(Barbara Lezzi) – Sappiamo bene, i miei colleghi ed io, che il 9 dicembre si voterà in Parlamento una risoluzione per dare un indirizzo al Governo circa la riforma del MES. Nella nostra lettera inviata ai vertici, che aveva il fine di un confronto nel merito, parliamo chiaramente di riforma e non di attivazione. Dopo questo doveroso chiarimento che è semplicemente teso a mantenere la discussione nel merito senza scomodare saccenteria, ideologie, dietrologie, battaglie, affondamenti, attacchi al premier, espulsioni, presunte e reali rappresaglie e vendette, è il momento di chiarire che la nostra posizione è in linea con quanto ha, giustamente, detto Luigi Di Maio che ha dichiarato che questa riforma è peggiorativa di uno strumento già devastante di suo. Peggiorativa. Perché dovremmo contribuire a peggiorare qualcosa?

Non possiamo smantellare il trattato del MES come avevamo promesso perché non siamo soli al Governo ma non lo è neanche il PD. Il ministro Gualtieri ha ignorato con spocchia le richieste che gli sono pervenute dai colleghi del m5s durante un’audizione in Parlamento. Ma, di più, ha scientemente ignorato i due atti di indirizzo del Parlamento (votati con il Conte I e Conte II). Questo non è il metodo corretto per addivenire ad una sintesi che assicuri il rispetto degli elettori del M5S. Da parte nostra, c’è la piena collaborazione per fare il bene degli italiani con la lungimiranza che deve essere propria della buona politica. Evitiamo di sperticarci in dichiarazioni prive di nesso logico e scendiamo nel merito della proposta perché solo questo deve contare per chi ha come unico fine il benessere dei cittadini soprattutto in un momento così difficile. Noi chiediamo il rispetto degli impegni assunti dal Ministro Gualtieri in ben due risoluzioni in cui avevamo chiesto di seguire la c.d. logica di pacchetto ovvero nessuna firma sul MES e accordo su tutti gli altri punti della riforma. Solo quando si avrà il quadro di insieme si potranno effettuare scelte ponderate e apporre firme. Molte di queste decisioni, in passato, sono state prese con sciatteria dalla politica. Sono quelle scelte a causa delle quali ci siamo ritrovati con una sanità fragile. Parlo di quelle scelte che hanno tagliato le spese su scuola e pensioni. Sono quelle scelte scellerate che hanno inciso sulla pelle della povera gente. Quelle scelte vennero prese nascondendo il merito sotto al tappeto della responsabilità, maturità ed europeismo. Basta anche con la sciocchezza che “lo votiamo ma non lo attiviamo”. Per carità, è un tentativo mal riuscito di manipolazione. Scusate la mia consueta franchezza ma è così. E, vi prego, non impicchiamo l’identità e la coerenza del M5S all’albero della complessità, della politica con la P maiuscola, del superamento degli steccati ideologici o di altre frasi fritte e rifritte.

Se non ci sarà la serietà che merita questo argomento e qualcuno vorrà votare questa riforma, solo un voto sulla piattaforma Rousseau potrà legittimare le scelte di questi parlamentari che invertirebbero la rotta rispetto al programma e a quanto fatto in questi due anni. Rousseau ha dato vita a due governi e ha indirizzato altre decisioni su temi sensibili. Il nostro metodo prevede la consultazione dei nostri iscritti. Vi allego l’appello di 100 economisti che si oppongono alla riforma del MES.http://temi.repubblica.it/…/mes-una-riforma-che…/