(quotidiano.net) – Galvanizzato dal balzo in avanti dei ‘cugini’ altoatesini, sulla fase 2 dell’emergenza Coronavirus punta i piedi anche il governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. “Lunedì ripartiamo, ma non proprio con tutto. Abbiamo fatto una proposta molto responsabile: abbiamo detto, partiamo lunedì con il commercio al dettaglio e dal 18 con le attività mancanti”, dice a 24 Mattino su Radio 24.  “Ricordo che il commercio al dettaglio è già aperto – aggiunge – le regole che il governo ha giustamente messo per i negozi di abbigliamento per bambini e per le librerie possono valere anche per gli altri, così permettiamo lunedì di ripartire a quegli imprenditori che sono pronti a garantire la sicurezza”.

E tiene a sottolineare che non è il solo a mordere il freno alle riaperture. “Le regioni hanno un rapporto molto diretto con il territorio – spiega Fedriga – dunque è giusto che venga data loro la possibilità, all’interno di un quadro deciso dal governo nazionale, che condividiamo perché siamo collaborativi, di muoversi con maggiore libertà”.

Ribadendo che la situazione del Fvg – rispetto alla pandemia da Covid-19 – è paragonabile a quella di una regione del Sud, Fedriga ha ricordato che “anche il Piemonte ha firmato quel documento ed è in una situazione difficile. Occorre dare risposte mirate, uniformarsi rispetto alle esigenze di un territorio. Come potremmo spiegare ai cittadini che le misure da prendere in un territorio particolarmente colpito debbano essere applicate anche alla Calabria e al Molise, dove i contagi sono bassissimi?”.

Spostamenti tra regioni

“Ieri nella conferenza Stato-Regioni, abbiamo sottolineato che la posizione è quella che ci si possa spostare da una regione all’altra. Ipotizzo che da giugno questo lo si possa fare – risponde Fedriga a Radio24 – Ci stiamo occupando della fase interna, facendo un’ipotesi da poter dare al governo per dare ossigeno all’economia e allo stesso tempo mantenere il principi delle misure di sicurezza”, ha aggiunto.

Lo stop del ministro Boccia

Quanto alla situazione nazionale, Boccia annuncia: “Resta confermato l’orientamento a procedere dal 18 maggio ad aperture differenziate per Regioni sulla base delle valutazioni che perverranno dal ministero della Salute. Ricordo, tra l’altro, che in Italia vige lo stato di emergenza nazionale proclamato dal governo. Ho appena dato incarico agli uffici di procedere con la trasmissione degli atti al Cdm”.

CORONAVIRUS: PER PRIMA VOLTA ZERO DECESSI IN FVG DALL’8/3

 (ANSA) – Per la prima volta ieri non si sono verificati decessi a causa del coronavirus in Friuli Venezia Giulia sin dall’8 marzo scorso. E’ quanto emerge dal quotidiano comunicato sulla situazione della pandemia in regione, diffuso dal vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, dalla sede operativa della Protezione civile a Palmanova (Udine). Il primo decesso in regione si era verificato il 7 marzo, quando era morta una donna di 87 anni ospite di una casa di riposo a Trieste.

A oggi il numero complessivo di morti da Covid-19 è pari a 308. I casi accertati positivi al Coronavirus in Friuli Venezia Giulia sono 3.116, con un incremento di 9 unità rispetto a ieri. I totalmente guariti sono 1.784, mentre i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negative al tampone) sono 113. Relativamente alle persone risultate positive al virus, l’Area Triestina registra 1.306 infettati; seguono Udine con 967, Pordenone con 649 e Gorizia con 194. Sono 2 i pazienti che attualmente si trovano in terapia intensiva, mentre i ricoverati in altri reparti sono 105 e le persone in isolamento domiciliare 804.