(Andrea Zhok) – Mi pare ci sia una considerevole incomprensione circa il significato della sospensione degli account FB e Twitter di Donald Trump. Il problema non è Donald Trump, non sono le sciocchezze minatorie che ha detto o può dire, non è la sua figura politica né personale. Concentrarsi su questo significa pulire la polvere dai mobili, senza notare l’elefante che defeca nella stanza.
Tutte le questioni di merito specifico intorno a Trump, o se è per questo intorno a chiunque altro, sono qui irrilevanti. Il problema, di gravità straordinaria, e che nessuno pensa di affrontare, è il fatto che i più estesi e influenti mezzi di dibattito pubblico rimasti a disposizione sul pianeta (o almeno nel mondo occidentale) possano essere gestiti in maniera arbitraria da parte di piattaforme private, sulla scorta di decisioni che non devono rispondere a nessuno.
Il caso di Trump è semplicemente emblematico: se un politico, miliardario, e presidente ancora in carica della nazione più potente del mondo, può essere silenziato sui social media, qualcuno delle frotte di amanti della libertà che ora si fregano le mani capisce che chiunque può essere messo a tacere in ogni momento, con qualunque pretesto? E, sì, certo che se postate gattini, applausi servili, opinioni della Gruber e inni al libero mercato non avete niente da temere. Perché non avete niente da dire.
Che questo colpisca oggi un signore assai discutibile e che sta sulle scatole ai più è irrilevante. Resta un tizio che è stato votato nel suo paese da quasi metà di chi si è recato alle urne. E se togliergli la parola nell’arena pubblica non vi mette in allerta, avete qualche problema con le idee di democrazia e libertà di espressione.
Trump è solo il caso impossibile da mettere sotto il tappeto di qualcosa che succede da anni, silenziosamente e in modo crescente. In altre occasioni sono stati stoppati siti e pagine sia di destra che di sinistra, palestinesi, curdi, filorussi, ecc. Pagine satiriche e personali, pagine che ospitavano campioni d’arte o letteratura dove comparivano immagini o parole ‘proibite’, ecc.
Se non vedete il problema è perché qualcosa di brutto vi è successo. Dopo aver dato la caccia senza tregua a un sacco di ‘fascisti’ veri o presunti, di oppressori, di autocrati totalitari e liberticidi, vi siete dimenticati di controllare in un ultimo luogo: il vostro specchio. —-Due argomenti a questo proposito vanno tolti di mezzo con la massima decisione.
A)Il primo argomento è di ordine pragmatico: qualcuno si può chiedere cosa dovremmo fare se un sito o una pagina o un soggetto mettono in giro informazioni ritenute palesemente false. Lasciarlo fare non sarebbe forse irresponsabile? E la risposta qui è però piuttosto semplice. Premesso che lasciare il discorso pubblico fare il suo corso potrebbe essere comunque una strategia preferenziale, tuttavia, se proprio una certa menzogna grida vendetta, ebbene si può procedere così. Lo stesso oscuro sorvegliante del web che ora rimuove pagine e commina sanzioni, si suppone che lo faccia perché ha accesso a fonti più autorevoli che smentiscono quanto riportato (altrimenti sarebbe solo il suo pregiudizio contro quello altrui). Ma allora, se si vuole conservare almeno l’apparenza della democrazia e della libertà d’espressione, basterebbe inserire nella pagina ‘malvagia’ un avviso di una riga in cui si dice: a) che la veridicità dei contenuti è contestata; b) che la base della contestazione si può trovare in… segue link alle fonti che smentiscono l’eventuale fake news. Così la libertà di parola è mantenuta e il dibattito pubblico matura.
Continuando invece ad operare con semplici censure unilaterali ogni dibattito pubblico diviene semplicemente una prova di forza, dove chi la forza ce l’ha già (il denaro, il potere) farà passare ciò che lo favorisce o almeno non lo ostacola.
B)Il secondo argomento da sopprimere è quello per cui queste sarebbero piattaforme private e dunque possono fare quello che gli pare, tanto è casa loro. Ora, in primo luogo, questa visione della proprietà privata è, nel suo complesso, destituita di ogni fondamento. Ogni proprietà privata al mondo ha i poteri che le sono assegnati dalla legislazione pubblica, e solo quelli, e i margini di ciò che la proprietà privata di qualcosa consente di fare o non fare sono definiti sulla base dell’interesse pubblico.
Ergo, non è affatto vero che avere la proprietà di qualcosa significa poterne fare quello che ti pare. Posso avere la proprietà privata di un parco, ma questo non significa che posso sparare in testa a chi eventualmente ci entra e seppellirlo sotto i gerani, né che posso farci un deposito di scorie nucleari, né che posso darci fuoco, o farne una palude, ecc.
Chi ha la proprietà privata di un social media, che è uno spazio di comunicazione pubblico (lo era sin all’inizio, e lo è diventato sempre di più) dovrebbe gestirlo in forme che rispettino quel progetto di comunicazione pubblica. Ma naturalmente qui il punto essenziale è cosa prevede la legge, perché se questa non interviene ponendo limiti e condizioni, allora al detentore del bene privato resta il diritto di fare tutto ciò che non gli è vietato.
La situazione odierna dei social media può essere colta con una similitudine. Supponiamo che due grandi fiere in un paese siano i poli commerciali cui tutti i piccoli produttori portano le proprie merci per approvvigionarsi e scambiare beni. Un tempo ognuno arrivava artigianalmente prima all’uno e poi all’altro dei poli. Ci arrivavano con sentieri privati nel bosco, battuti solo da chi li percorreva, stretti e fangosi, ma sufficienti alla bisogna.
