(Alberto Maggi – affaritaliani.it) – “Al referendum voto convintamente no perché non si può accondiscendere supinamente a manovre demagogiche e a riforme senza alcun significato”. Lo annuncia ad Affaritaliani.it l’ex sindaco di Venezia e filosofo Massimo Cacciari in vista della consultazione del 20-21 settembre per confermare o respingere la riduzione del numero dei parlamentari. “Se questa gente avesse davvero voluto tagliare il numero di deputati e senatori avrebbe dovuto votare per l’eliminazione del Senato. Questa cosa che hanno fatto invece non è niente, è solo una volgarissima marchetta ideologica”. Per quanto riguarda il taglio dei costi della politica, Cacciari non ha dubbi: “Una scusa ridicola, stanno solo cianciando. Se avessero voluto avrebbero dovuto dimezzarsi lo stipendio”.

E alla domanda sul Partito Democratico, che quasi sicuramente a maggioranza nella direzione di lunedì prossimo si schiererà per il sì, l’ex sindaco di Venezia è categorico: “Il Pd segue l’andazzo e la corrente, come fa da decenni. Insegue leadership, insegue tutto e sempre”. Sul tiepido sì annunciato da Matteo Salvini e da Giorgia Meloni, Cacciari afferma: “Nessuno vuole sentirsi sommerso da questo referendum del cavolo, è come chiedere al popolo se sono d’accordo con l’abolizione delle tasse. Logico è ovvio che la gente risponda che preferisce non pagare. Le forze politiche che non sono riuscite a fare nessuna riforma sono quindi costrette a seguire la corrente per non venire travolte. Alla fine vincerà il sì e così quei personaggi dei 5 Stelle potranno dire che hanno fatto la grande riforma. E avanti popolo, nella chiacchiera universale”, conclude.