(Di ilsimplicissimus) – Carcere o manicomio per i positivi che non vogliono farsi curare o entrare in quarantena sulla scorta del solo tampone: forse qualcuno pensava che fossero battute di Zaia, dal quale ci si può aspettare di tutto, ma adesso le  stesse cose vengono riprese dal ministro Speranza dal quale al contrario non ci si può aspettare nulla vista la totale inesistenza del personaggio, ma dal quale almeno ci si poteva aspettare di non vedere l’imitazione del folklore più squallido e la presa in giro della Costituzione. Invece è accaduto Non voglio nemmeno perdere tempo a commentare sui “nuovi focolai in Veneto” ( 5 contagiati, al di sotto della probabilità statistica) o sugli indici di diffusione la cui entità è tanto più grande quanto minori sono i casi, ormai  non è nemmeno più il caso di far fronte alle menzogne numeriche che siamo costretti a sentire, né le idiozie sui tamponi e insomma su una epidemia a la carte che può essere modulata come si vuole, ma la banda del virus deve in qualche modo simulare la seconda ondata prevista che non c’è affatto stata e in prospettiva deve mantenere alti i livelli di allarme semplicemente perché non può arrivare all’autunno e al redde rationem disarmato del Covid: a parte gli affari sui vaccini che ormai sono conclusi e sui quali non si può più tornate indietro, si devono preparare ad affrontare una tempesta economica senza precedenti che essi stessi hanno provocato e non possono nemmeno pensare farlo senza questo alleato, con le sirene di allarme disinnescate. In questo modo si crea una sorta di circolo vizioso: più si preme l’acceleratore sulla paura, più si amplia il panorama del disastro economico e più si ha bisogno di mantenere l’allarme.

Ci vogliono in  manicomio o in carcere come se fossimo in una sorta di incubo, ma sono loro ad essere come topolini dentro un labirinto che ormai  non fornisce più scelte e vie di fuga: sono come il giocatore rovinato che non ha altra possibilità che continuare a giocare nella speranza di invertire il corso della fortuna, ma che comunque rimane al tavolo per rinviare il momento in cui dovrà affrontare il peso definitivo della sua rovina. Se a questo si aggiunge che hanno anche anche barato il quadro è completo. Se non fossero ormai prigionieri del gioco pandemico si accorgerebbero che mantenere alto l’allarme in mancanza di  fatti concreti ha molte probabilità di provocare una reazione di rigetto e di far aumentare l’area di scetticismo che è ampiamente diffuso, ancorché non sia rappresentato nell’informazione, anzi sia demonizzato. Ma non c’è via di scampo e lo si vede chiaramente dalla povertà delle misure di rilancio dell’economia che sono nient’altro che quattro soldi distribuiti a pioggia, speso con meccanismi assurdi e sempre con l’occhio di riguardo verso i ceti più abbienti del Paese. Tutto nell’attesa dell’impiccagione dell’Italia al Mes che è il futuro grande obiettivo dell’Europa dell’euro, ma che è anche l’obiettivo finale di questo ceto politico senza scampo.

Così si riducono a vivere di morti che come sempre continuano a morire per le più diverse malattie, anzi muoiono anche di più visto che l’assistenza sanitaria è stata praticamente abolita nonostante non vi sia più alcuna emergenza e persino i medici di base si sono fatti di burro. Naturalmente sperano di trovare un modo per non pagare ciò che hanno perso alla roulette della pandemia, ma alla fine, quando non serviranno più a nessuno avranno il loro Tso.