Un bel dì i gestori privati delle due fiere (i ‘baroni’ del posto) decisero di costruire con fondi propri una grande strada ad anello che congiungesse le due fiere e fosse facilmente raggiungibile da un gran numero di singole fattorie. Quest’opera incrementava i traffici e dunque per i gestori delle fiere rappresentava un investimento, non beneficenza. Ma sia come sia, la comodità della strada era grande e uno dopo l’altro tutti i piccoli produttori cominciarono a usare la grande strada, abbandonando i sentieri accidentati, che per il disuso la vegetazione aveva reso impercorribili. Ora dunque tutti o quasi usavano la grande strada e le comunicazioni erano cresciute.
E’ a questo punto che i ‘baroni’ decisero di esercitare discrezionalità nello scegliere chi far passare, e quando. Tanto oramai la ‘grande strada’ aveva imposto uno standard sui tempi di percorrenza ed era pressoché obbligatorio usarla, se si voleva scambiare con gli altri. E chi veniva escluso non aveva comunque più a disposizione il mondo di prima cui ritornare. Così, i nostri baroni si sono ritagliati una posizione da cui le proprie volontà non possono essere sfidate da nessuno. Se non vogliono far arrivare delle merci al mercato possono farlo. Se vogliono far arrivare solo le merci di un produttore amico e non quelle di uno ostile, possono farlo. Di fatto divengono il principale arbitro degli scambi e lo sono anche se il loro potere viene esercitato con discrezione, più con la minaccia o il suggerimento che con il divieto espresso.
Ecco, in questa situazione i ‘baroni’ hanno ottenuto una forma di gestione sostanzialmente monopolistica dell’approvvigionamento primario, e lo hanno fatto senza esercitare inizialmente alcuna costrizione, anzi, facendo apparente dono alla comunità di un grande vantaggio comune. Per evitare che i ‘baroni’ divengano i regnanti effettivi, al sovrano (allo Stato) rimarrebbero solo due opzioni: o rilevare la gestione della grande strada, o obbligare i baroni a farne un uso non discriminatorio.
Uscendo dalla metafora, gli Stati oggi devono agire e possono farlo secondo due strategie possibili: o nazionalizzano i social media, rendendoli beni a gestione pubblica, oppure obbligano a termini di legge i medesimi ad adottare una gestione meramente formale dei medesimi, senza intervenire sulla scelta dei contenuti, giacché i gestori dei social NON HANNO ALCUN TITOLO PER FARLO.—-Un’ultima notazione. In questa discussione si dà per scontata una base di discussione che accoglie democrazia e libertà di opinione e parola come capisaldi. Ma naturalmente qualcuno potrebbe mettere in discussione questa base, e la cattiva salute dell’odierna democrazia non rende questa prospettiva così estemporanea. Insomma, se volessimo mettere in discussione la sacralità della libertà di parola e opinione, non dovremmo forse rivedere queste considerazioni? Non potremmo forse mettere in discussione l’idea che il vero debba emergere innanzitutto dalla dialettica, dalla libertà di pensiero e discussione?
Ebbene, se, per amor di discussione, vogliamo considerare questa opzione dobbiamo dire che in tal caso, a maggior ragione, sarebbe impensabile attribuire ad un soggetto privato la selezione delle opinioni ‘kosher’. Se decidessimo di togliere fiducia alla libera discussione pubblica, alla dialettica di posizioni diverse (plausibilmente, sempre in parte sbagliate), se volessimo accreditare una ‘repubblica dei dotti’, benissimo, ma allora l’elaborazione ‘tecnocratica’ del Vero andrebbe presa terribilmente sul serio. L’alternativa alla libertà di discussione è certo concepibile, ma non certo come dogmatismo privato accidentale di qualche lobby benpensante, di qualche pubblicitario ammanicato. Se qualcuno vuole dilettarsi ad elaborare un’alternativa alla libertà di pubblica discussione, deve farsi carico di preparare canali controllati, autorevoli, selezionati di elaborazione del Vero Ufficiale, canali esenti da interessi politici ed economici.
Allo stato dell’arte l’implementazione della Πολιτεία di Platone sembra maggiormente a portata di mano.
“Se non vedete il problema è perché qualcosa di brutto vi è successo. Dopo aver dato la caccia senza tregua a un sacco di ‘fascisti’ veri o presunti, di oppressori, di autocrati totalitari e liberticidi, vi siete dimenticati di controllare in un ultimo luogo: il vostro specchio…(cit.)”: AHAHAHAHAH… ‘A calciola’ 68: RINCOGLIONITOOOOO!!!
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Vai a prendere le gocce, demente
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Sei talmente inconsistente che puoi solo limitarti a fare copia incolla dei ragionament altrui. Di tuo hai solo una grandissima testa di cazzo. Del resto cosa c’è di più sfigato di una mezza sega anonima che interviene su un forum solo per rompere il cazzo a chi ci scrive? Insomma sei un decerebrato bimbominkia. E adesso vai pure a forti fottere, coniglio
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Mettiamo in cantiere anche questo link e nel caso ti fosse sfuggito, reiteriamo: “Senti un po’ calciolari68, a tutto c’è un limite; adesso la smettiamo con gli scherzetti e passiamo alle cose serie: le tue reiterate minacce sarà mia cura girarle ad un avvocato per il da farsi. Quindi, se vuoi tanto conoscermi, sarai prontamente soddisfatto: stai sereno!” Buona serata e dormi tranquillo.
