(Marco Giannini) – La fotografia delle elezioni regionali in Puglia, alle ore 23.02 del 21 settembre, con 1194 sezioni scrutinate e comunicate su 4026, racconta una storia diversa da quella esternata da Libero e da altri giornali: in Puglia il voto disgiunto, chiesto a gran voce da Marco Travaglio ai danni di Antonella Laricchia, non c’è stato.Ecco i dati:M5s 9.8%Antonella Laricchia 11.2%(https://elezioni.repubblica.it/2020/elezioni-regionali/puglia). Antonella ha preso addirittura più voti della sua lista, quindi se disgiunto c’è stato è stato in suo favore. E’ falso quindi affermare che Alessandro Di Battista, fieramente contrario al voto disgiunto in Puglia, sia stato “sconfitto” (virgolette) da Marco Travaglio… Semmai è suonato un campanello d’allarme chiaro e cioè che l’opinione pubblica non vede più nel M5s la “risposta” e questo in tutta Italia! La gente cerca soluzioni più locali, anche per cambiare la propria situazione lavorativa e sociale (…). O il M5s si rinnova e si ripropone per i prossimi 10 anni con una agenda precisa (urgenti gli Stati Generali) o scompare perché ha perso la spinta propulsiva. Non si tratta solo di un travaso di voti ma di una crisi senza precedenti per il M5s. Negarlo è da idioti (utili per il PD). Il rischio è che tra dieci anni, di tutti i nostri sforzi, non resti più niente perché saranno cancellati alla prima occasione…magari per ripagare i prestiti del Recovery Fund.Chi deve chiedere scusa quindi?

La realtà dei fatti, dura da accettare, è che le numerose liste a sostegno di Emiliano sono andate a dissanguare il M5s: se il MoVimento perdendo identità, diventa la copia del PD o di qualsiasi altra forza politica, la gente fa di queste scelte, scelte che anche solo due anni fa sarebbero state impensabili (il cosiddetto “voto utile”). Il M5s deve tornare a stipulare contratti e fuggire a gambe levate da qualsivoglia alleanza (oppure si condannerà rapidamente all’irrilevanza). Con chi realizzare contratti? Con chi tra le altre forze politiche ci starà (nessuna esclusa). Contratti con dentro quante più linee programmatiche possibili del  programma elettorale a 5s! Per questo sono stati approvati (con la Lega) Reddito di Cittadinanza, Quota 100, Spazzacorrotti, 11 MD idrogeologico, avanzi primari ai Comuni e per questo, sin dal 2018 (la Lega si piegò subito, il PD solo recentemente), il Parlamento ha dato il là al percorso che ha restituito il Referendum sul taglio dei parlamentari.

In tal modo, con i contratti, non si prostituisce l’anima ma si realizzano piani di lavoro concreti. Nelle alleanze invece l’unico pensiero fisso dei nostri eletti (magari al secondo mandato) sono le poltrone, il garantirsi la poltrona politica a vita in qualche centro di potere sparso per lo “Stivale” (il “Win for life” che Laricchia ha rifiutato) con buona pace dei progetti. Il M5s perdendo identità e territorio, distruggendo i MeetUp in favore del verticismo (ad esempio di Di Maio), allontanando la partecipazione in favore delle manovre di palazzo, si è talmente annacquato nei valori (anzi sono proprio scomparsi se si pensa ai 750 mila euro di staff di Di Maio al Ministero!) da diventare la flebo del PD.Sono proprio Taverna, Fico, Crimi, Di Maio (anziché apparire tronfio come il piccione della partita di scacchi, per un referendum per cui tutti ci siamo battuti e da anni!) che dovrebbero scusarsi: va bene che nelle elezioni non nazionali il 5s ha una debolezza congenita, tuttavia, quando le percentuali sono ormai scese a questi livelli, i passi indietro dovrebbero essere molti e le analisi più oneste. 

Io sono un cittadino critico, non un holligan della politica” e fingere che il Sì al Referendum equivalga a un voto al M5s, a Grillo o a chicchessia è una operazione di marketing per nascondere un risultato traumatico, stiamo ballando sul Titanic e si tratta sempre di mentire agli italiani. Se si mente ci si allontana e se ci si allontana la prossima volta andrà anche peggio.