(blitzquotidiano.it) – In giro per le strade di Roma con giubbotto antiproiettile e scorta: così è costretto ad uscire di casa Massimo Giletti, dopo le minacce da parte del boss Filippo Graviano per aver parlato in tv, al suo programma L’Arena, dei detenuti per mafia scarcerati per l’emergenza coronavirus.

Il settimanale Diva e Donna ha fotografato il giornalista con la scorta e il giubbotto antiproiettile per le vie di Roma. 

La decisione della ministra Lamorgese

Il provvedimento della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, si era reso necessario in seguito ad una intercettazione di Graviano dell’11 maggio scorso.

Nel carcere di massima sicurezza il boss parlava di Giletti e del magistrato Nino Di Matteo: “Il ministro fa il suo lavoro e loro rompono il cazzo”, diceva, riferendosi al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. 

Parole pubblicate dal vice direttore dell’Espresso Lirio Abate, nel libro “U siccu – Matteo Messina Denaro: l’ultimo dei capi” e in seguito riportate da Repubblica.

La sera del 10 maggio

Secondo il Gom, il gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria, “la sera del 10 maggio quasi tutti i detenuti al 41 bis erano davanti al televisore”.

Giletti aveva dedicato già alcune puntate al provvedimento del ministro Bonafede che aveva rimandato a casa oltre 300 boss mafiosi per l’emergenza coronavirus. Il 10 maggio Giletti aveva dato una lista di quelli che stavano per essere scarcerati.

Nel corso delle puntate era scoppiata anche la polemica sul mancato incarico al pm Di Matteo alla direzione del Dap.