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Giù dalle brandeeee.
Svegliaaaaaa.
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Ma cosa vuoi che scendano dalle brande, UNTU: questi sono le brande!
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(Rido)
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Quanta aria fritta! Un personaggio istituzionale incita alla violenza e bisogna lasciargli libero accesso alle menti di persone esagitate. Io ricordo che, per usare espressioni e concetti abitualmente usati dai giornalisti del FattoQuotidiano, miei post venivano bloccati. E mi cancellai da socio sostenitore per questo. E non incitavo nessuno a bloccare una seduta parlamentare. Che cretino!
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Ma, bug hai capito a chi era rivolto il mio “RINCOGLIONITOOOOO!!!”?
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@SOMARO CRIMINALE NEGAZIONISTA
Hai raddoppiato la dose di biada dopata?
Stai postando con le convulsioni, le zampe stirate e tremanti, gli zoccoli incurvati e ragli sibilando depravazione sconnesse.
Emerge naturalmente la tua solita ignoranza fascistoide che ti permette di sproloquiare facendo di tutta l’era un fascio.
Ma fumatela quest’erba ed evita il fascio.
Nel merito non c’hai capito un caxxo ma sei prevedibile quanto l’alito alcolico di feltri sr.
Ancora non hai detto che in fondo Trump è una brava persona che saluta sempre quando lo incontri.
Che ama i gattini e i cuccioli di cane.
Che ha fatto anche cose buone.
Tipo costruire i muri sul confine mexicano e grattacieli per riccastri in giro per il mondo.
Aver sequestrato infanti separandoli dalle madri migranti condotte in prigioni per criminali assassini.
Aver spinto per un ulteriore ricorso alle armi da fuoco come mezzo obbligatorio di difesa dopo stragi in scuole e comunità.
Aver sdoganato, istituzionalizzato e protetto organizzazioni come il ku klux klan, ALT right, Qanon e qualsiasi altra depravazione suprematista del White Power in combinato disposto ad ogni atto violento, teppista e di bullismo verso le minoranze etniche, di genere o altro.
Aver raso al suolo qualsiasi forma di aiuto pubblico alle crescenti fasce di popolazione immiserita o in via di impoverimento, negando loro il diritto alla salute, ad una decente istruzione, alla sicurezza e garanzia di non venire ammazzati da chi sarebbe deputato a farlo per ruolo istituzionale come la polizia.
Aver favorito l’arricchimento sfrenato dei benestanti come lui tagliandogli le tasse, nella convinzioni che costoro aumentino di conseguenza le briciole fatte cadere dal tavolo dove pasteggiano.
In nome di una generica libertà che altro non è stato se non individualismo anarchico, di una condotta esistenziale votata alle pulsioni istintive.
Ecco, in nome di tale libertà dovremmo permettere a questo sociopatico oramai santone acclamato, di condurre il suo popolo ad una guerra civile, a stragi come epilogo del suo incitamento alla violenza.
EGREGIO C0GLl0NE, nelle tue pretese libbbertarie, libbbberali e libbbbertine CHE POSTO AVREBBE LA FORZA DELLA RAGIONE?
Non posso impedire ad un FOLLE di sobillare gli adepti della sua congrega ad atti violenti al riparo di un gigantesco malinteso?
La tua LIBERTÀ finisce laddove comincia la garanzia alla sicurezza della mia persona.
Sicurezza fisica, della salute, alla nutrizione con cibo non manipolato, sicurezza nella mobilità e libertà di circolazione. Sicurezza a vivere in un ambiente che non comprometta il mio benessere psicofisico. Sicurezza indiretta attraverso la garanzia all’istruzione per accrescere in ogni cittadino un proprio spirito critico e la capacità di comunicarlo.
NO! Non deve esistere la libertà di parola per un pazzo che la usa per invitare a rivolte violente. Non siamo ancora arrivati ad un tale stato di demenza.
SOMARO CRIMINALE E NEGAZIONISTA, tu sei specializzato a copia&Incollare idiozie e ad interrompere il flusso di pensieri del blog arrogandoti il ruolo di disturbatore DISTURBATO.
Esattamente come in grande scala fa Trump.
Questa tua presunta libertà è da inciampo per i restanti utenti del blog.
Trovati un altro posto dove andare a pascolare, che di siti nazistoidi complottari e sovranari ne trovi fin troppi nel webbe.
Dai, prenditi ora il mio sentito vaffanQlo della buonanotte ed evita di farti umiliare per l’ennesima volta con semplici e logici pensieri di civiltà.
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Toh, è arrivato quello che al posto dell’ego ha un ascesso … “Dai, prenditi ora il mio sentito vaffanQlo della buonanotte ed evita di farti umiliare per l’ennesima volta con semplici e logici pensieri di civiltà…”… Uuuuhhhh, ma ci credi veramente alle stronzate che scrivi?
“Sicurezza a vivere in un ambiente che non comprometta il mio benessere psicofisico…”: ahahahah, ma quello ormai per te è andato a farsi benedire, quindi che vuoi? Nemmeno il manicomio potrebbe qualcosa…
“tu sei specializzato a copia&Incollare…” AHAHAHAH, questa poi… AHAHAHAHAH…
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Social media uguale libertà di espressione è un ossimoro
sono piattaforme private e fanno il caxxo che vogliono, con leggi imposte al mondo occidentale dal paese più forte.
