il paese e non soltanto la casta, le banche, gli investitori stranieri e le grandi corporation? Draghi non è stupido e non accetterà mai un governo del M5S. Gomez lo sa e infatti suggerisce al M5S di immolarsi, non di imporsi, contando su quella parte dei pentastellati portata al cupio dissolvi. A me invece importa che il M5S diventi duro e cinico come richiesto dal compito storico che si è assunto; poi, le tattiche da seguire nelle diverse contingenze sono dettagli.