(di Maria Rita Gismondo – Il Fatto Quotidiano) – Il dibattito sul Covid che sembrava quasi diventato monotono, si è acceso qualche tempo fa quando il collega Zangrillo ha dichiarato, con una frase non perfettamente scientifica, che il virus fosse “clinicamente morto”. Boccone prelibato per i soliti soldati del web, pronti a sparare su tutto e tutti. Non solo, i soliti soloni presuntuosi, autodefinitisi giudici e possessori della vera scienza (non democratica, attenzione!), anche loro a criticare. Zangrillo, Bassetti, Clementi e io tacciati di negazionismo, solo perché in un convegno abbiamo descritto la cronaca degli ultimi mesi. Evidenza di quasi azzeramento di tamponi positivi, svuotamento delle terapie intensive. Fatti che non risultano graditi quando rivelano un andamento positivo, perché in questa pandemia ti salvi solo se sei catastrofista. Come farsi ragione? Inutile inseguire, rispondere. I soloni hanno blog, appoggi politici, appaiono facilmente in televisione con la complicità dei giornalisti (alcuni) che aprono gli studi più volentieri alle Cassandre, anche se non hanno mai analizzato un tampone o visitato un paziente, che ad esperti che sono veramente in prima linea. La tecnica vincente è il tempo. Ed ecco un’altra risposta scientifica, perché c’è sempre una spiegazione dietro a ogni fenomeno. Spesso ci vuole tempo per scoprirla, ma c’è.

È di qualche giorno il “Pre print” (pubblicazione in corso di essere accettata) su Nature di un gruppo di ricercatori della Florida, dal titolo The D614G mutation in the SARS-CoV-2 spike protein reduces S1 shedding and increases infectivity (“La mutazione D614G nella proteina spike SARS-CoV-2 riduce la diffusione di S1 e aumenta l’infettività”) che dimostra come SarsCoV2 presenti, rispetto al ceppo proveniente da Wuhan e circolato in tutto il mondo, una mutazione denominata D614G, che lo rende più contagioso ma poco aggressivo clinicamente. Questo nuovo virus sta sostituendo il precedente e questa è davvero una bella notizia, perché evidentemente ci spieghiamo il profilo clinico attenuato dei casi attuali e l’incremento dei positivi (non malati!) degli ultimi giorni. L’effetto (è solo un’ipotesi da provare) potrebbe essere una strada per arrivare all’effetto gregge senza pagare un prezzo alto.

La maggiore circolazione del virus potrebbe accelerare l’immunizzazione della popolazione (anche se ad oggi non si può avanzare alcuna ipotesi di tempo) e, perché no, farci guadagnare un minuto di silenzio dei soliti catastrofisti.