Anche se abbiamo una costituzione delle più rigorose in fatto di tutela delle libertà e dei diritti, difficile dire che, per esempio su rete4 ci sia libertà di espressione, o dal Giletti, come in tutte le reti del resto, anche nella RAI (pubblica e pagata dai cittadini) occupata da alcuni partiti.
Forse sarebbe meglio dire pluralità dei mezzi.
L’unica libertà di espressione difesa e tutelata l’ho vista solo i primi tempi di Tribuna elettorale di Gianni Granzotto e Tribuna Politica di Jader Jacobelli, che purtroppo nel tempo hanno perso quel rigore formale che le caratterizzavano.
Chiedere che dei privati miliardari si facciano tutori delle libertà altrui, è una pessima barzelletta.
Un Zuckerberg si assoggetta solo al più forte, molla Trump con una scusa e si sposta verso Biden (nuovo chief in charge) ma scende a patti con la Cina o la Russia.
Del caso dovrebbe occuparsene il parlamento europeo, l’unica organizzazione occidentale che avrebbe la forza imporre delle regole ai social network.
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E allora che cazzo sbraitate a fare che non ci sono leggi sull’editoria, conflitto di interessi, che non c’è libbbbbbbbbbbbbertà di stampa e altre c4g4te simili: state muti per sempre e non rompete i c0gli0ni!!!!
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SOCIOPATICO
IL solito tuo contributo è quello di avvelenare ogni discussione
CHE CI FAI IN INFOSANNIO
ma vai dai terrapiattisti
la tollerranza si deve fermare davanti agli intollerranti
per cui è giustissimo togliere la parola a chi semina odio, intollenza, rancore, violenza, menzogne.
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CHE CI FACCIO IN INFOSANNIO? AVVELENO… LE BLATTE!
“Prevenzione contaminazioni
In caso di presenza di blatte nelle cucine E NEGLI ALTRI AMBIENTI DI VITA adottare le seguenti misure:
RIMUOVERE gli alimenti che possono essere stati contaminati, frutta, biscotti e quanto è presente nella cucina CHE NON ERA CHIUSO ERMETICAMENTE
PULIRE, DETERGERE E DISINFETTARE i piani da lavoro, le mensole e i cassetti dove possono essere transitate le blatte
EFFETTUARE UNA CORRETTA GESTIONE DELLE IMMONDIZIE in bidoni che devono essere sempre chiusi e coperti e una attenta conservazione delle derrate alimentari
EFFETTUARE LA SIGILLATURA DI SCARICHI FOGNARI ed interstizi evidenti presenti sulla superficie pavimentata
PROGRAMMARE SE NECESSARIO TRATTAMENTI INSETTICIDI
N.B. Durante le operazioni di pulizia indossare sempre DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE come GUANTI IN LATTICE MONOUSO”… e MASCHERINE…
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cosa sono, le istruzioni dell Ufficio igiene per rendere di nuovo agibile la tua cucina?
troppo tempo sul web a dire maldicenze per non pulire casa tua?
bravo sociopatico continua così..
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Era un memento SchiZZo: la mia cucina è messa peggio di Infosannio…
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LA LIBERTA’ DI OPINIONE CONSENTE E GIUSTIFICA TUTTO?- NON CREDO PROPRIO- Viviana Vivarelli.
Ogni libertàè tale solo all’interno di regole e di divieti. Non esistono libertà in senso assoluto a meno che non stiamo parlando di Robinson nell’isola deserta. La lo stesso concetto di Ordinamento sociale presume libertà controllate.
Non sono d’accordo affatto sul proclamare che libertà di espressione sia poter scrivere o dire tutto di tutto.
Non si può scambiare per libertà di espressione l’incitamento a commettere reati o atti violenti, a calpestare le regole della democrazia, a diffamare o calunniare, a diffondere informazioni menzognere, a fare addirittura colpi di stato o a sovvertire l’esito elettorale di elezioni democratiche..
La libertà di espressione ha i suoi limiti e deve riconoscere i diritti e i doveri di uno Stato superiore e di una civile convienza, altrimenti non è più libertà ma abuso e arbitrio con conseguenze che possono sfociare nel penale.
Hanna Arendt diceva: “La libertà d’opinione è una farsa se l’informazione sui fatti non è garantita e se l’oggetto del dibattito non sono i fatti”.
La libertà fa l’uomo libero e la libertà di opinione è fondamentale in una democrazia purché si associ alla verità e non sia calunnia, diffamazione, rovesciamento dei fatti, abuso e violenza, pericolo per gli altri, minaccia dell’ordine pubblico, perché la libertà di espressione senza una responsabilità etica si trasforma nel suo contrario.
Si poteva chiamare libertà di espressione quella dei nazisti che persino sui libri di scuola propagandavano l’inferiorità della razza ebraica, il suo carattere malvagio e la necessità di farla sparire in nome della razza pura ariana?
E, se si manipola un popolo aizzandolo contro nemici creati ad arte per invaderlo e depredarlo quella non è libertà di espressione ma strategia di manipolazione di massa (vedi tentativo di colpo di stato in Venezuela)..
Se un pedofilo aizza a stuprare bambini siamo fuori da ogni campo di libertà riconosciute.
Se un potente estromesso diffonde menzogne per far ribellare i cittadini e spingerli a commettere reati, quella non è libertà consentita ma delitto da limitare e da punire che minaccia l’integrità dello Stato.
