(Vittorio Feltri – Libero quotidiano) – Quando le cose reali ci sembrano troppo brutte per essere digerite, cambiamo il loro nome e ci mettiamo la coscienza in pace. È un’ abitudine questa che abbiamo acquisito abbastanza di recente per effetto del cosiddetto “politicamente corretto”, al quale ci siamo o ci stiamo assoggettando.
Da alcuni giorni siamo alle prese con una quasi crisi di governo, provocata da Matteo Renzi, ora odiato sebbene, negli anni scorsi, fosse l’ idolo della sinistra e il capo dei democratici (quelli di Nicola Zingaretti). Naturalmente Giuseppe Conte, ricevuto il siluro del denominato “rottamatore”, si è difeso organizzando con i suoi amici della maggioranza una raccolta di consensi in Parlamento che pareggiassero i fuggiaschi di Italia Viva.
Trattasi di pratica antica. Se un premier non ha più i numeri per stare a galla nelle aule, cerca appoggi nella opposizione o zone limitrofe. Cosicché adesso il presidente traballante del Consiglio spera di raccattare suffragi qua e là, perfino tra ex avversari, al fine di non affogare.
I candidati a soccorrerlo sono già copiosi, ho la convinzione che egli ne raggranellerà a sufficienza per seguitare a infastidire gli italiani. Non perché i transfughi credano in lui quale salvatore della patria, bensì perché confidano nel foggiano quale salvatore della loro poltrona, o del loro culo. Il terrore che serpeggia nelle Camere infatti è quello che si sciolgano le assemblee e si debba procedere a nuove elezioni politiche.
Il che implicherebbe per deputati e senatori volgere a casa con poche possibilità di essere poi confermati sul seggio, poiché la quota degli eletti è diminuita parecchio, essendo stata ridotta da una legge approvata da parlamentari votati al suicidio. Il problema attuale è tutto qui.
I politici sono affezionati al seggio, che garantisce la paga, e non certo ai partiti di appartenenza. Ricordate Domenico Scilipoti e Antonio Razzi i quali, in un tempo non remoto, passarono dal gruppo di Di Pietro a Forza Italia con l’ intento di mantenere in vita l’ esecutivo di Silvio Berlusconi? Immediatamente furono derisi, accusati di essere dei voltagabbana, disprezzati per mesi, presi in giro da ogni giornale e televisione.
Oggi Tabacci e quattro suoi scagnozzi sono disposti a salvare le chiappe a Conte e li chiamano “responsabili”, addirittura “costruttori”, cioè eroi. Ma quali eroi dei nostri stivali? Essi si sono avvitati alla cadrega e, pur di non svitarsi, sono pronti a tutto, persino a vendersi in modo vergognoso, da buoni opportunisti quali sono. In effetti è più vantaggioso calpestare la propria dignità che smarrire il diritto a riscuotere l’ indennità che ammonta a quasi 15 mila euro. Meglio di qualsiasi stipendio per quanto lauto. Ogni altro discorso, dal più rustico al più sofisticato, non spiega le ragioni degli uomini e delle donne che si accingono a saltare il fosso.
Ciò specificato, possiamo concludere che il governo non rischia di schiantarsi, i voltagabbana benché abbiano mutato identità si offrono volontari allo scopo di salvaguardare lo status quo, sempre più conveniente della disoccupazione. E Giuseppe, o una sua controfigura, andrà avanti a menare il torrone nonché a fare danni all’ Italia. D’altronde è noto, in politica vincono sempre i peggiori.
Amen.
Feltri ha scoperto l’acqua calda. Non fa una grinza il ragionamento se non fosse che ai tempi di Scilipoti lui era distratto.
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Sgradevole come sempre, non usò mai questi termini per il suo datore di lavoro che dovette sborsare un pacco di milioni nella medesima situazione come par di ricordare. Fare danni all’Italia non è mai stata così tanto una opinione
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La differenza che Prodi fu venduto con i classici trenta denari dati ai vari Scilipoti. Razzi, Di Gregorio, pagati dal datore di lavoro di Feltri. Sarà l’oblio dell’alcool…….
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‘Sera a tutti e tutte, ho un messaggio urgente per Andrea Zhok e credo opportuno lasciarlo qui, visto chi scrive
https://www.washingtonpost.com/technology/2021/01/16/misinformation-trump-twitter/?utm_source=twitter&utm_medium=social&utm_campaign=wp_main
Il messaggio e’: Andre’, si’ ‘no strunz…
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“I candidati a soccorrerlo sono già copiosi, ho la convinzione che egli ne raggranellerà a sufficienza per seguitare a infastidire gli italiani.” Forse ad INFASTIDIRE gente come te, doppiamente spregevole in quanto bergamasco, che non solo dimentica la gravità della situazione e i morti, ma non ha un pensiero che non sia il vile denaro.
Un articolo di una VOLGARITÀ insopportabile, degno non del più laido dei giornalisti, qual è, ma del più squallido e avido dei bottegai.
D’altronde, il padrone a cui è asservito da sempre, gli ha mostrato solo quel modus operandi… e lui solo quello conosce.
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Caro Vittorio, goditi la vecchiaia e stai sereno,
susciti l’immagine di un cane da caccia
vorace e ringhioso per chi si avvicina alla sua ciotola di cibo.
Questo è un riflesso condizionato dovuto alla
tua povertà pregressa
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Appunto se non c’è differenza perchè ora la rimarca ma allora non faceva lo stesso.
Alla luce di ciò io considero di andare al voto in modo preminente.
Così dx/sx che sia il voltagabbana più innominabile di tutti i tempi e insieme a lui i tanti altri peones scompariranno dalla scena politica italiana
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Feltrino: “Ma quali eroi dei nostri stivali? Essi si sono avvitati alla cadrega e, pur di non svitarsi, sono pronti a tutto, persino a vendersi in modo vergognoso, da buoni opportunisti quali sono. In effetti è più vantaggioso calpestare la propria dignità che smarrire il diritto a riscuotere l’ indennità che ammonta a quasi 15 mila euro. Meglio di qualsiasi stipendio per quanto lauto.”
Qui il nostro Feltrino sembra descrivere gli esimi parlamentari italici. Sembra. In realta’ sta facendo l’autoritratto, suo e degli altri scagnozzi penniivendoli al soldo del Berluscone Silvio da Arcore (per la bisogna residente a Nizza).
Ancora Feltrino: “D’altronde è noto, in politica vincono sempre i peggiori.”
Eccihaiproprioraggione. C’e solo una categoria peggiore dei politici, i lustrascarpe pennivendoli che gli tengono bordone.
PS: ho tralasciato gli elettori dei suddetti politici e i lettori-seguaci dei suddetti pennivendoli, intelligenti pauca.
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