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Non c’è libertà senza limitazioni e regole altrimenti siamo all’abuso,al reato e all’anarchia
La cosa ridicola è che questo polverone è stato messo su solo per difendere uno come Trump che sobilla un popolo contro un responso elettorale democratico
Trump non è riuscito a dimostrare nessun broglio,non può manipolare la gente e diffondere menzogne.Tutto il piano Qanon è una puttanata ma può condizionare menti deboli come Hitler che inculcò nei tedeschi idee razzista e antisemite.
Al Gore perse contro Bush per 200.000 voti e ha accettato la sconfitta senza replicare. Trump ha perso per 9 milioni di voti e dovrebbe andarsene con dignità.Il fatto che abbia montato tutto questo polverone ne fa un individuo socialmente pericoloso.
Cacciari è rincoglionito e,se davvero ha studiato filosofia, dovrebbe sapere quali sono i limiti della libertà e non dovrebbe usare la parola a sproposito per giustificare qualunque abuso.
La cosa più ridicola è che in Italia chi scrive al blog di qualunque giornale si trova ad essere bannato continuamente.Posso testimoniare che non sono mai riuscita a farmi pubblicare il minimo post da Repubblica, per es. La nostra Rai e le altre tv di proprietà privata non rispettano in nessun modo la libertà di parola di qualsiasi 5 stelle da 11 anni e Cacciari su questo non ha mai aperto bocca e non ha rilevato nessuna violazione della libertà democratica di espressione, ma per Trump modifica anche i capisaldi del senso comune. Dovrebbe vergognarsi!
La libertà non andrà mai d’accordo con l’abuso, il reato, la negazione della verità, la diffamazione, la menzogna, la violazione della legge. Nessuno dovrebbe permettersi di usare la parola libertà in senso assoluto perché in senso assoluto non esiste Stato, convivenza civile, ordine pubblico, giustizia, rispetto umano.
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Per Jerome
apprezzo le tue posizioni e ti riporto spesso sui social
Mi sei simpatico
e ti ritengo più intelligente di tanti
ma sono convinta che saresti più incisivo se non infarcissi di tanti insulti i tuoi post abbassandoti al livello dei somari che contesti
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Siamo sinceri sino in fondo, Viviana.
Al netto del politically correct, Jerome scrive quello che noi spesso PENSIAMO.
Vogliamo fare gli educati, i moderati, i corretti? Facciamo bene, per carità… Ma le parolacce sono pur sempre solo PAROLE che esprimono spesso anche la nostra esasperazione. Jerome non le usa certo con tutti e in tutte le circostanze.
Sicuri che noi non le pensiamo? A volte, poi, sono così esagerate e scenografiche da essere spettacolo, divertimento.
Se non ci fosse lui, forse sfuggirebbero più spesso a noi.
Jerome è la valvola di sfogo del blog, la catarsi.
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Per la paragnosta del blog (in compagnia con l’altra “furba” sopra, tal viviana…), la capo sorcina dei sorcini, l’atteggiamento del w4t3r aziendale è”catartico”, quando invece l’hanno quelli dei quali non condivide il pensiero, diventa “ingiurioso”. Poi sarei io quello che deve imparare a vivere: STR0NZ4!
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Ma, cara VV, sono i presunti “somari” che si sono abbassati al livello dello tuo simpatico amichetto!
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Al netto della tua critica ai miei insulti, diretti principalmente al SOMARO CRIMINALE E NEGAZIONISTA con la sua banda di fakebot al seguito, questa volta concordo in Totò sul tuo intervento.
La libertà di parola lasciata ad un folle psicopatico che riesce a plagiare milioni di menti deboli, condurre be inevitabilmente ad una spirale di violenza incontrollata.
E cosa non abbastanza sottolineata finora, Trump gira con la valigetta che attiva i codici per l’avvio di un conflitto nucleare su base planetaria.
Il problema oggi è individuare il modo per deradicalizzare le persone plagiata da questa rozza e ottusa propaganda, anche attraverso programmi PUBBLICI di comunicazione sui media.
Una persona sana di mente non può credere alle corbellerie dei Qanon, di un Trump vestito da Messia che combatte un ordine mondiale composto esclusivamente da pedofili.
Eppure sono milioni che si fanno soggiogare senza porsi alcuna domanda sull’esibizione di prove a corredo.
E in Italia abbiamo il baciatore di crocefissi, esibizionista di vangeli mai letti e Invocazioni a varie versioni della madonna, che fa pesca a strascico. Mettendo addirittura in cattiva luce il Sommo Pontefice e i suoi messaggi di cristianità evangelica, contrappone fogli integralisti razzisti e bigotti.
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E. C. Correggo in toto, ovviamente 😇😅😅😅
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A latere…
I tempi recenti influenzano la prosa, questa offre una finestra sul cortile di della psiche (detto a buon mercato, prezzi stracciati) di chi diteggia sulla tastiera.
Ludwig, scibile scibile delle mie brame, si é chiuso nella stanza e gioca coi soldatini, vincendo sempre tutte le battaglie.
Il GLI_col_CHE offre aria fritta, nulla di puntuale.
Cicciolino Marco offre il proprio tormento di maschietto diseredato dalle circostanze.
Meester Kaas é quasi sparito, cerca sollievo nelle URL dei “fatti alternativi”.
I “professoroni” come questo qua, esegeta dei soriti esistenziali, ponderano l’imponderabile poiché non li tocca manco di striscio.
Tutti gli altri ringhiano e azzannano.
Sono le persone inferme (ovvero altamente giá massacrate da varii mali) che offrono costanza in quanto abituate alla lotta quotidiana contro la stasi ed i i feroci limiti che la circondano. Kantianamente alla Gino Paoli: il cielo in una stanza e le proprie opinioni dentro il proprio petto.
Solo noi della Corte dei Miracoli possiamo sopravvivere alla pandemia. Voi normali boccheggiate…
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I tre post di viviana.v li sottoscrivo in toto.
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Mi permetti di sottoscrivermi anch’io ?
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“You have zero privacy anyway,” Scott McNealy told a group of reporters and analysts Monday night at an event to launch his company’s new Jini technology.
“Get over it.”
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D’accordiddimo con l’articolo tranne che per il punto B.
Twitter e soci sono privati e fanno quello che gli pare ovviamente, se decidono di abbassare la qualità del loro prodotto semplicemente falliranno e verranno sostituiti. Costringerle ad essere democratiche o pensare a statalizzarle secondo me è uno spreco di energia inutile, perchè troveranno sempre il modo di manipolare.
Wathsapp per esempio che ora abbassa lo standard della privacy, ha già ottime alternative, altrettanto gratis che aspettano soltanto gli utenti (penso a telegram ma immagino ce ne siano anche altre, magari migliori).
Se ora c’è una strada facile con cui raggiungere il mercato, ma la strada mette pedaggi e ostacoli, l’unica cosa fattibile è tornare alle stradine, che saranno più faticose inizialmente, e si potranno raggiungere meno scambi, ma poi si allargheranno a loro volta e sostituiranno quelle di prima.
Non sta già succedendo?
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Aggiornamento sulla questione:
Contromossa: trump e i suoi seguaci hanno reagito tasferendosi in massa su un social diverso: “parler”.
Controcontromossa: apple lo ha eliminato dalle app scaricabili, e google ha annunciato che lo rimuoverà a breve.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/10/apple-amazon-e-google-rimuovono-parler-dai-server-ora-il-social-usato-da-trump-rischia-di-sparire-dal-web/6061036/
Al di la del fatto che trump per me è un pessimo personaggio con pessime idee, mi sembra che stia palesandosi un cartello di aziende digitali che manipola la libertà di informazione, e il fatto che ora lo facciano esplicitamente con trump, che a me piace meno di zero, mi fa venire in mente Brecht:
«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare»
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d’accordo con te sul cartello e sull’eccessivo potere dei bigtech, ma far passare per vittima Trump ce ne corre.
Ha sparato più balle lui di un allenatore di tennis, bullo con i deboli e aizza popolo razzista.
Ha tanti altri canali per far sentire il suo pensiero, ha una pletora di collaboratori, un ufficio stampa eccc..ecc.. anche se anatra zoppa è ancora il Chief in Charge.
Diciamo che i vari bigtech, ora che ha perso, l’hanno mollato e hanno timore delle conseguenze delle sue intemerate.
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Chi siete? Cosa portate? Dove andate? Un Fiorino!… ahahahaha…
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Spiegazione della frase “Chi siete? Cosa portate? Dove andate? Un Fiorino!… ahahahaha….”. fabriziocastellana dice: “Al di la (sic) del fatto che trump (sic) per me è un pessimo personaggio con pessime idee…”. Risposta di SchiZZo: “…ma far passare per vittima Trump ce ne corre.”: AHAHAHAH…
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LE AREOLINEE PINDARO PRESENTANO
Faccio prima di Viviana. Compendio di Storia Galattica Riformata.
In primis: credevo che la citazione di Brecht fosse invece di un prete tedesco. Eppoi, ce n’é un’altra che puó essere strumentalizzata da tutti, buoni e cattivi: “Ci siamo seduti dalla parte del torto perché tutti i posti dalla parte del giusto erano occupati”. Parla anche di questo fenomeno (non il Zhok che mi ripugna), le trasmigrazioni.
Voi siete piccini e avete dimenticato MySpace et similia (Hyves, cosa olandese, ne 2010 aveva due terzi della popolazione iscritta, roba da Wikipedia). La maniera in cui Feisbuc l’ha messa in quel posto a MySpace – che tuttora esiste – dipende parecchio dal genio che l’ha creato – per estensione stessa razza di Yahoo!, Google, etc. – ma la maniera é la stessa: in una ventata non-eccezionalitá gli individui si sono re-individuati altrove.
Cosí successe per 4Chan, che divenne 8Chan, poi 8Kan, e poi chissene…
“Ci siamo seduti dalla parte del torto perché tutti i posti dalla parte del giusto erano occupati” é lo sghignazzo legittimo di chi vuol dire la sua in barba a delle legislazioni che sanciscono cosa é giusto e cosa non lo é nella stessa maniera in cui si stabilisce il senso di marcia per i veicoli a motore ed a trazione animale.
Apple. Yahoo! e la Chiesa Cattolica (di Rito Romano) hanno dato il culo (altrui) al potere economico – non militare! – della Cina. La Gran Bretagna, la Francia e la Germania hanno dato il culo (altrui) alla potenza – non militare! – della Russia.
Avete mai sentito il bisogno di rinunciare a qualcosa per boicottare gli uni o gli altri?
Panem (quando c’é) ma soprattutto circenses. La modulazione del modo di dar forma alle parole che vengono diffuse in quanto “veritá”, nell’impronta corrente, quella ‘Mmiricana, é cominciata dal 1948.
Microsoft, le Sette Sorelle, il furto di proprietá intellettuale, la Grande Marcia, le Stragi di Stato, il vaso di Pandora lo trovate a questo indirizzo:
https://www.newyorker.com/magazine/2020/05/18/the-myth-of-henry-kissinger
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Ennio per me sei criptico (non ho i codici però), ho capito forse la metà di quello che hai detto, ma non sono sicuro nemmeno di quello.
se mi rispieghi più chiaramente\semplicemente apprezzo.
Vanno bene anche i disegnini se possono aiutarmi.
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A proposito, se credete che io mi sia appecoronato ad Harold Bloom ed il suo Canone Occidentale state fuori di brutto.
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fabriziocastellana
la versione corretta di Martin Niemöller autore del sermone
«Quando i nazisti presero i comunisti,/ io non dissi nulla/ perché non ero comunista./ Quando rinchiusero i socialdemocratici/ io non dissi nulla/ perché non ero socialdemocratico./ Quando presero i sindacalisti,/ io non dissi nulla/ perché non ero sindacalista./ Poi presero gli ebrei,/ e io non dissi nulla/ perché non ero ebreo./ Poi vennero a prendere me./ E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa»
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Ah ok, mi ero ingenuamente fidato del primo sito che mi è capitato sottomano. La versione originale è anche più bella …
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ok Ennio
al di là del tuo trottolamento
ho capito il tuo ragionamento e sono seduto dalla tua parte
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Qualche traccia di discussione per fare ordine nel delirio serotino.
Il concetto di Doxa, la presenza di testimonianze scritte, la serializzazione della tipografia, la parola del potere nella societá e la voce del padrone nel contesto familiare.
Da qui si passa alla diseguaglianza di classe nell’accesso alle informazioni, poi ai bisogni non materiali quando includono il bisogno di credere a qualcosa.
E poi succede che Walter Benjamin scrive e pubblica L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Mi fermo qua ed ignoro i russi e i francesi e tutti quelli di cui posso millantare la conoscenza.
Vi prego di cercare in tutte le lingue che potete usare riferimenti alla attualitá e contestualitá di questa opera, umanissima. Benjamin, col quale credo che condivideró la sorte in attesa di un visto per il Paese delle Nuvole, aveva sgamato Goebbels ma prima ancora i fascisti spagnoli che, per ironia della sorte, stapparono champagne alla notizia della sua morte.
E qui una pausa. \finiró la risposta stanotte o domani o martedí perché sono ospite, lo vedi dagli accenti. Anche meglio cosí non faccio il passo piú lungo della gamba, e forse sclero meno.
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Sono tornato, ci siamo visti L’Emmerdeur ed un film danese: De Grønne Slagtere. Ho un’oretta prima che la chimica di fuori abbia la meglio sulla chimica di dentro.
Walter Benjamin formalizzó il potere della estetica del potere, aveva visto il fascismo come produttore di contenuti capaci di intrattenere i propri partecipanti. Per Benjamin sono le pesone partecipi della ideologia che formano il contenitore dei significati. Ho ritrovato l’articolo e questo pezzo lo voglio copiare pari pari:
“Il fascismo tenta di organizzare le masse proletarie di recente creazione senza intaccare la struttura della proprietà che le masse si sforzano di eliminare. Il fascismo vede la sua salvezza nel dare a queste masse non il loro diritto, ma piuttosto la possibilità di esprimersi. Le masse hanno il diritto di cambiare i rapporti di proprietà; Il fascismo cerca di dare loro un’espressione preservando la proprietà. Il risultato logico del fascismo è l’introduzione dell’estetica nella vita politica.”
In questa ottica la parola “espressione” viene compressa, spinta dentro un bugigattolo piccolissimo e ridotta alle dimensioni di una foto con Berlusconi. Ë il famoso “Guarda qua, pure io sembro chi sta con lui”. I poteri piramidali, verticistici come Facebook o il Partico Comunista Cinese, hanno imparato ad usare l’estetica dell’intrattenimento per offrire la solidarietá come mezzo di distrazione dai temi che opprimono le classi inferiori. Funziona cosí anche in Corea del Nord, la tecnica é la stessa perché il “formato” ricalca quanto detto sopra, pure se alle spalle della “gente festante” c’é la canna di una pistola. Questo, alla grossa, é differente da Nicola II che distribuiva santini ai soldati che partivano alla stazione per la guerra Russo-Giapponese e si faceva chiamare Piccolo Padre, lí al massimo avevano il telegrafo. La distanza tra centro e periferia era insuperabile; Benjamin vide che la distanza di rilievo non era piú geografica ma temporale, il tempo necessario per razionalizzare una bugia dopo quella che l’aveva preceduta.
Fa benissimo Anna Lombroso a connotare la propria critica sociale con la frase “offrire ai penultimi degli ultimi per aizzarli contro”, e si tratta di una segmentazione semplice semplice, roba che persino Salvini capisce. La funzione della diffusione di informazioni diventa la regolazione di un flusso, la mutazione strutturale é quella in cui ció che prima veniva venduto come prodotto é ora gratuito, e siccome la logica rimane quella del profitto, udite udite, la maniera di far soldi nella comunicazione di massa é quella di vendere le masse per quel che valgono: l’associazione probabilistica della esistenza individuale con un qualunque oggetto di acquisto.
Pausa, parte prima, devo ricercare per dare senso al resto e la chimica di fuori giá ha buttato l’ultima palla in buca. Ho perso.
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Per Adriano 58 che delegherebbe all’Europa le regole sui social….
…. salvo poi ricordarsi che ‘questa’ Europa è una organizzazione molto di parte, amministrata e organizzata per essere al servizio del grande Capitale, al punto da aver scelto come Presidente della BCE proprio la Lagarde del Fondo Monetario, istituto creato dal Capitalismo statunitense per i propri sporchi interessi così come la Banca Mondiale o il WTO che regola secondo principi capitalisti le regole del commercio mondiale.
Ed è da questo tipo di capitalismo che detta regole al Mondo fregandosene degli interessi dei popoli che speri in una neutralità?
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viviana.v
fosse per me io non delegherei neanche la sveglia al mattino.
Fino ad ora non è stato fatto niente, neanche la legge sul conflitto d’interessi, figuriamoci riuscire a legiferare in merito a dei social che hanno la loro sede nel più potente paese dell’occidente.
Oramai sono così cresciuti e potenti che se ne fregano di qualsiasi legge nostrana, anzi loro sono in grado di bannare interi paesi. Ho visto quando Zuckerberg ha deposto al congresso USA in occasione dello scandalo Cambridge Analytica, si è scusato ha pagato 5 miliardi di dollari ed è continuato tutto come prima, è di poco tempo la notizia che una compagnia di proprietà dei fondatori di Cambridge Analytica, Data Propria, ha lavorato alla campagna di rielezione del 2020 del Presidente Donald Trump.
Solo la grande massa di più paesi può imporre delle regole, e a parte Cina e Russia, chi se non l’UE?
Bisogna insistere in tutte le sedi, prima o poi qualcuno si aggregherà e diventerà maggioranza.
Proprio tu, simpatizzante e sostenitrice della prima ora dei 5Stelle sostieni che è impossibile?
“Se vuole fondare un partito lo faccia, vediamo quanti voti prende”
Tela ricordi questa frase?
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Stai a vedere che qualcuno incomincia a scoprire (o meglio a riscoprire, perché è già stata scoperta varie volte) l’acqua calda.
Tutti a stracciarsi le vesti perché quel cattivone di social ha tolto la parola a quell’altro cattivone di Trump.
Che poi, per questa volta mi va anche bene, ma se la prossima volta lo fa anche con chi mi è simpatico…
Ma come, i social non erano la libertà assoluta?
Questo succede, ed è già successo tante altre volte, quando ragionando con il cervello di massa anziché con il proprio si confonde un mezzo con il fine.
La tecnologia offre strumenti, nient’altro.
All’inizio era la pietra, oggi è internet.
È chiaro che se uno inventa un mondo virtuale per consentire a tutti di berciare dal proprio divano, facendo anche un sacco di soldi e diventando sempre più potente, arriva il momento in cui, in un regime di libero mercato, senza alcun controllo, decide anche di togliere la parola a chi vuole.
Perché stupirsi adesso e non prima quando, con mezzi più “antiquati” (giornali, radio, televisioni), veniva messo in atto lo stesso metodo?
È già stato detto qui da altri come da tempo vengano oscurati i 5 stelle, come un direttorucolo di telegiornale dica tranquillamente che avrebbe voluto censurare il PdC, come sui giornali, dai tempi delle “lettere al direttore”, sia possibile parlare solo agli amici degli amici.
Eppure di stracciamenti di vesti non se ne sono visti molti.
Anzi, frau Gruber et similia si disperavano quando i 5 stelle, ma non solo, facevano uso di strumenti più avanzati per dire la loro in dirette Facebook, smentendo le menzogne che venivano raccontate sui media.
Lo stesso avveniva per i DPCM del presidente Conte “a reti unificate” pochi minuti prima o durante i telegiornali.
“Ma come? Questi adesso comunicano direttamente con i cittadini? E noi che siamo gli unici raccontatori ufficiali che facciamo?”
In quel caso la televisione era meglio dei social, in altri casi i social sono meglio della televisione.
Non è questione di tecnologia ma di chi e da come la tecnologia si usa.
I problemi veri sono altri e sono sempre gli stessi:
1° la mancanza dei valori, e in particolare del concetto di libertà, che l’instancabile Viviana Vivarelli non rinuncia mai a ricordarci,
2° il controllo della comunità (pubblico) sull’operato del privato.
Giustamente ci ricorda Adriano quando, almeno nel nostro Paese, queste cose in parte esistevano.
Agli albori della televisione, allora il mezzo di comunicazione (rifiuto volutamente il termine “informazione”) più evoluto, esisteva il controllo pubblico sul suo utilizzo.
A Tribuna politica, appunto, politici di tutte le tendenze si confrontavano fianco a fianco, con un tempo contingentato e con un “moderatore” (non un “conduttore” o conducente, come lo chiamo io).
Era un buon uso della tecnologia.
Lo strumento faceva servizio pubblico.
Ma poi le cose sono cambiate.
Lo stesso strumento è arrivato in mani private e io ricordo l’esaltazione collettiva per questa novità.
Basta col servizio pubblico! Largo al privato! che era più bello, più divertente e soprattutto più libero.
Perfino la radio era diventata “libera-ma-libera-veramente”.
Ormai tutti in Occidente riconoscono un solo modello di sviluppo, il capitalismo, dove si privilegia il privato rispetto al pubblico e l’unica regola è il mercato.
I controlli li stabilisce il più forte e tutti, prima che cittadini, sono diventati consumatori.
Occorre rovesciare la situazione e riportare le invenzioni della tecnologia a quello che sono: dei meri strumenti e gli strumenti devono essere sottoposti al controllo degli uomini, tutti, non di pochi.
PS – Consiglio di esercitare il controllo a partire da noi stessi, evitando di correre dietro ai provocatori di turno che spesso portano anche validi commentatori a uscire dal tema, oltre che a inc… Ignoriamoli!
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tanto per essere in tema
https://mobile.twitter.com/GrandePinguino/status/1348559783788474369
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